Benché possa apparire singolare, non è ancora stata fatta piena luce sul crollo del Muro di Berlino, una rivoluzione – ha notato lo storico Giorgio Galli – che non era «stata prevista dagli analisti politici occidentali, pur impegnati da decenni a seguire, con rigore di metodo e anche abbondanza di informazioni, tutto quanto avveniva nei Paesi del “socialismo reale”». Fu, insomma, un epocale quanto imprevisto tornante della storia.
Ciò nonostante, riferisce pure la laicissima agenzia Ansa, «gli storici considerano Giovanni Paolo II una delle cause principali, se non la principale, della sconfitta del comunismo in Europa» (9.11.2014). In effetti, il ruolo avuto dal papa polacco nella sua Polonia è da molti ritenuto la picconata decisiva ad un eurocomunismo, di suo, già vacillante. Ma a ben vedere, Wojtyła iniziò a far tremare quel muro sin dall’inizio del pontificato.
Propendono per questa ipotesi giornalisti come Bernard Lecomte, caporedattore del Figaro Magazine, il quale ha osservato: «Quando Giovanni Paolo II, appena eletto, lancia il suo grido: “Non abbiate paura!”, tutte le comunità cristiane nell’est dell’Europa sono percorse da una sorta di brivido. Nel giugno 1979, quando il Papa compie il suo viaggio trionfale nel Paese natale, decine di milioni di polacchi riacquistano fiducia nel proprio destino».
Pochi dubbi, insomma, sul ruolo decisivo di Giovanni Paolo II nel crollo del Muro. La cosa curiosa è che se estendiamo lo sguardo dal 9 novembre 1989 al crollo dell’impero sovietico stesso, tutto diviene ancora più chiaro. La fine dell’impero sovietico fu infatti stabilita l’8 dicembre 1991, festa dell’Immacolata Concezione, mentre la firma delle carte e la bandiera rossa ammainata dalla piazza rossa datano il 25 dicembre 1991. Precisamente il giorno di Natale.
Fu Dio stesso, insomma, a voler metter la firma sulla fine dell’ateismo di Stato e della feroce utopia irreligiosa. Così come i sovietici, fin dall’inizio, orchestrarono una campagna martellante per screditare tutte le divinità, le confessioni e le tradizioni religiose, arrivando a chiudere scuole religiose e monasteri, decenni dopo fu Lui il – presunto «morto» – a farsi vivo. Prima tramite Giovanni Paolo II e alla fine in prima persona, con «coincidenze» che solo i scettici di professioni possono ritenere tali.
L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italia.
“Il muro di Berlino fu abbattuto da Dio”
… ma anche no, per dirla col tale che doveva andarsene in Africa in caso di fallimento elettorale.
Il Miniver ha infatti appena riscritto la Storia:
😀
Ciao.
Luigi
L’ha ripubblicato su Organon.