«È facile essere di destra». Augias, ma che stai a di’?

Ospite a «Di Martedì», su La 7, ieri Corrado Augias ha spiegato che «essere di destra è facile perché significa seguire di più gli istinti che quasi tutti hanno» invece «quelli di sinistra invece giocano meglio sul ragionamento e la conoscenza degli argomenti». Tradotto dall’augiasese all’italiano: a destra sono metà uomini e metà bestie, a sinistra metà persone e metà angeli. È la solita, eterna minestra riscaldata della superiorità progressista. Fuffa cui non varrebbe neppure la pena rispondere, se non fosse per un passaggio che letteralmente capovolge la realtà: essere di destra non è facile, tutt’altro. Espone a continui pregiudizi.

Perché se sei di destra non puoi affermare il valore pubblico della fede senza passare per «ultracattolico», difendere il primato della famiglia naturale senza esser tacciato di voler torturare gli omosessuali, criticare l’immigrazione incontrollata senza l’accusa di indifferenza ai morti in mare, come se ci fosse un nesso tra disumanità e presidio dei confini. Ancora, se ti dichiari di destra divieni automaticamente – talvolta perfino agli occhi di persone amiche – come figuro sospetto, oscuro, criptonazista, nostalgico delle camere a gas. E ovviamente sei ignorante, molto ignorante. Perché quelli di destra, nella narrativa dominante, non leggono, non studiano, non comprano libri. Anzi, sono la prova vivente che Darwin ci aveva preso, sì, ma non troppo.

Poco importa che la galassia culturale della destra sia costellata di intellettuali  – da Gómez Dávila a Del Noce, da Guareschi a Roger Scruton – che non hanno nulla da invidiare, per acume e lungimiranza, alle migliori menti progressiste. Se sei di destra sei per forza uno che vive di pancia, seguendo «gli istinti», che non ci arriva né può farlo, perché domiciliato in una caverna e non nel mondo sans frontières per cui le Clinton, le Rackete, le Thunberg, le Murgia e i Saviano si stanno battendo coccolati dai mass media. E poi, ovviamente, se sei di destra odi. Ardi d’odio. Anzi, sei proprio l’odio incarnato. Non come quelli di sinistra che blaterando di bigottismo altrui, incuranti del loro, illuminano il mondo col «ragionamento e conoscenza degli argomenti». Augias, ma che stai a di’?

Giuliano Guzzo

 

4 risposte a “«È facile essere di destra». Augias, ma che stai a di’?”

  1. Andrea Pel ha detto:

    Ennesima dimostrazione di come a sinistra si predica solo attraverso l ideologia e mai mai guardando alla REALTÀ dei fatti!!!!è così facile essere di destra che lo stesso Augias se lo fosse stato non avrebbe mai mai raggiunto la fama il successo e la ricchezza a cui è arrivato grazie al suo essere schierato a sinistra!!!!del resto in un certo mondo se non sei di sinistra difficilmente fai strada!!!davvero facile essere di destra!!!!

  2. Antonio Spinola ha detto:

    Essere di destra significa innanzitutto ritenere che i doveri precedono i diritti, questo è qualcosa che arriva con l’educazione e la maturità: non è affatto facile, né spontaneo. La sinistra che conosco si concentra sui diritti alimentando ogni tipo di risentimento: è una strada fin troppo facile, praticamente una discesa…

  3. Giuseppe ha detto:

    destra sinistra destra sinistra… Giorgio Gaber, tanti anni fa, aveva già risposto su questo. Ma lui era quasi profetico.. oppure solo era uno intelligente e libero. Ecco, essere liberi e intelligenti (oltre che umili nel saper “leggere” la storia che ci circonda), questo sì che è sempre più difficile. Non so francamente se il nostro amico scribacchino lo sia, lui come tanti altri della sua risma. Qualche dubbietto, per quel che vale, io ce l’ho.

  4. Cervelli da sardine.

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