Buona parte di quel che so, lo so non grazie bensì nonostante l’università: pur avendo avuto ottimi docenti e frequentato un ateneo di riconosciuta qualità, ne sono convinto. Eppure ogni volta questa franca precisazione lascia contrariati i miei interlocutori, come se cercassi la battuta ad effetto o stessi scherzando. Invece sono serissimo. All’università puoi acquisire molto, puoi senz’altro acculturarti, stringere ottime amicizie e gettare le basi del tuo avvenire, ma il pensiero e il senso critico dimorano altrove. Da un pezzo. E per chi solo osa smarcarsi dal nuovo bigottismo accademico, di matrice liberal e progressista, sono guai. Qualche esempio?
Penso al sociologo Mark Regnerus, che l’università del Texas, qualche anno fa, mise formalmente sotto indagine (poi scagionandolo) per un suo studio, che rivelava un’ovvietà divenuta pericolosissima da affermare: i bambini crescono meglio con papà e mamma, perché non è vero che le famiglie sono tutte uguali. Penso, venendo a cronache più recenti, a Germund Hesslow, professore di neurofisiologia all’università di Lund, in Svezia, finito anch’egli sotto inchiesta per aver parlato delle differenze biologiche tra i sessi. Le cronache più fresche riferiscono invece di Philippe Soual, insegnante francese di filosofia in diverse università, che si è visto cancellare un corso perché accusato da un’associazione studentesca di essere un pro family.
Per dire il livello della nuova dittatura culturale, si può inoltre sottolineare che neppure le università formalmente cattoliche brillano, oggi, per apertura mentale. Per maggiori informazioni, chiedere al professor Stéphane Mercier, reo d’aver affermato in una sua lezione di filosofia generale che l’aborto è ontologicamente un omicidio: decisamente troppo, per l’università cattolica di Lovanio, che per questo gli ha tolto la cattedra. Nel ricordare quest’episodio, mi è tornato alla mente l’esito di un sondaggio eseguito all’inizio di quest’anno su 766 bocconiani: venne fuori che per il 23 per cento di essi la forza politica preferita era +Europa, il partituncolo eurofilo guidato dall’abortista Emma Bonino. Nel bene, anzi direi soprattutto nel male, i conti quindi tornano.
Sono tempi duri in cui purtroppo troppi “fatti alternativi” e troppi narcisismi si stanno facendo spazio attraverso la pressione dovuta a problemi socioeconomici che spingono la popolazione a reagire.
Un tempo le rivoluzioni erano fisiche, violente quando il punto era l’esasperazione. Poi, dopo la rivoluzione francese, le rivoluzioni sono diventate politiche, con l’ascesa di Napoleone, Hitler, Mussolini, spinti tutti ancora una volta dal malcontento e dalla necessità di “metodi forti” di fronte a problemi urgenti.
Oggi, dopo la crisi del 2008, gli effetti arrivano alle porte dei cittadini: disoccupazione, stagnazione, povertà.
E’ in questo quadro che prospera l’idea dei complottismi, dei protagonismi individualistici (come è la società in seguito al capitalismo e ancor più al protagonismo internettiano). Ciò porta a molti problemi collaterali e purtroppo a poche soluzioni.
Nel suo commento vedo un attacco al bigottismo scientifico che non è altro che la reazioni (non per forza giusta) a estremi attacchi all’autorevolezza di chi dice cose scomode o sgradite. Vaccini, cambiamento climatico, sociologia della famiglia: sono tutti fenomeni studiati e compresi sempre meglio che certuni negano.
Nella fattispecie lei tocca il terzo punto e fa alcuni esempio di “ingiustizie”. Ce ne sono certamente molte nella scienza ma non credo lei faccia tutti gli esempi giusti.
Nel dettaglio: le critiche al lavoro di Mark Regnerus sono tutte ancora in piedi. Regnerus non è stato scagionato dalle critiche scientifiche ma solo da quelle di aver agito in modo anti-etico. Il suo lavoro resta smentito nei dettagli. Gli stessi dati analizzati in modo corretto, ripubblicati sulla stessa rivista scientifica, hanno dato esito opposto. Si veda Cheng, Simon, and Brian Powell. “Measurement, methods, and divergent patterns: Reassessing the effects of same-sex parents.” Social science research 52 (2015): 615-626. Inoltre sebbene Regnerus non abbia mentito, egli ha prodotto un’ondata di interpretazioni sbagliate del suo lavoro che era errato scientificamente. Lui stesso ha ammesso che in fondo il lavoro non riguardava famiglie omosessuali, ma famiglie instabili. Quanto meno opaco il finanziamento del lavoro stesso, che per un singolo articolo gli è valso 600.000$ dall’Istituto Whiterspoon (istituto religioso) che non ha mai nascosto ma il cui importo, esorbitante, è emerso solo poi.
Questo per parlare di scienza e processo di ricerca.
Gli altri casi non hanno nulla a che fare con la scienza ma sono politici. Germund Hesslow, Philippe Soual, Stéphane Mercier, non sono stati contestati dal mondo scientifico, ma da quello politico. In effetti non esiste la definizione scientifica di omicidio, come non c’è quella di famiglia. Se una persona, tramite la scienza, fa politica, si espone al dibattito politico e a conseguenza di chi ha il potere politico di prendere decisioni sull’indirizzo politico di un istituto.
In effetti sullo sfondo degli eventi resta una grave incomunicabilità. Stéphane Mercier parla ad una convention politicamente estrema e lo fa da filosofo, più che da scienziato, ma fa confusione attribuendo a Judith Butler considerazioni ontologiche, mentre quest’ultima ne fa di culturali. Si fa quindi paladino di una estremizzazione ideologica e vestendo i panni del politico perde la qualità necessaria per essere docente di corsi di filosofia di base, che devono essere neutrali. Similmente Germund Hesslow ha evocato differenza che nessuno nega, ma le ha ammantate di valore politico, assoluto, mentre il punto è se delle eccezioni meritino rispetto e considerazione. Ancora una volta, l’intervento politico “contro qualcuno”, non in senso scientifico, ha prodotto una relazione politica.
Come vede quindi il punto non è la scienza, ma l’interpretazione ideologica, sulla quale c’è molto da discutere ed è importante capirsi. Per questo i fatti sono essenziali, come nel caso Regnerus.
Quindi, tutto bene!
Sarebbe una sorta di legittima difesa, per gli “estremi attacchi all’autorevolezza di chi dice cose scomode o sgradite”.
E quali sarebbero queste verità scomode e sgradite con cui veniamo giornalmente martellati da tutti i mezzi a disposizione dell’elite politico-accademica è presto detto: il riscaldamento globale (neutralizzato col più complesso “cambiamenti climatici”) e gli “studi” sulla famiglia (in realtà sulla sua insignificanza strutturale). Aggiungiamoci un po’ di vaccini tanto per confondere le acque e fare di tutta l’erba scettica un sol fascio, e poi passiamo caso per caso a mostrare come, in effetti, l’inquisizione scientifica non esegue nessuna condanna, la condanna viene eseguita dal suo braccio secolare, la politica accademica.
Come se non ci fossero quelle porte girevoli e quei girotondi che, a causa dei crescenti costi della ricerca, legano l’accademia alla politica, allo Stato e al businnes-people che lo sostiene.
E come si fa a non dire che, proprio a partire dagli Usa (ma dilagando in Europa con l’emergere di un inedito capitalismo liberale di stato), il pensiero marxista ha trovato spazio e ingenti finanziamenti proprio nell’accademia, trovando lì il nuovo promettente terreno di cultura per una “lotta di classe” declinata in chiave di ricerca, prima concentrandosi sulle questioni ambientali, poi sulle questioni sociali poste dalle minoranze “oppresse” e dei “vulnerabili”.
I cui risultati debbono diventare la base per esperimenti politici in chiave materialista.
E chi frequenta quel mondo non può non vedere come, sulle questioni citate, un ricercatore scettico e non allineato, ha una sola possibilità per lavorare: rivolgersi a un finanziatore privato altrettanto scettico e non allineato (con il conseguente stigma accademico-politico che dovrà sopportare).
Provare per credere.
Solo un totale allineamento con la politica saldamente in sella nell’accademia, ti permetterà di passare qualsiasi esame peer-review, vedi il caso Sokal hoax. Ma per un caso volutamente irrazionale per testare un sistema ideologizzato, quanti studi passano e vengono ripresi a catena in migliaia di altri studi avendo uno scarso o nullo fondamento scientifico?
Il riscaldamento globale è un fenomeno eclatante, ed è in effetti una di quelle realtà oggettive che per ragioni economiche e ideologiche taluni negano, al punto da disinteressarsi dei drammi che un ulteriore innalzamento di gas a effetto serra ora sappiamo produrrà. Gli studi sulle famiglie ne evidenziano il valore, non gliene tolgono, ma a taluni che alcune famiglie abbiano valore dà fastidio. Non è un caso se spesso i detrattori degli studi suddetti si confondono con gli scettici dei vaccini: ancora, egoismo misto a ideologia.
Se lei trova che uno studio specifico che ritiene chiave per la discussione abbia un finanziamento opaco o scabroso, come lo ha quello di Regnerus (e l’ho evidenziato in modo dettagliato) la invito ad essere preciso o i suoi restano attacchi a vuoto con una familiare tendenza al complottismo (“il marxismo”). Non si prova per credere, si prova per dimostrare e la invito a farlo.
Mi fa alcuni esempi di studi che “passano e vengono ripresi a catena in migliaia di altri studi avendo uno scarso o nullo fondamento scientifico”? Citazioni a migliaia dice, lo sottolineo.
@Filip: MIchele il trucco di cambiare nick per sembrare “legione” è vecchio come il cucco.
Il riscaldamento globale è un fenomeno eclatante, ed è in effetti una di quelle realtà oggettive che per ragioni economiche e ideologiche taluni negano, al punto da disinteressarsi dei drammi che un ulteriore innalzamento di gas a effetto serra ora sappiamo produrrà.
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Le consiglio una camomilla.
Si fa quindi paladino di una estremizzazione ideologica e vestendo i panni del politico perde la qualità necessaria per essere docente di corsi di filosofia di base, che devono essere neutrali.
Un po’ come se avessero cacciato dall’università Cacciari, no?
Cacciari non mi pare un estremista. E non mi risulta abbia fatto interventi presso associazioni omosessuali, men che meno ad associazioni contro qualcuno. Ma magari mi sbaglio.
ZENIT:
lluminato dallo Spirito Santo il Santo Padre Francesco, che lo protegge con Infallibilita’ alla Fede Cristiana, riceviamo Vero Vangelo: acqua viva di salvezza.
Se potete/volete copiate e non facciamo giornalismo o spettacoli mediatici della Fede, come vediamo fare dalle fiumane dei media, stampa, telecomunicazioni, blogs Internet e siti, vedasi Radio Maria di Erba Como e sua Massoneria, da dentro e fuori la Chiesa Cattolica Romana che ci sommergono con banalita’ e ondate di fango prevaricando con le forme piu’ sofisticate la Fede dei Cristiani.
L’Ultimo lavoro di Satana e Forze del Male e delle Tenebre prima del ritorno di Cristo sulla Terrra.
Sorgeranno falsi profeti e ne seduranno moltissimi.
(San Pietro il primo Papa della Chiesa voluta ed istituita da Cristo.)
Cordiali saluti Paul Candiago
@Filip
In ciò che scrive, noto una tendenza a ragionare per stereotipi, pertanto mi tocca precisare che, per questioni caratteriali, in genere sono allergico ai complottismi.
L’accademia in tutto l’occidente, per ragioni storiche come ho detto, è sostanzialmente legata (anche inavvertitamente) al pensiero di Marx e Hegel (debitamente filtrato depurato e acconciato). Dunque nessun complotto, solo inestirpabile ideologia.
Che il riscaldamento globale abbia principalmente cause umane è contestabile, come è pure contestabile che l’uomo possa porvi efficace rimedio riducendo il consumo di combustibili fossili.
Mi tocca anche precisare che “provare per credere” è come dire “non basta osservare dall’esterno”.
Infine, quando si riflette sulla realtà messa a nudo dal caso Socal hoax (e dalla più recente beffa Sokal squared), non ci si può non chiedere quanti saranno gli “studi” di dubbia a nulla validità scientifica pubblicati e ripresi da altri “studi”. Domanda retorica ovviamente, perchè nessuno potrà facilmente saperlo.
D’altronde, per esempio (ne abbiamo già parlato o mi sbaglio?) qualche tempo fa, a proposito degli studi sull’omosessualità citavo l’inconsistente ricerca di Evelyn Hooker ripresa in più di mille altri studi…
Le sue Antonio sono opinioni che mi pare difficile da parte sua motivare con un “lo dico io”. Il pensiero accademico moderno è plurale e diversi pensatori lo hanno influenzato.
Ogni passo scientifico dopo la misura con integrazione dell’errore è contestabile. Il punto è con quali argomenti lo si fa. Una cosa è certa: più CO2 nell’atmosfera non potrà che far aumentare la temperatura. I dati sulle variazioni di CO2 atmosferica indicano che una variazioni di 100ppm richiede di solito tra 5 e 20 milioni di anni, mentre il recente aumento di 100ppm ha richiesto 120 anni. Alcuni in effetti sostengono sia già troppo tardi, ma non mi pare una buona ragione per accelerare contro la catastrofe e renderla ancora più grave.
Per rendere quindi il suo discorso concreto, vuol dimostrare in modo verificabile che la ricerca a cui fa riferimento (di cui non credo di aver discusso con lei) avrebbe “scarso o nullo fondamento scientifico”?
Una cosa è certa: più CO2 nell’atmosfera non potrà che far aumentare la temperatura.
Beh, no, questa cosa non è per nulla certa.
La questione è leggermente più complessa, comunque, semplificando al massimo, bisogna innanzitutto dire che, in termini scientifici, Il raddoppio di CO2 comporta un perturbazione del 2% rispetto al bilancio termico terrestre. Il clima è un sistema complesso multifattoriale, pensare che questo possa essere prodigiosamente controllato da una perturbazione termica del 2% riferita a una sola variabile è un po’ come credere nelle fate.
In ogni caso, a differenza del raffreddamento, un’innalzamento termico “globale” non sarebbe una catastrofe “globale”. Anzi, per alcuni aspetti potrebbe rivelarsi molto vantaggioso a livello locale e globale.
Lei dirà: ma come, c’è un rilevante “consenso” scientifico! Lo sanno tutti, lo ripetono i mass media più informati (?), se il 97% degli scienziati è d’accordo (?) vuol dire che ci sono prove schiaccianti, io non sono un esperto, mi fido e basta!
In effetti, se facciamo un’indagine tra gli scenziati (o anche tra la gente comune) chiedendo se pensano che la CO2 atmosferica sia aumentata, se la Terra si è riscaldata, e se le attività umane possono aver giocato un ruolo in tutto questo, facilmente constateremo che quasi tutti ammettono questi fatti. Ma, da questo, a essere d’accordo sulle cause e sugli effetti di questi fatti appurati, è ben altro paio di maniche.
Certo, da qualche decennio si sta verificando una strana alleanza tra politici, imprenditori (persino petrolieri e sceicchi) e scienziati, che ha portato a una convergenza (direi a una “conversione”) catastrofista a causa di interessi diversi. 30 anni fa, quando la questione è diventata di dominio pubblico, i finanziamenti governativi a questo settore di ricerca sono enormemente aumentati, proprio in base alla premessa che si trattasse di una catastrofe imminente. Trovo asssolutamente normale che le persone impiegate stabilmente in questo settore, cerchino di sostenere sempre più la necessità, l’urgenza e l’ampliamento di questi finanziamenti, e lo facciano condizionando le agende governative, e accusando i dissidenti di essere maledetti “negazionisti”, e per assurdo, proprio a busta paga dei petrolieri “terrorizzati dall’ambientalismo”…
Ci sarebbe molto altro da dire, ma il discorso si farebbe troppo lungo e tecnico, ma non è questo il luogo e non posso abusare troppo di questo spazio.