Cadoneghe, così rossa da esser chiamata la «Stalingrado veneta», Forlì rossa da 49 anni, Mirandola addirittura da 74: l’elenco delle ex roccaforti rosse qua e là espugnate dal centrodestra a questi ballottaggi è piacevolmente numeroso, di certo più dei brindisi che, per festeggiare, riuscirei a fare senza iniziare a barcollare. Ma è soprattutto alla salute d’una città che vorrei innalzare il calice: Ferrara. Che resta la patria di Savonarola e d’Isabella d’Este, di Bassani e Sgarbi, dei cappellacci di zucca e delle biciclette, ma da oggi cessa di essere quella di una sinistra che si pensava invincibile. Merito di Alan Fabbri, un leghista con carisma ed esperienza, di Aldo Modonesi, che vicesindaco in anni in cui «la povertà è più che raddoppiata» ed hanno prosperato «spaccio e mafia nigeriana» (L’Espresso, 19.2.2018) non è riuscito – chissà come mai – a convincere, e di monsignor Gian Carlo Perego, un arcivescovo che a forza di parlare di migranti ha spinto i ferraresi a farsi avanti per ricordare a tutti che, sapete com’è, ci sarebbero pure loro. L’ultima volta che visitai la città estense, nel 2017, ci andai per presentare un mio libro ed incontrai uno dei più acuti pastori italiani, monsignor Luigi Negri. Sabato ci tornerò per poi andare a presentare un altro mio libro, l’ultimo, a Tresigallo (piazza Italia 11, ore 21:00), e non incontrerò più la sinistra. Ma quante belle sorprese mi riservi, Ferrara.
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«Da leggere!» (Diego Fusaro)
«Un libro pieno di chicche» (Rino Cammilleri)
«Un viaggio tra vicende note e meno note con lo scopo di aiutarci a sviluppare il senso critico» (Aldo Maria Valli)
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Signore,
non si lasci prendere dall’ingnoranza popolare…dopo tante elezioni di tutte le forme: per tutte le istituzioni internazionali, nazionali, regionali, comunali si chieda e si renda conto se e’ cambiato nulla al generale andazzo socioeconomico di un anno fa?
Solo, se concorda, il continuo slittamento della Montagna del Vaiont verso il sottostante lago artificiale e il disastro che causo’.
Sa meglio di me se non si mettono veri “denari” nel forziere il Virtuale non mettera’ mai Pane in Tavola.
Mi credera’ ancor di piu’ quando ci rendiamo conto che il popolo vuol sognare:
sogna rose e fiori quando e’ gia arrivato l’Inverno.
Cordiali saluti.
Paul Candiago
(candiago.p@bmts.com)