Pur di screditare i contenuti dello straordinario intervento di Benedetto XVI sugli abusi sessuali nella Chiesa pubblicato due giorni fa, i detrattori del papa emerito – a partire da quelli cattolici – hanno preso a criticare la tesi secondo cui i pedofili preti sono «colpa del ‘68». Una tesi oggettivamente assurda. Peccato che Ratzinger abbia denunciato altro, e cioè non la causalità bensì la legittimazione che la rivoluzione sessantottina, grazie a una certa teologia morale, ha per la prima volta dato a certi comportamenti. Se siamo arrivati a toccare il fondo – questa la denuncia del sommo teologo tedesco – è perché, a un certo punto, si è iniziato apertamente a teorizzare che abbassare l’asticella dell’etica, dopotutto, non era poi tutta questa tragedia. Questo per stare sul piano intraecclesiale.
C’è però, probabilmente, anche una ragion più generale e laica per cui l’intervento ratzingeriano ha fatto perdere la pazienza a tanti, vale a dire la chiamata sul banco degli imputati del ’68. Che è un processo rivoluzionario ancora oggi, a distanza ormai di decenni, intoccabile. Per più ragioni. Tanto per cominciare perché si è trattato di clamoroso un fallimento, dal momento che il sogno di un mondo migliore si è tradotto – come ben sappiamo – in un mondo con l’incubo delle droghe, degli psicofarmaci, della depressione e di un’insicurezza perenne che prima, semplicemente, non esisteva. Il ’68 è poi intoccabile perché tanti uomini di piazza di allora sono gli uomini di potere di oggi, ed ammettere di essere passati da una gioventù ribelle a una senilità conformista, da nemici del politicamente corrotto a camerieri del politicamente corretto, ecco, è comprensibile infastidisca.
Ma soprattutto, se si pensa a che cosa fu quella stagione – una rivolta al grido di «vietato vietare» – deve bruciare non poco, ai moraleggianti di oggi intenti a rieducare tutti alla filantropia, al rispetto del diverso, dell’ambiente, eccetera, sapere di avere le armi spuntate. Proprio così. Come si può infatti invocare un principio – che so, quello dell’accoglienza del migrante – dopo che si è relativizzato ogni principio? Per non parlare della secolarizzazione, altra eredità del ’68 che, di fatto, spazza via ogni imperativo: se infatti non sono tenuto a rispondere manco a Dio, perché mai dovrei ascoltare i predicozzi del Saviano, della Boldrini o del Gino Strada di turno? Chiaro: queste son cose che Benedetto XVI non ha detto. Ma sono egualmente ragioni per cui, ancora oggi, chiunque tocchi il ’68 muore. Papi inclusi. Perché così facendo è inevitabile smascherare l’ipocrisia di una cultura dominante che, dopo aver sempre avversato l’originale, aspira a farsi chiesa.
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«Avvincente, denuncia le manipolazioni di alcuni a difesa della libertà di pensiero di tutti» (ProVita)
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È vero e chi conosce il pensiero di quel periodo lo sa, ma i più sono fermi all’epopea sessantottina, perciò un riferimento più esplicito sarebbe stato meglio, con i nomi e cognomi dei pensatori dell’epoca che hanno appoggiato e promosso ogni forma di depravazione.
Bravo Giuliano come sempre, ottima analisi precisa e veritiera
È vero, a me il 68 ha rovinato la vita: sono caduta nella trappola del comunismo, dell’annientamento di ogni regola, dell’ultrafemminismo. Grazie a Gesù Cristo ne sono uscita, ma tanti laici e sacerdoti ci sguazzano ancora dentro senza rendersi conto del danno che causano a sé stessi e agli altri.
Sorgeranno Falsi Profeti e ne seduranno moltissimi.(San Pietro)
Comunque sia, a riguardo calunnie di vario genere contro la Chiesa, prima o poi la Verita’ viene a galla.
Non e’ la prima volta, nella storia della Chiesa Cattolica Romana, che la Chiesa e’ accusata e vilipesa.
Le Forze del Male e Massoneria si servono di certi scandali della debolezza umana, da parte dei suoi fedeli, per traslarli erroneamente come veleno satanico per intaccare il Deposito della Fede Cristiana.
Fede Divina e di Verita’ Eterna che e’ espressa, nel corso temporale della Chiesa Pellegrina fino alla consumanzione dei Secoli, dall’ Infallibile Parola Tradizione Magistero della Dottrina Evangelica.
Catechesi di evangelizzazione dei popoli come nutrimento spirituale e reale del Gregge di Cristo.
Buona Novella che si propaga dalla viva Voce del Buon Pastore Romano e Vescovi a Lui Uniti, per Uomini di Buona Volonta’ attenti al Fine del nostro vivere.
Dottrina di Divina Verita’, confermata della gioiosa effusione di Doni da parte dello Spirito Santo, al primo “concilio” della Chiesa nel Cenacolo di Gerusalemme.
Cordiali saluti,
Paul Candiago
buona visione.
Chi non gli ha dato la mano è stato licenziato in tronco. Ora sono diventati prelati protestanti
Nelle organizzazioni fortemente gerarchiche, come la Chiesa o l’esercito, il diritto alla disobbedienza è praticamente inapplicabile oggi, almeno quanto lo era ieri; dal momento in cui, nella Chiesa Cattolica, si concede ad un Vescovo di rinnegare la linea guida del Capo, la Chiesa è in pericolo.
(Jean Guitton)
Seee, vabbé, ma quale ’68?! A quanto mi risulta i preti pedofili esistevano anche nella Roma Papalina dei secoli scorsi.
E allora?
Anche l’omosessualità, il sesso al di fuori del matrimonio, l’aborto e quant’altro sono sempre esistiti (anche dentro le sagrestie), ma prima del ’68 erano pressoché universalmente considerate pratiche scandalose e/o immorali. Non così dopo.
Il ’68 c’entra eccome!
Si rilegga con la dovuta cura l’intervento di BVI.
(tenendo presente che non si tratta di un opinione qualsiasi)
io sono Greco-Pagano antico, e non dovrei prendere parola dentro una fede monoteista, ma ho sempre ritenuto la Chiesa Cattolica romana un Olimpo che non chiude la porta in faccia mai anessuno. Qui ha tutta la mia simpatia perchè Chiesa Olimpica. Ma se certi furbetti come dice Monsignore Livi si sono infiltrati nella Chiesa per abbatterla dal suo interno come Ulisse fece con i suoi compagni dentro Illio-Troia, la nascita di Roma fu un volere divino, cosi la nascita della Chiesa dentro Roma che è degenerata nelle Arene. Se la vostra Chiesa dovesse mai soccombere, il destino dei sipravvisuti determinerà un nuovo impero. “La Fenice nasce sempre dalle sue ceneri distruttive”. L’era Cristis è al tramonto coi suoi pesci divenuti volutamente ed erroneamente agnelli, facendola sbandare. l’Aquario sta tracciando le prime linee guida del prossimo Messia, sto riconoscendo dai disegni come sia.
Donna!
Ps: il 68 non è materia teologica ma filosofica. Entrare in campo Marxista è come entrare in un campo minato, la sua ragione è pura.
Certo che il Sessantotto non si può toccare, ormai l’opera di diffusione del nichilismo e del relativismo nella nostra società è stata portata a termine.