Apparentemente, il gesto del cardinale Konrad Krajewski, che sabato sera si è calato in un tombino per rimuovere i sigilli da una cabina elettrica e riattivare la luce in uno stabile di Roma occupato dal 2013, una ex sede Inpdap, dove dimorano 450 abusivi da sei giorni senza elettricità, ha il sapore eroico della trasgressione a fin di bene. Non a caso Repubblica, nel raccontare l’episodio, ha subito colto la palla al balzo dipingendo il porporato polacco come un «Robin Hood» dei giorni nostri. Tutto è bene quel che finisce bene, dunque? Non esattamente. Infatti la trovata cardinalizia, se da un lato si pone in aperta violazione delle leggi – con il rischio, per un comune mortale, di svariati mesi di galera -, dall’altro alimenta perplessità più generali.
Nello specifico, è difficile non domandarsi cosa ci sia evangelico nella riattivazione forzata dell’elettricità a beneficio di chi non solo non è nelle condizioni di permettersela, ma occupa pure abusivamente un immobile. Un gesto di carità? Bah. Da Felice da Cantalice, che per soccorrere i bisognosi fece la questua 40 anni subendo insulti e umiliazioni, a Giovanni Maria Vianney, che arrivò a donare ai poveri il proprio materasso, fino a Madre Teresa, la storia della Chiesa è costellata di religiosi giunti a sacrifici estremi per gli indigenti: eppure i casi di violazioni di legge sono di rarità infinitesimale e, soprattutto, risultano confinati a situazioni nelle quali la mancanza d’alternative era lampante. Per lo stabile di via Santa Croce, invece, le alternative c’erano.
La Santa Sede avrebbe infatti potuto pagare di tasca propria il dovuto all’ente gestore, oppure provvedere con il temporaneo noleggio di generatori; si poteva insomma tranquillamente inventarsi qualcosa per intervenire, sì, restando però sempre nell’alveo della legalità. Invece, rischiando peraltro l’incidente diplomatico, si è scelta la strada più comoda, via i sigilli e di nuovo la corrente: tanto paga Pantalone. Una strada che, oltre ad essere comoda, non solo ha risolto zero – chi poverissimo ed abusivo era, poverissimo ed abusivo rimane -, ma ha pure lanciato un messaggio poco rassicurante: quello che dare a Cesare quel che è di Cesare con affitti, imposte e bollette – come fanno, a stento, milioni di famiglie – è importante, ma non più di tanto. Perché comunque, in qualche modo, alla fine ci si arrangia.
Senza dimenticare i pensieri che ora possono fare quanti in questi anni – senza dimorare dove non si spaccia droga, come nell’ex sede Inpdap – hanno subito sfratti o altro senza che nessun alto prelato battesse ciglio. La Chiesa dov’era per costoro? Attenzione, non si sta insinuando nulla né, tanto meno, si vuole dimenticare la grandiosa opera di carità che il mondo cattolico quotidianamente assicura, in Italia e nel mondo. Quel che qui si tenta di evidenziare è una cosa molto banale, e cioè che le azioni di tutti hanno delle conseguenze, figurarsi quelle dell’elemosiniere del Sommo pontefice. Ebbene, posto che nessuno nello stabile occupato a Roma risultava in pericolo di vita, il gesto di padre Konrad rischia di veicolare solo un insegnamento, che purtroppo ha poco di evangelico e molto di sovversivo: il Papa è con voi, occupate in pace.
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Il buon samaritano paga di tasca propria l’albergo, non sfonda la porta…
Non è secondo me il problema quello di una gradiente nella violazione della di legge! Il dramma è che il card. Krajewski, come elemosiniere del Santo padre ha spalmato la responsabilità di tale gesto su tutta la Chiesa, come se Gesù potesse accettare che alcuni, “alcuni” possano essere “più uguali degli altri”.dinnanzi a Lui. (perché per il mondo già è così!). Voglio dire che se il card, ha agito legittimamente secondo coscienza, si è “dimenticato” di RAPPRESENTARE (oltre ad appartenere) ad un “corpo”….i cui “componenti” rischia di trascinare giù dalla rupe…..
La domanda ancora più drammatica guardando le immagini proposte ieri dal Tg di un appartamento di una anziana (grande accumulo di cose e disordine/sporcizia) è questa:dove è la Comunità cristiana di quel quartiere?
…silenziata, SPOTENZIATA dalla caritas che: tuona: “ci penso IOooi!!!!!!!!!!, voi (comunità cristiana) datemi i soldi, che metto i “miei” assistenti sociali, le mie cooperative di pulizia, i miei operatori per gli anziani…. e risolvo tutto…che dolore questa tristissima situazione..
Maria Rita Polita
Sono d’accordo conte. Il problema della residenza di quelle famiglie in quel “tugurio condominiale” ha certo origini antiche, tutte nell’assenza delle istituzioni (sociali e legali) che avrebbero dovuto prendersi carico di ognuno di quei casi. Ora i buonisti nazionali (per me veleno satanico nella società) si fanno belli appoggiando il gesto del cardinale.
Sarà sceso nel tombino vestito come in foto? 😁
Da quanto ho letto, il cardinale si è anche fatto carico del pagamento di quelle bollette. Il suo intervento era dettato dall’urgenza verso i più deboli: anziani e bambini che non potevano servirsi dunque nemmeno più di un frigorifero per conservare ciò di cui alimentarsi.
Dunque, se le cose stanno così, il messaggio che giunge è differente. Si agisce sotto l’emergenza in una situazione che, e su questo concordo, si doveva affrontare prima.
L’azione “umanitaria” del Cardinale è incomprensibile, e assolutamente ingiustificabile da tutti i punti di vista; lo dicono i fatti.
https://www.tempi.it/il-vostro-articolo-sul-cardinale-krajewski-non-mi-e-piaciuto-risposta/
E anche farsi carico di quel debito è fuori luogo e, per molti aspetti, anche ingiusto in questo contesto.
Ormai il fine giustifica i mezzi con buona pace della Veritatis Splendor e se vogliamo anche Caritas in Veritate
Strano tempo questo evadere le tasse è peccato, non pagare le bolette è occupare case un merito che ti porta in paradiso.
Vero, si tratta di un grave precedente. Ora dovrà infatti sobbarcarsi anche i debiti di Casapound.
Altrimenti vorrà dire che, con la scusa della solidarietà, ha fatto solo politica partitica.
Più in generale, mi sembra evidente che si stia montando un bel clima da guerra civile…
secondo me il cardinale invece ha dato un’eroica e coerente testimonianza evangelica. Non è Gesù che ha detto: “Voi siete la luce del mondo?”.
“Invece le alternative c’erano.” Chi le ha messe in campo? Lei, Giuliano? Comodo, allora!
mi pare che anche san Giuseppe si possa considerare fuori legge. Maria di Nazareth sarebbe dovuta essere lapidata, ma Giuseppe ebbe un comportamento libero a tal punto da non far lapidare la sua sposa. Comportamento libero e giusto. Di giustizia adesso stiamo parlando e San Giuseppe è il Giusto pur essendo andato contro la legge. Lui non si è fermato alla legge ma ha creduto che ciò che stava vivendo fosse il disegno della mano dell’Altissimo. Anche qui se andiamo oltre la legge, per fede siamo chiamati a credere che “l’avete fatto a me” riguarda nientemeno che nostro Signore. “Se anche conoscessi le lingue degli uomini ma non avessi la carità sarei…” San Paolo ci mette in guardia… se anche conoscessimo tutta la lingua del diritto, codice per codice ma se non avessimo la carità…”
Avete mai sentito parlare di disobbedienza civile?
[…]…Tanto paga Pantalone….Ricordiamo pero’ che “Pantalone” ha un utile operativo di 5 miliardi di euro. Io, ad esempio, pur non utilizzando un contatore secondario e non consumando un solo millesimo di kilowatt, pago tutti i santi mesi 21 euro all’ Ente elettrico nazionale: alle mie rimostranze, mi è stato risposto citando disposizioni di legge, che ne hanno facoltà: pago la quota inerente al trasporto della corrente che non utilizzo. Faccio la carità all’ENEL…possiamo metterla così? Pare che questo “sistema” permetta di incassare milioni di euro pur senza erogare. La facessero pertanto anche “loro” di tanto in tanto, la “carità “, esaminando i casi più spinosi che non mancano.
Cerco di usare la logica. Quando si stipula un contratto di fornitura di energia elettrica, il fornitore si impegna ad essere sempre pronto a fornire in qualunque istante la potenza contrattuale; se poi il cliente per un certo tempo non richiede energia, ciò non toglie che il fornitore gli impianti di produzione e di distribuzione deve costruirli e manutenerli.
Quello che è veramente assurdo, è che nello stato italiano per ogni utente di energia elettrica ci sia la presunzione di possesso di almeno un televisore, con relativa imposta. A questo proposito, ritornando alla violazione dei sigilli, probabilmente gli utenti morosi non lo erano soltanto nei confronti del fornitore di energia elettrica, ma anche dell’Agenzia delle Entrate.
Sino a tre anni fa (almeno nella mia zona) non era così: non si consumava, non si pagava. Arrivava la bolletta con la scritta: “Attenzione, non c’è nulla da pagare”. Perché ora le cose sono cambiate? Forse perché qualche manager solerte ha capito che si potevano introitare ingenti somme applicando balzelli ad una vasta platea di utenti che usufruisce saltuariamente del servizio? Sai, moltiplica pochi euro per almeno 2.000.000 (per difetto) di utenti nella mia condizione, e gli utili balzano all’insù…