Due manifestazioni lo stesso giorno, oggi, sabato 19 ottobre 2013. La prima a Roma, l’altra a Trento, in Piazza Battisti. Nel primo caso caos e scontri con la polizia, nel secondo silenzio e scontro con la cultura dominante. I partecipanti alla manifestazione romana hanno portato distruzione – bombe carta sui blindati, vetrine sfondate, imbrattamenti sulla statua di Wojtyla -, quelli che invece hanno manifestato a Trento hanno silenziosamente stazionato per fermarla una distruzione, quella della famiglia naturale che, passasse la legge contro l’omofobia, diverrebbe se non definitiva comunque molto avanzata, almeno sul versante culturale.
Due manifestazioni lo stesso giorno, oggi, sabato 19 ottobre 2013. La prima a Roma, l’altra a Trento. Della prima, anche in ragione di una partecipazione molto più vasta rispetto alla seconda, parlano tutti, mentre di quello che è accaduto a Trento, se va bene, non resterà che la cronaca locale. Eppure è la manifestazione delle Sentinelle in piedi, rispetto al solito corteo antagonista, la vera novità: di guerriglia urbana, infatti, il nostro Paese ne ha vista fin troppa, mentre l’immobile e pietrificato dissenso di uomini e donne che incarnano la volontà di restarsene in piedi – e dunque di non piegarsi alla cultura dominante – costituisce una protesta davvero mai vista, in Italia. Due manifestazioni lo stesso giorno, oggi, sabato 19 ottobre 2013. La prima di violenti conformisti, la seconda di pacifici ribelli.
Grazie Signor Guzzo per il email riguardo le due proteste. Dobbiamo riempire tutte le piazze pieno dei ” ribelli “.
Richard Mileti Italo-Americani per la Vita
Talmente in sordina, quella manifestazione a Trento, che non ne sapevo assolutamente nulla.
Altrimenti avrei fatto 500 chilometri per unirsi a loro.
Violenti conformisti e pacifici ribelli, non potevi Giuliano trovare una definizione più giusta, i ribelli oggi siamo noi.
fate girare http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/scontri-notav-casapound-distrutto-portale-chiesa.aspx (anche l’ansa http://goo.gl/60hzg3)
L’ha ribloggato su Il Guerriero della Luce.
Non sottovaluterei anche l’altra, comunque, violenza compresa.
A Roma si esprimeva lo scontento di tutta la gente che non riesce ad arrivare alla fine del mese, che non ha più soldi per provvedere alla propria famiglia. Ho paura che la violenza sia frutto dell’esasperazione di gente resa sempre più impotente di fronte alla propria stessa vita; e finché gli “alti papaveri” rimarranno sordi, quelli che sfogheranno con la violenza questa loro impotenza diventeranno sempre di più.