E se Massimo Bossetti fosse innocente? Se l’autore del delitto di Yara Gambirasio, in realtà, fosse un altro? La condanna all’ergastolo è stata davvero emessa, ieri, come si conviene, vale a dire al di là di ogni ragionevole dubbio? Ammetto, come credo molti, che questi interrogativi un po’ mi inquietano. E non, sia chiaro, perché io creda il muratore di Mapello innocente né santo – personalmente propenderei, anzi, per la sua colpevolezza -, ma perché c’è qualcosa che non mi convince del tutto, in questa storia, che forse sono dettagli ma magari no. Non mi convince in primo luogo l’assenza del movente – assenza che la stessa accusa non ha cercato di nascondere -, non mi convince il fatto che non sia affatto condivisa, neppure fra coloro che hanno lavorato per inchiodare l’assassino di Yara, la conoscenza tra Bossetti e la vittima (i Carabinieri pare ne siano convinti ma non, invece, la Pm), e non mi convincono neppure, non del tutto almeno, le repliche alle obiezioni alla mancata replicabilità dell’esame del DNA, elemento vigorosamente – e giustamente – sottolineato dalla difesa dell’imputato.
E allora perché lo credi colpevole, mi si potrebbe obiettare: e a ragione. Tendo a considerare il muratore di Mapello responsabile del delitto perché, forse da ingenuo, mi fido delle Istituzioni, degli inquirenti e dello stesso esame del DNA, che non lega genericamente Bossetti a Yara, ma alle sue mutandine, un dettaglio troppo intimo e sconvolgente, a mio avviso, per essere trascurabile. Poi ci sono le incongruenze nei resoconti dell’imputato, le sue bugie e non pochi coni d’ombra: ma credo che tutto questo basti a far parlare di bugiardo, non di mostro. Per questo, alla notizia della condanna all’ergastolo di ieri, non sono riuscito a sperimentare il sollievo di chi vede la Giustizia compiersi su un orribile delitto. Spero che nel secondo grado di questo processo – che sicuramente non mancherà – i dubbi del sottoscritto e non solo possano essere vinti, ma finora quello abbiamo davanti è una condanna durissima, quasi irrituale per i pur tanti casi di cronaca nera attuali, un condannato che continua a proclamarsi innocente, e il ragionevole dubbio che qualcosa ancora non torni, che un tassello manchi: si tratta di capire – ed è bivio vertiginoso – se al mosaico della Giustizia o a quello dell’errore più clamoroso.
Girolimoni…. una storia impressionante,
e ciò che è accaduto una volta può sempre ripetersi. Si spera che il secondo grado di giudizio sia più convincente, in un senso o nell’altro.
Non ho ancora letto gli altri commenti. Sono davanti ai fatti. Può essere secondo la scienza che Bossetti colpevole, ma quanti dubbi, quanti dubbi !!!! Spero che tutto si chiarisca, come si deve chiarire anche per la Russo: chissà chi è stato veramente a giocare con le armi ?? Anche questo è in dubbio: tutto su indizi, solo indizi ! Forse vogliono farci credere nella superiorità della Magistratura o che altro ??
Bossetti è stato condannato da subito per almeno quattro motivi: 1) bisognava giustificare le spese di investigazione; 2) si è voluto creare un precedente per cui il DNA è la verità assoluta anche se mancante di qualche parte; 3) bisognava non disilludere la opinione pubblica opportunamente indottrinata anche da un video montato dai Carabinieri; 4) non si poteva sconfessare l’avvocato ministro Alfano che aveva detto: «Abbiamo preso l’assassino». Qualunque persona ragionevole non può credere alle tesi dell’accusa; una questione fra tutte: il corpo della ragazza sarebbe rimasto tre mesi all’aperto in un prato e non ci sono tracce di animali. Mi permetto di proporre il link ad un video che dura 35 minuti: https://www.youtube.com/watch?v=iVR4vtE_NxM
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