Incredulità, sfuriate contro l’elettorato «ignorante», surreali petizioni per nuovi referendum (senza che vi sia stata l’ombra di brogli): il voto del popolo inglese per l’uscita dall’Unione europea ha mandato in tilt tutto un sistema; quello dei mercati, della politica internazionale e degli innumerevoli maggiordomi travestiti da giornalisti che, in molti casi, assumono pure comici per non dire penosi atteggiamenti da intellettuali. Ora, in attesa che la Gran Bretagna venga travolta da catastrofi (quelle che, a detta di alcuni, toccherebbero a chi saluta Bruxelles), una considerazione è d’obbligo: qual è l’Europa che gli inglesi si apprestano ad abbandonare? Quella dei cristiani Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi e Robert Schuman? Suvvia, non prendiamoci per i fondelli. «Tutti i paesi dell’Europa – scriveva proprio Schuman – sono permeati della civiltà cristiana. Essa è l’anima dell’Europa, che occorre ridarle». Credo che decenni di esperienza abbiano ampiamente dimostrato, purtroppo, il contrario.
Infatti non solo l’Europa non ha affatto ritrovato la sua anima cristiana, ma lavora incessantemente contro il Cristianesimo, come dimostrano una serie impressionante di riscontri; per citarne solo un paio si pensi all’indegno rifiuto del riconoscimento delle radici cristiane – allora richiesto da San Giovanni Paolo II in persona – oppure a tutte le (decine) volte in cui cattolici e Santa Sede, ben più di Paesi in cui vi sono dittature e i diritti umani sono quotidianamente calpestati, sono finiti nel mirino dei signori di Bruxelles (raccomando a chi volesse saperne di più un libro di Roccella e Scaraffia: Contro il cristianesimo: l’ONU e l’Unione europea come nuova ideologia, Piemme 2005). Nella migliore delle ipotesi, insomma, l’Unione europea che la Gran Bretagna – sia pure per ragioni non legate all’ambito religioso – si appresta a salutare è un costoso e laicista carrozzone del quale c’è ben poco da salvare. Fa francamente pure sorridere la tesi secondo cui l’Unione europea sarebbe un valore perché, grazie ad essa, non vi sono stati più conflitti.
Ora, a parte che l’assenza di conflitti armati non implica l’assenza di conflitti (nel 2016 le invasioni ai danni di uno Stato sono anche e soprattutto economiche…), sarebbe da capire quale sia stato, per esempio il ruolo svolto dall’Europa contro la guerra in Libia o contro quella in Ucraina, oggi in mano ad un governo corrotto e miserabile subito, però, presentato come ottimo. Allo stesso modo, andrebbe compreso se la Germania, il “faro europeo”, non sia lo stesso Paese il cui Governo si è finora ben guardato dal rispondere all’appello-denuncia contro l’embargo alla Siria per sanzioni – che l’Unione europea appoggia ed elenca (cfr. The European Union and Syria, doc. 131018/01: 5/2/2015) – in teoria contro il regime ma le cui conseguenze, manco a dirlo, gravano anzitutto sull’affamato popolo siriano. E ancora, andrebbe compreso se l’Europa che dovremmo proteggere non è la stessa che favorisce in ogni modo politiche abortiste e contro la natalità (nella “pacifica” Europa si effettua un aborto ogni 11 secondi).
Il tutto, si badi, rigorosamente contro il proprio interesse dato che l’Europa – come tutti gli specialisti sanno bene – si presenta al momento come un Continente demograficamente finito nonostante i consistenti arrivi di immigrati, tanto che il Vecchio Continente – secondo le proiezioni del Pew Research – è «l’unica regione» del pianeta (!) destinata ad assistere alla riduzione «della propria popolazione totale fra il 2010 e il 2050» (The Future of World Religions: Population Growth Projections, 2010-2050, “Pew–Templeton”, p.147). Per la precisione, saranno seppelliti – senza essere rimpiazzati da nuovi nati – 46 milioni di europei, suppergiù gli stessi morti durante la Seconda guerra mondiale. Almeno si starà tutti più comodi e larghi, commenterà lo stolto. Chiaramente non tutto ciò è responsabilità diretta dell’Unione europea, ma senza alcun dubbio nessuno – proprio nessuno – provvedimento europeo risulta finalizzato a contrastare questa, che è davvero una catastrofe: altro che storie.
Concludendo, sarebbe sciocco, ingenuo e semplicistico addebitare all’Unione europea o all’Euro (che pure non c’entra col referendum inglese) tutti i mali del mondo. Allo stesso tempo, però, è fuori discussione come il sistema europeo oggi difeso a spada tratta dai vari Monti e Napolitano, o dai Saviano e Severgnini, sia un progetto fallito e con enormi responsabilità. E pensare che quasi dieci anni fa – precisamente nel marzo 2007 – un signore fotografò alla perfezione buona parte del disastro attuale. Era Papa Benedetto XVI: «Sotto il profilo demografico, si deve purtroppo constatare che l’Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia. Ciò, oltre a mettere a rischio la crescita economica, può anche causare enormi difficoltà alla coesione sociale e, soprattutto, favorire un pericoloso individualismo, disattento alle conseguenze per il futuro. Si potrebbe quasi pensare che il continente europeo stia di fatto perdendo fiducia nel proprio avvenire».
«Una comunità – aggiunse ancora Ratzinger, rivolgendosi ai partecipanti ad un convegno dedicato a “Valori e prospettive per l’Europa di domani”. – che si costruisce senza rispettare l’autentica dignità dell’essere umano, dimenticando che ogni persona è creata ad immagine di Dio, finisce per non fare il bene di nessuno». Queste le parole di colui che probabilmente è il più grande pensatore vivente mentre in televisione, in questi giorni, sentiamo gente sproloquiare dicendo che se la Gran Bretagna lascia l’Europa sarà un bel guaio per tutti gli studenti desiderosi di recarvisi tramite il Progetto Erasmus: c’è dunque chi ieri indicava la Luna e chi, ancora oggi, è tragicamente fermo al proprio dito. Dato che però quelli fermi al proprio dito sono molti più e soprattutto molto più ascoltati, paradossalmente, di un uomo come Benedetto XVI, appare molto difficile abbandonare l’idea che la fuoriuscita della Gran Bretagna, oggi, sia davvero l’ultimo problema di quest’Europa senz’anima e senza futuro.
L’ha ribloggato su Organone ha commentato:
Al di là delle considerazioni personali su Brexit e UE, fa sempre piacere constatare che la Storia finisce costantemente per riconoscere – sia pure con colpevole ritardo – la grandezza di Papa Benedetto XVI.
L’ha ribloggato su "Noverim me, noverim Te.".
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L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
«Una comunità che si costruisce senza rispettare l’autentica dignità dell’essere umano, dimenticando che ogni persona è creata ad immagine di Dio, finisce per non fare il bene di nessuno».
Se osservassimo non soltanto l’Europa, che Lei definisce dal suo punto di vista già finita, ma il mondo intero, potremmo senza tema affermare che oggi come ieri non c’è alcuna speranza di vedere collocato l’uomo in quella posizione di riguardo, che molti auspicano, in cui sia finalmente il soggetto della storia.
Quando e in quale angolo di questo sgangherato pianeta si è fatto ieri o si tenta oggi di realizzare un’idea, un qualsiasi provvedimento che rispetti l’autentica dignità dell’essere umano, senza dimenticare, per chi crede, che ogni persona sia creata a immagine di Dio? Belle parole certo, perfino commoventi, ma che mai hanno trovato concreta realizzazione e destinate a restare una fantasiosa utopia.
Accanto alla morale cristiana mai del tutto realizzata, troviamo quella laica riassunta nella bella frase di Kant: “L’uomo va trattato sempre come un fine e mai come un mezzo”. Una morale che prescinde dallo scenario religioso e ragiona come se Dio non fosse. Si tratta di una morale fondamentalmente antropologica, eppure anche questa non si è mai realizzata. Anzi, oggi gli uomini sono giustificati nella loro esistenza soltanto se produttori di beni: un immigrato ha diritto di cittadinanza se produce beni. Non è quindi il suo essere persona che ha diritto a qualcosa, ma il bene prodotto che giustifica la sua presenza e la sua stessa esistenza.
La realtà è ben lontana quindi da quella auspicata e così bene evocata da papa Benedetto XVI. Tuttavia non è nemmeno corretto addebitare tutte le nefandezze che conosciamo all’Unione Europea, né di ridicolizzare i timori dei giovani studenti circa la cancellazione del progetto Erasmus. Tra i tanti egoismi è senz’altro il più veniale e dal loro punto di vista è forse quello più importante.
Credo comunque che le ragioni per cui la maggioranza del popolo britannico ha votato contro il rimanere dentro la UE siano innanzitutto l’emigrazione e la sensazione, da parte dei piccoli commercianti, dei troppo lacci e laccioli imposti dagli euroburocrati di Brussels.
I britannici non se ne vanno via, invece, a causa della mancanza di cristianità e valori morali dell’EU. Non sono molto diversi, su questo punto. Le scelte “etiche” compiute da Westminster sono spesso state profondamente contrarie a valori cristiani.
Comunque come ricercatore che ha lavorato per 10 anni nel Regno Unito, posso dirvi che la ricerca qui prendera’ una bella batosta. D’altra parte, forse una cosa buona raggiunta nell’Europa occidentale e’ che almeno non vi sono state guerre per 70 anni. Quando mai era successo, in tanti secoli di storia?
E secondo te, caro Max, i 70 anni di “pacificazione” (a parte il blocco di Berlino Ovest, a parte l’Ungheria del ’56, la Cecoslovacchia nel ’68, Cipro/Turchia nel ’73,a parte i rischi sfiorati di guerra termonucleare globale come nell’83 e via discorrendo, senza contare le guerre “commerciali” e “finanziarie”, non ultima quella di pochi anni fa) sono dovuti all'”Europa Unita, o piuttosto alla contrapposizione (con tanto di ICBM nucleari ) dei due blocchi?
Mi deludi, un riceratore come te…
Credo che lei sia lo stesso Piero che quando io scrissi, a proposito della Resistenza
Credo che una volta tanto Oscar Luigi Scalfaro la disse giusta:
“Ci furono atti eroici e criminali da un lato; atti eroici e criminali dall’altro; pero’ la giustizia stava da una parte soltanto.”
rispose
Piero ha detto:
Ignoravo questa ennesima c…hicca del Nostro…
La “giustizia”? E in cosa consisteva questa giustizia? Nel regalare l’Italia al Patto di Varsavia? Nel costruire sul sangue degli innocenti una Repubblica Popolare Italiana di stampo dittatoriale comunista? Nell’eliminare lo sfondo culturale cattolico dall’Italia? Nel regalare una base avanzata all’imperialismo americano?
evidentemente lei vede solo quello che vuole vedere anche in questo caso: ignorando che avevo scritto “Europa Occidentale” quindi Cecoslovacchia, Ungheria e Cipro non c’entrano una cippa, che Francia e Germania sono piu’ solidali adesso di 25 anni fa quando l’USSR crollo’, che le guerre finanziarie sono una cosa ma i proiettili che ammazzano le persone sono un’altra…
Se deludo una persona in grado di dire cosi’ belle dosi di analisi superficiali senza battere ciglio, e aggiunge comicamente “ah ma lei che e’ un ricercatore, mi delude”, mi rassereno. Probabilmente sono nel giusto.
Le consiglio di tornare a parlare di complotti e scie chimiche e lasciar perdere le discussioni tra adulti.
P.S. se lei si fa una risonanza magnetica, immagino che nel considerare i risultati non tenga conto dell’articolo messo in link. Pero’ per rinfacciarmi che ricerca hai i suoi limiti, che purtroppo conosco sulla mia pelle, ma che e’ sempre il mio mestiere cui ho dedicato tanta fatica, allora va bene.
Che caduta di stile…
E Grazie, ci mancava pure che i paesi occidentali minacciati da una guerra nucleare contro l’URSS si facessero la guerra da soli. Che c’azzecca?, direbbe quacuno…
Quanto alla mia “perla”, non vedo cosa abbia di sbagliato… Non e’ forse vero quello che ho scritto?
Se deludo una persona in grado di dire cosi’ belle dosi di analisi superficiali senza battere ciglio
Invece dire che per 70 anni non c’e’ stata guerra in Europa per via della UE e’ invece molto profonda vero?
Equivale piu’ o meno a “Paraguay e Liberia non si sono mai fatti la guerra tra loro! Presto: chiamiamo tutti i paesi con nomi che cominciano con la P e con la L !”
, che le guerre finanziarie sono una cosa ma i proiettili che ammazzano le persone sono un’altra…
Peccato che anche le “guerre finanziarie” ammazzino la gente…
Le consiglio di tornare a parlare di complotti e scie chimiche e lasciar perdere le discussioni tra adulti.
Ah be’, se gli adulti parlano dei poteri dei supereroi…
Ricercatore (specialmente quello all’estero, che fa tanto figo) is new radical-chic
E’ saltata una parte, forse per qualche carattere spurio…
E non si nasconda dietro le scoperte (magari di altri) visto che la risonanza magnetica e’ stata scoperta nel 1952, quando ancora della UE (almeno come intesa oggi) non c’era traccia.
Le risulta per caso che la ricerca con gli Stati Uniti, con il Giappone, con la Corea, con la stessa Svizzera (a quattro passi da noi) sia stata mai interrotta o non proficua?
Le do’ una notizia: la stampa e’ stata inventata SENZA LA UE! (ma come e’ stato possibile?) O_O
Lei continui a bersi le fandonie che le propina quotidianamente il Corsera. Evidentemente lei condivide l’assunto di fondo dei “poteri forti” per cui l’UE e’ buona a prescindere, e al diavolo tutti quelli che ci perderanno (come in pratica tutto il ceto medio italiano e non, visto i risutati del Brexit).
Il risultato piu’ evidente e ridicolo e’ proprio la reazione di tutti quegli agevolati, come i bimbiminkia che andavano in vacanza all’estero a spese di papi e della collettivita’ e a “ricercatori” che si facevano la vacanzetta a Londra o in qualche altra parte d’europa a spese del contribuente chiedendo fondi per studiare i peti delle alici.
“E Grazie, ci mancava pure che i paesi occidentali minacciati da una guerra nucleare contro l’URSS si facessero la guerra da soli. Che c’azzecca?, direbbe quacuno…
Quanto alla mia “perla”, non vedo cosa abbia di sbagliato… Non e’ forse vero quello che ho scritto?”
Lei mi aveva criticato un punto del mio post iniziale, con una risposta che manca il bersaglio.
Avevo scritto inizialmente:
“D’altra parte, forse una cosa buona raggiunta nell’Europa –>*occidentale*<– e’ che almeno non vi sono state guerre per 70 anni. Quando mai era successo, in tanti secoli di storia?"
Lei ha risposto:
"l’Ungheria del ’56, la Cecoslovacchia nel ’68, Cipro/Turchia nel ’73"
che se la Geografia non e' un'opinione, non fanno parte dell'Europa occidentale.
Le risulta che una guerra nucleare ci sia stata? io no. Semmai un rischio vero, quello di cui parlano i libri di Storia, ci fu a Cuba 50 anni fa.
Inoltre, avevo ricordato – e lei ha volutamente glissato questo punto – le sembra che Francia, Germania, Spagna ed Italia da 25 anni abbiano rotto la loro unione, come sarebbe stato logico se, come sembra sostenere lei, erano tenute insieme dalla paura dell'URSS?
Quindi, my point stands, come dicono oltre oceano.
"Le risulta per caso che la ricerca con gli Stati Uniti, con il Giappone, con la Corea, con la stessa Svizzera (a quattro passi da noi) sia stata mai interrotta o non proficua?
Le do’ una notizia: la stampa e’ stata inventata SENZA LA UE! (ma come e’ stato possibile?) O_O"
Dove ho detto che la ricerca non andra' avanti o non potra' piu' essere proficua, mi scusi? Lei esaspera quello che dico, allo scopo di ridicolizzare la mia affermazione di partenza.
A differenza sua, ho le mani in pasta e ho idea dei guai i guai organizzativi, finanziari e burocratici che questa decisione comporterà a breve e medio termine. Per questo ho parlato di "batosta". A lungo termine non so dire, non ho poteri divinatori ne' capisco tutto come dice lei.
La battuta sulla stampa merita solo derisione. E' degna di un lettore del Sun.
"Lei continui a bersi le fandonie che le propina quotidianamente il Corsera. "
Ovviamente non leggo il Corsera da anni. Ma la realta' non importa, se non si confa' ai suoi pregiudizi. Temo che lei sia sicuro che io continui a leggerlo e non ci sara' nulla che la convincera' del contrario.
"Evidentemente lei condivide l’assunto di fondo dei “poteri forti” per cui l’UE e’ buona a prescindere, e al diavolo tutti quelli che ci perderanno (come in pratica tutto il ceto medio italiano e non, visto i risutati del Brexit)."
La sfido a trovare nei forum dove partecipo una mia affermazione di questo tipo. Quando avra' fallito, potrà andarsi a rileggere quello che avevo realmente scritto:
"I britannici non se ne vanno via, invece, a causa della mancanza di cristianità e valori morali dell’EU. Non sono molto diversi, su questo punto. Le scelte “etiche” compiute da Westminster sono spesso state profondamente contrarie a valori cristiani."
Una persona che sa leggere avrebbe capito che sono perfettamente cosciente di mancanza di cristianità e valori morali dell'EU (e dei britannici). Quindi, non sostengo che la UE (ed il Regno Unito) e' buona a prescindere, come lei vorrebbe.
Evidentemente lei vorrebbe che io pensassi cose che non mi sarei mai sognato ne' di pensare ne' di dire. Evidentemente lei divide il mondo in bianco e nero e non capisce che le posizioni sono piu' complesse.
"Il risultato piu’ evidente e ridicolo e’ proprio la reazione di tutti quegli agevolati, come i bimbiminkia che andavano in vacanza all’estero a spese di papi e della collettivita’ e a “ricercatori” che si facevano la vacanzetta a Londra o in qualche altra parte d’europa a spese del contribuente chiedendo fondi per studiare i peti delle alici."
Questa sua risposta la riassume perfettamente, gentilissimo Piero!
Le posizioni che ha espresso sono caricature stupide e patetici tentativi di giustificare critiche da lei fatte.
Se lo stato della “ricerca” e’ questo
http://www.enzopennetta.it/2016/06/scienziati-non-supereroi/
ne siamo ben contenti (e ancora di piu’ i britannici)
Ah, dimenticavo.
“E non si nasconda dietro le scoperte (magari di altri) visto che la risonanza magnetica e’ stata scoperta nel 1952, quando ancora della UE (almeno come intesa oggi) non c’era traccia.”
Ovviamente, con la scoperta della risonanza magnetica la UE non c’entra.
Ma era per farle capire che lei dovrebbe pensarci due volte nel criticare a tutto campo la ricerca ed i ricercatori, facendone di tutta l’erba un fascio.
Ovviamente i ricercatori sono esseri umani (ne’ io ne’ i miei colleghi si sognano di definirsi supereroi), la ricerca e’ un’attività umana. Quindi sarebbe strano che tutto sia perfetto. Anzi, i problemi ci sono e l’articolo sul sito di Enzo Pennetta lo conferma.
Ma suppongo che sei una persona si va a fare una risonanza magnetica, e questa le salva la vita, poi non si lamenta dello stato della “ricerca”, no?
Spero di essere stato chiaro.
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha avuto la spudoratezza di affermare che il Brexit può portare alla “distruzione della civiltà occidentale”, e lo afferma “da storico”(pensa un po’!).
Quando proprio il filosofo Roger Scruton (non proprio uno sconosciuto, sostenitore della Brexit)già nel 2004 nel suo libro “L’Occidente e gli altri” criticava la tendenza suicida degli stati nazionali a trasferire poteri a organismi internazionali privi di un proprio oikos, decretando di fatto lo sradicamento delle nuove generazioni e la conseguente fine della civiltà occidentale. Scruton definiva la stessa Unione Europea una “espressione politica della cultura del rifiuto (delle proprie radici)”.
Farebbe bene lo storico Tusk a considerare che l’Europa di Maastricht è un’Europa finta, senza identità, perché quella autentica è nata parecchi secoli prima del 1991, a Subiaco e a Montecassino grazie a san Benedetto, ed è sopravvissuta a Poitiers grazie s Carlo Martello.
Altro che Brexit.
E invece sì che sono ridicoli i timori degli studenti Erasmus, soprattutto perché l’80% di essi neanche lo dà un esame e ci va per far tutt’altro!L’Erasmus non è altro che un ulterior modo per dire agli italiani che l’Italia è un paese inutile e che è meglio andar all’estero! non volutamente ma questo è l’effetto che ha!
Mi domando poi come avran mai fatto poi a far la Via della seta nel mondo pre -UE e come avrà mai fatto Marco Polo ad andar in Cina nel mondo pre-Ue e come avrà mai fatto la Nutella ad arrivar in America nel mondo pre-Ue??????!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A dire il vero, ancora alla fine degli anni ’90, Erasmus era un progetto tutt’altro che “divertente”, e si vedevano studenti stranieri seriamente impegnati a esprimersi correttamente in una lingua non propria per seguire i corsi e dare gli esami nell’Università ospitante.
Come tutte le cose abbastanza serie, durò poco, perché presto fu chiaro a tutti (studenti in primis) che ai tecnocrati europei interessava solo il risultato numerico della faccenda per sganciare i fondi. E fu una gara calabraghe tra Università ad accogliere più studenti possibile.
Ed ecco che Erasmus si trasforma in un anno di bagordi lontano da casa, finanziato da tutti quei pirla – ignoranti compresi – che sgobbano e pagano le tasse.
Alcuni milioni di questi pirla in U.K. alla fine si devono essere proprio rotti.
PS: Riguardo alla ricerca scientifica poi, meglio stendere un velo pietoso. Per lo più si tratta di una continua e “scientifica” ricerca di finanziamenti (politici), l’oggetto della ricerca è assolutamente secondario!
@Antonio, ancora oggi nel 2000 e passa, io ho però riscontro di giovani che mettono seriamente a frutto le opportunità date dall’Erasmus (certo le mie conoscenze non possono offrire una degna base statistica…).
Mi pare il tuo ragionamento faccia un po’ troppo “di tutt’erba una fascio”… (se invece hai basi statistiche ben vengano…)
Stessero comunque così le cose, credo il risultato del referendum sia stato il risultato di ragionamenti molto più “di pancia”, spinti da valutazioni economiche e sociali molto più dirette che non “paghiamo troppe tasse per mantenere il Progetto Erasmus”…
Le stesse che oggi forse vedrebbero una ITAEXIT se ci fosse un referendum (forse…)
Commento che può valere anche per l’ 80% di Giulia… 😉
@Bariom
Sono d’accordo. Non si esce dall’U.E. a causa del turismo targato Erasmus (PS), assolutamente! e forse nemmeno per i 52 milioni che ci è già costata quell’ideona dell’agenzia per il Gender Equality, e che vede le università pronte a saltare sul carro organizzando i relativi master. Si potrebbe andare elencando… non si finirebbe mai!
Io preferisco non informarmi troppo perché potrei diventare troppo nervoso.
La gente comune, il “popolino”, non sa molto (per fortuna! perché purtroppo, se sapesse tutto…) vede che va sempre peggio, e ragiona di pancia perché fa sogni strani…
PS: quando uno studente dice “preferirei qualcosa a Berlino o Barcellona perché a Parigi ci sono già stato”, che pensi?
@Antonio, penso a quelli che dicono di non trovare lavoro (qui in Italia) perché lo cercano nella stessa via dove abitano (!) 😦 😉