Non ho guardato Sanremo e non sono stato il solo, direi: nella serata d’esordio di ieri, rispetto allo scorso anno – quando il coprifuoco era ancora una parola desueta -, il festival della canzone italiana ha perso oltre un milione e mezzo di telespettatori. Non l’ho guardato eppure avrei dovuto, accidenti. Sì, perché Amadeus ha fatto una cosa rarissima nei programmi che vanno per la maggiore: il segno della croce.
In questo modo, ha fatto girare le scatole all’Uaar, l’Unione atei agnostici razionalisti («gesto davvero poco opportuno»), al Co-Mai, Comunità del mondo Arabo in Italia («tra il pubblico anche laici, atei, ebrei, musulmani»), e un po’ pure a me, che all’Ariston un gesto così bello, nobile, insomma cristiano non lo ricordavo e l’avrei ammirato volentieri. Sapevo che la vita ha sempre il potere di stupirci, ma da tempo non attribuivo più tale facoltà alla Rai. Felice di sbagliarmi, ogni tanto.
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Sì, ma in quale contesto e con che valenza?
(Nemmeno io l’ho visto).
Mi chiamo Mansur Cristian Farano e sono un italiano convertito all’Islam Premetto che non guardo Sanremo, ma non trovo nessun fastidio dal segno di Crice che un conduttore possa fare
Da italiano convertito all’Islam, che non guarda il festival di Sanremo, francamente non mi dà comunque fastidio il segno di Croce che un credente possa farsi
Sono un italiano convertito all’Islam, mi chiamo Mansur Cristian Farano e non provo alcun fastidio se Amadeus di è fstto segno della croce, manco lo vedo poi Sanremo
Da italiano convertito all’Islam non mi dà alcun fastidio se Amadeus o altri si fanno segno della croce ,non capisco sta stupida polemica