Pronunciandosi sul caso di due bambini nati in California con l’utero in affitto i cui compratori, pardon genitori, lo Stato francese non ha voluto riconoscere come genitori, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che il diritto del bambino ad avere una famiglia prevale sul divieto della maternità surrogata. Forse non se ne sono accorti, ma i giudici di Strasburgo – nel loro arzigogolato argomentare – hanno così sancito il «diritto», per un minore, ad essere comprato. Una sorta di «diritto» allo schiavismo infantile, di prostituzione neonatale, un abominio che fa a pugni con la logica, il diritto naturale, il buon senso.
Non parliamo poi della ragione ferita, tritata, fatta letteralmente a pezzi da un moltiplicarsi impazzito di presunti «diritti», che speriamo contempli ancora quello di affermare che simili sentenze sono ripugnanti, perché umiliano anzitutto chi le emana. Perché il figlio comprato tramite «diritto», almeno, viene ceduto dietro lauto compenso, invece il raziocinio dei giudici della Cedu manco quello. E’ sparito e basta. Forse è stato gettato in mare. Se così è, chissà che non venga ripescato da dei pescatori di Torre Annunziata per poi essere rivenduto ad un mercato del pesce di fantozziana memoria.
Acquista subito Propagande su Amazon
L’ha ribloggato su Piergiorgio Dellagiulia Blog.