Ci risiamo. Anche oggi è uscito un articolo teoricamente utile a rilanciare il tormentone dei sovranisti brutti e cattivi, in pratica a fare la solita disinformazione. Lo ha pubblicato The Post Internazionale raccontando di «un’analisi delle conversazioni social effettuata dal docente Matteo Flora» su un «campione campione di tre milioni e 155 mila utenti» da cui è emerso che «i follower di Matteo Salvini e Giorgia Meloni vincono il record di condivisioni di bufale e fake news». «I due terzi delle bufale rilanciate dai fan di Salvini e della Meloni», ha quindi titolato il TPI, cercando quindi di accreditare la solita demonizzazione dell’elettore sovranista. In realtà, ci son aspetti diversi da chiarire. Anzitutto: cosa si può definire fake news?
Nello specifico: chi o che cosa stabilisce se una determinata notizia sia infondata o meno? Facciamo un esempio: in questi giorni moltissimi si son indignati – comprensibilmente – per i 200 messaggi di odio quotidiani sui social contro la senatrice Liliana Segre, alla quale nel frattempo è stata pure assegnata la scorta. Si è però poi scoperto che: a) la senatrice non ha account social; b) i 200 messaggi di odio – in realtà 197 – li aveva conteggiati l’Osservatorio Antisemitismo rispetto a tutto il 2018, non ad un solo giorno, e a tutti gli atti di antisemitismo, non solo a quelli contro personalità ebraiche. Orbene, un articolo sulla persecuzione social contro la senatrice, poniamo il caso di Repubblica, sarebbe una fake news? Sarebbe utile comprenderlo.
Un secondo aspetto curiosamente non considerato da The Post Internazionale riguarda il numero di follower. Matteo Salvini e Giorgia Meloni ne hanno, assieme, oltre 5,1 milioni, esattamente l’equivalente di quelli di Monica Cirinnà, Laura Boldrini, Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio messi assieme. Ora, considerando che – fino a poco fa – Renzi, Zingaretti, Boldrini e Cirinnà militavano nello stesso partito, è plausibile che in realtà i loro follower siano per lo più gli stessi. Appare quindi più equo, per un confronto, considerare solo i follower di Renzi, Conte e Di Maio. Che però sono circa 1 un milione in meno rispetto a quelli di Salvini e Meloni. Ma se sono così tanti di meno, perché stupirsi se condividono meno notizie, incorrendo in meno fake news?
Terza considerazione. Ponendo che le bufale classificate come tali nello studio siano tali, e ponendo che davvero gli elettori sovranisti ne condividano di più: quale sarebbe il grave problema? Lo si chiede dopo che uno studio sul Journal of Economic Perspective di economisti – Matthew Gentzkow, dell’Università di Stanford, e Hunt Allcott, della New York University – ha messo in evidenza come, alle presidenziali Usa del 2016, le bufale social abbiano avuto un impatto ben più piccolo di quanto tanti pensano e difficilmente decisivo. Un’ultima osservazione. TPI scrive che «i due terzi delle bufale» son «rilanciate dai fan di Salvini e della Meloni». Ma la ricerca parlava di follower, non di fan: e si può seguire qualcuno senza per forza stimarlo o votarlo. Vuoi quindi vedere che è proprio TPI ad aver diffuso l’ennesima bufala?
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Non dimentichiamo che, quando è risultato vincente Donald Trump, la corrispondente Rai da New York ha detto più o meno testualmente: “ma allora il nostro lavoro non è servito a niente”.
confermo i tutto, ma c’è di peggio. Nei social piu’ in voga, i follower sono finti. E’ possibile acquistare presso agenzie pubbliictarie milioni di preferenze robot schiacciando solo un tasto, non solo; il tuo voto virtuale, passando sul linguaggio binario può essere dirottato su binario opposto, quind voti NO diventa SI sulle bacheche informatiche dei raccogli voti.
in politca se ne fa molto uso. A Milano poco tempo fa è stato inserito in regione una votazione elettorale con il tablet, fu immediatamente ritirato dopo due ore. Oltre a funzionare male imbrogliava sui voti, spostandoli, Si prosegui con il vecchio e buon cartaceo.Ma anche li bisogna stare attenti perche gli scrutinatori finali patteggiano il destino delle votazioni agli influencer oltreoceano.
Il piu famoso bluf della storia d’italia è stato i M5S quando vinse la prima volta. M5Sera unpartito inesistente senza sedi che vota per comanda/mento virtuale solo se iscritto. Hanno vinto i tobot e quindi hanno chiamato alcuni “eletti” sorperesi, meravilgiati, e gli hanno fatto un corso di aggionamento rapido parlamentare.
Quindi ci troviamo davanti alla morte della Democrazia dove il suo scettro, passò 30 anni fa alle Telecrazia (RAi) e oggi,la stessa RAI lascia lo scettro alla Videocrazia (internet) solo su pagamento attraverso la tassa Luce.
Se protesti, una voce robotizzata o vuoi soddisfazione, risponde che le linee sono momentaneamente sovraccariche.”schiacciare il cancelletto due volte ##.”. Meloni e Salvini sono gli ultimi dinosauri della Ribalta votati lla politca televisiva (Telecrazia”) ma gli americani preferisconogli eletti della Videocrazia imbrogiona definendola piu democratica. Siamo in pieno regime Mediocratico, che si caratterizza per i suoi Eletti mediocri.
Lei ha ragione sui follower (anche se bisogna ammettere che le piattaforme attuano un serrato contrasto al fenomeno dei bot).
Per il voto elettronico sarei meno drastico, in Estonia le voting machine sono presenti dal 2005, e ora nessuno rimpiange il cartaceo. Il voto elettronico in Lombardia è stato complicato da banalissimi malfunzionamenti e inesperienza. Il vero problema sono i difetti dei sistemi (password predefinite deboli, crittografia scadente…) sfruttati dagli hacker e dai criminali degli attacchi ransomware (e questo è un problema serio per l’incolumità fisica degli operai addetti ai robot industriali).
Quanto ai brogli… resto scettico sul loro attuale peso politico specifico (e credo bisognerebbe rifiutare per principio tutte le teorie complottiste che ci piacciono!)
le teorie complottiste le immagina chi non ha esperienza in campo. E’ la tipica frase per liquidare un argomento di chi non se ne intende. Quindi si lascia il pescatore attento a badare il suo galleggiane sperando che si muova, altrimenti, passerà in pescheria a prendere quello confezionato o surgelato. Segua i lavori sul G5 in parlamento ne sentirà delle belle (segua RAI3 parlamento)