Non che prima me ne mancassero, ma oggi ho un motivo in più per sognare di essere Alain Delon. Il francese infatti non è solo uno dei più grandi sex symbol della storia; non ha avuto solo fama, successo e Romy Schneider; non ha solo pronunciato una delle frasi più eterofile e tenere di tutti i tempi («noi uomini siamo fatti per amare le donne»), no: ora ha pure 20.000 e passa firme raccolte contro di lui dall’associazione femminista Women and Hollywood, secondo cui la Palma d’Oro alla carriera se la dovrebbe scordare in quanto «razzista, omofobo e misogino». Tutte accuse che l’attore schiva con olimpico distacco, senza indietreggiare né cospargersi barillianamente il capo di cenere. Oggi ho quindi un motivo in più per sognare di essere Alain Delon: arrivare a 83 anni suonati con un petto ancora fiero per così splendenti medaglie.

Giuliano Guzzo

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