E’ un copione che si ripete, sotanzialmente identico. Cambiano solo il numero dei feriti e le modalità di aggressione, ogni volta più gravi. Ieri a Torino il corteo antagonista, in aggiunta a caschi, passamontagna e mazze – intramontabile look pacifista -, ha difatti infiammato la propria manifestazione con ordigni artigianali a dir poco spaventosi: bombe con i chiodi. Confezionate per mutilare, assicurano gli esperti. Non a caso un agente, rimasto gravemente trafitto alla gamba, è stato ricoverato e subito operato.
Al che sorge spontanea una domanda: vi pare normale? Sì, dico a voi fieri antifascisti. Voi che non siete affatto tutti violenti, anzi. Epperò i responsabili di questa ed altre aggressioni, lo sapete, dicono di ispirarsi al vostro medesimo patrimonio ideale. Dunque, delle due l’una: o siete silenziosamente complici di cotanti disordini – e propendo ad escluderlo – oppure siete i primi ad esserne politicamente infangati. Un’eventualità, quest’ultima, che non può lasciarvi indifferenti. Dovete reagire. Battere i pugni. Alzare la voce. Sconfessarli, quei balordi.
Prima, però, occorre facciate ammenda. E riconosciate, per esempio, che quando l’8 dicembre scorso – mica secoli fa – Repubblica in prima pagina titolava che «il fascismo è un pericolo per un italiano su due» non solo diceva falsità (non crede all’attualità del pericolo fascista, se va bene, neppure un lettore su due di Eugenio Scalfari), ma in qualche modo lì aizzava, i violenti di questi giorni. Quelli che si sono già fatti vivi a Piacenza, mandando un altro carabiniere in ospedale e, in Sicilia, lasciando esanime, in una pozza di sangue, un militante di Forza Nuova.
Allo stesso modo credo dobbiate ammettere l’insostenibilità della tesi secondo cui è giusto rigettare ogni violenza, perché ogni violenza è fascista. Suvvia, è una menzogna storica, lo sapete. Esattamente come sapete che non sono i ribelli di periferia, ma gli annoiati e spesso borghesi, come svelava Pasolini una vita fa, i primi a guidare quei cortei. Per questo confido vi dissocerete con forza, come finora avete preferito non fare. Altrimenti sarei, saremmo costretti, riesumando pregiudizi che forse tali non sono, a concludere che per voi, tutto questo, sia davvero normale.
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Signor Giuliamo Guzzi, lei mi piacei. Secondo lei questa Societa’ che abbiamo chi l’ha creata con tanta cura certosina? I Marziani? No! certamente no, ma solo ed unicamente noi Popolo di questa Nazione Libera e Democratica. Godiamocela e il bello sara’ molto piu’ interessante nel giro di 24 mesi. Ci mostreremo vicendevolmente quanto abbiamo contribuito all’Arte di questo capolavoro sociale provando,una volta piu’, i nostri geni di Artisti di sempre. Cordiali saluti.
Paul Candiago (candiago.p@bmts.com)
(P.S.: Chi e’ la causa del suo bene sia felice di se stesso/ chi e’ causa del suo male pianga se stesso.)
Signor Giuliamo Guzzi,
lei mi piace.
Secondo lei questa Societa’ che abbiamo chi l’ha creata con tanta cura certosina?
I Marziani?
No! certamente no, ma solo ed unicamente noi Popolo di questa Nazione Libera e Democratica.
Godiamocela e il bello sara’ molto piu’ interessante nel giro di 24 mesi.
Ci mostreremo vicendevolmente quanto abbiamo contribuito all’Arte di questo capolavoro sociale provando, una volta piu’, i nostri geni di Artisti di sempre.
Cordiali saluti.
Paul Candiago
(candiago.p@bmts.com)
(P.S.: Chi e’ la causa del suo bene sia felice di se stesso/ chi e’ causa del suo male pianga se stesso.)
No, direi che non è normale.
Dopo Torino, Pisa.
E oggi Roma in stato d’assedio, per una manifestazione con presenze cento volte inferiori al “Family day”.
Mi pare evidente, ormai, l’avvertimento lanciato: “fate attenzione, questo è solo l’antipasto di ciò che accadrebbe se non ci fosse un governo come piace a noi”.
E con “noi” non intendo certo i poveretti che vanno in piazza a protestare contro un fenomeno storico morto e sepolto da 3/4 di secolo (come se oggi i russi scendessero in piazza contro lo zarismo. Non lo fanno nemmeno contro Putin; e del resto Pavlov era russo).
Se già così si arriva alle bombe a mano, seppure artigianali, si può immaginare cosa potrebbe succedere dopo il 4 marzo.
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