Non hai veramente capito qualcosa finché non riesci a spiegarlo a tua nonna. Così recita un proverbio noto e grondante ragione. L’arrivo in Italia, precisamente a Bolzano, delle «Nonne contro la destra», movimento nato in Austria e Germania con il nome di Omas gegen rechts per contrastare «antisemitismo, razzismo e fascismo crescenti», non può quindi che essere colpa di nipoti che leggono Repubblica oppure il mentaniano Open e sanno spiegare molto bene quel che capiscono: peccato che capiscano male. Perché se invece capissero, saprebbero che nessuno qui vuole reintrodurre le leggi razziali, mentre nel nostro Parlamento giacciono non uno ma almeno cinque disegni di leggi per l’eutanasia. Eutanasia che, tradotto dal burocratese. significa solo una cosa: risparmio nella spesa sanitaria. In Canada, dove hanno meno della metà della nostra popolazione over 65 ma il doppio del nostro cinismo, hanno già fatto i conti: con l’«accompagnamento alla morte» si possono risparmiare fino a 138 milioni di dollari annui (Canadian Medical Association Journal, 2017). Ecco, contro questo, contro uno Stato che vuole decimarle spiegando di agire nel loro stesso interesse – perciò contro i progetti legislativi sull’eutanasia -, dovrebbero battersi le nonne. Almeno quelle che non hanno nipoti più rimbambiti di loro.
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Non ci potevo credere. Tra 35 e 138 milioni la stima di risparmio. Un’assoluta inezia. Il Canada ha più di 600 miliardi di debito pubblico in rapido aumento. Siamo al livello del nipote drogato che ammazza la nonna per 10 euro.
Poi ti vengono a raccontare che invecchiando si diventa saggi…
Quello che sto per scrivere mi spezza il cuore, ma le nonne sono le peggio. Sono la generazione a cavallo del ’68, paladine di qualsiasi cosa abbiamo spacciato come “progresso”, dal divorzio (abolito da Nostro Signore circa 2000 anni fa, insomma non proprio l’ultima novità), al biberon “per essere più libera” all’aborto, derivati della cultura che il figlio non è una ricchezza ma un vampiro di libertà materna, fino ad arrivare sicuramente all’eutanasia, se sapranno vendergliela – almeno fino a quando non si renderanno conto di esserne le prime potenziali utenti. Siamo ancora attaccati al mito “dei nonni”, “degli anziani” portatori di saggezza, pii e silenti lavoratori, ma nel 2019 ho paura che questi si siano estinti, senza neanche bisogno del riscaldamento globale. PS Mauro Palmaro espose una riflessione simile, simpaticissima, in una sua conferenza.
Va comunque precisato che non tutti noi “sessantottini” ci siamo sballati il cervello a forza di canne e acidi. E credo di poter dire che fra quelli che sì e quelli che no la differenza si vede.
certamente, ma una generazione non ha bisogno di essere dannifica al 100% per essere dannifica, restando ancorata al „progresso“ di mezzo secolo fa. Difficile per i nipoti trovare punti di riferimento.