Nell’intervistare il sociologo Franco Amicucci, ieri Famiglia Cristiana ha pensato bene di commentare gli ultimi dati Istat rilanciando – e ti pareva – il solito tormentone immigrazionista e affermando – riportiamo testualmente – che «senza migranti l’Italia è destinata all’estinzione» perché «l’unico modo per salvarci è quello di un’emigrazione controllata». A parte che forse si voleva scrivere immigrazione, e non «emigrazione», francamente dispiace che una testata peraltro importante si serva delle parole di un sociologo (il quale nell’intervista, se la si legge, è molto cauto e non la fa affatto così facile) per rilanciare quella che è a tutti gli effetti una bufala, come chi segue questo blog ben sa.

Infatti chi continua a benedire l’immigrazione come soluzione dell’inverno demografico ignora o finge di ignorare che: a) in Italia con natalità zero gli stranieri già ci sono e sono l’8% della popolazione; b) già oggi il tasso delle straniere presenti in Italia è ben sotto la soglia fondamentale dei 2,1 figli per donna; c) i migranti che approdano nel nostro Paese con i barconi è un po’ dura che possano risolvere per noi il problema delle culle vuote perché in tre casi su quattro sono giovani maschi (li si può far arrivare anche con l’aereo, con lo yacht di Briatore, con quel che volete, ma sempre maschi restano, per lo più). Ergo, se Famiglia Cristiana crede nei migranti come rimedio alla denatalità compie un atto di fede. Sta cioè tornando ad essere un giornale religioso. Almeno una buona notizia.

Giuliano Guzzo

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