Meno male che domenica si vota. Altrimenti l’ondata di violenza antifascista (sì, anche gli antifascisti possono essere violenti), chissà quanto durerebbe. Intanto – a poco dal tentato omicidio, a Palermo, di un forzanovista, i cori maceratesi inneggianti le foibe e tutto il resto – si è verificata una nuova aggressione, stavolta a Livorno. La vittima è un militante di CasaPound Italia, preso di mira da quattro soggetti che, cappucci alzati e bastoni alla mano, dopo averlo pestato hanno rotto i finestrini della sua auto, al cui interno sedeva la compagna incinta, fortunatamente rimasta illesa. Ora, credo non occorra l’acume di Hercule Poirot per intuire la matrice di quest’ennesimo episodio di violenza: siamo alle solite.
Non resta che augurarsi che simili atti e tensioni cessino al più presto, e che quanto fino ad oggi accaduto fissi nella mente di tutti un concetto: l’antifascismo non è, di per sé, l’opposto del fascismo, non lo è mai stato. Lo dimostrarono, ieri, i tantissimi fascisti divenuti antifascisti dopo l’8 settembre 1943, lo confermano le violenze squadriste di oggi, spesso e volentieri per mano neoantifascista. L’opposto del fascismo e del gemello antifascista, che ben liftingato ha pure l’ardire di accreditarsi come democratico, ha ben altri nomi: quelli dell’antitotalitarismo, del rispetto incondizionato della persona umana e della difesa della libertà, a partire di quella di pensiero. Di certo una simile tesi, a sinistra, sarà rigettata, e da alcuni anche a destra.
Pazienza, non è un problema. Il vero problema è la mancanza di consapevolezza riguardo la tirannia del nostro tempo. Una dittatura light, che promuove i diritti umani, ma non quelli dei civili che all’estero bombarda; che incensa la libertà di espressione, ma non quella di pensiero; che sanziona chi sradica piante, ma sovvenziona chi sradica popoli; che prima di cittadini, ci ritiene consumatori; che agita lo spauracchio dell’antifascismo per infondere l’idea che i regimi pericolosi, quelli da cui guardarsi, siano necessariamente quelli alle nostre spalle, anziché quelli dinnanzi ai nostri occhi. Fino a che ciò non sarà chiaro ai più, la resistenza non va commemorata ma praticata. E’ tempo di farla sloggiare, la Menzogna che occupa le menti.
Trovo vergognoso che
a) non si sappia/voglia capire che la violenza su un altro esser umano, oggi come negli anni passati, è violenza e basta, senza che vi sia bisogno di colorarla di nero, rosso o altre sfumature a seconda del caso. E che la prima violenza (quantomeno in ordine cronologico nell’arco esistenziale) è voler spacciare per un diritto – per di più indiscutibile, intoccabile – l’uccidere un’esistenza inerme nel grembo di una mamma. Questa uccisione vale quanto quella degli innocenti di ogni campo di concentramento.
b) i politici – segnatamente quelle di sinistra – strumentalizzino le violenze fasciste e naziste del 900 giusto per tener caldi pance, cuori e mani votanti a loro favore, alle vigilie delle tornate elettorali. E questo poi davanti allo “spettacolo” che la cronaca ci presenta da parte degli attacchi squadristi-antifascisti (questi hanno una miglior nobiltà?).
Che pena.
Astratto:
Il Cardinale Bagnasco: “Riscoprire la preziosità insostituibile del sacerdozio”
Rev. Cardinal Bagnasco,
come sono sante sono le sue parole.
Mi permetto di farle notare che questa frase doveva essere integralmente applicata nella Chiesa, Parrocchie e Seminari, della Una Santa Cattolica Apostolica Chiesa Romana in tutto il Mondo al tempo del Santo Papa Giovanni Paolo II come ce lo ha fatto notare lui stesso.
Ora Pastori e Grggie sono dispersi e si e’ persa la semenza della Fede Cristiana e la Chiesa sale oggi, sale nuovamente, con sempre piu’ difficolta’, il suo Calvario.
Come e’ che si e’ create questa situazione? I responsabili ecclesiastici sono diventati dei burocratici di religione sempre piu’ impegnati in convegni e conferenze e meno impegnati a “puzzare di pecora” (Papa Francesco: e come dice la Verita’), cani muti a riguardo degli interessi verso l’integrale sorveglianza a propria Evangelazzazione /Catechesi, piu’ preoccupati di paggenteria estetica e di supericiale religione emotiva interpretando male il concetto ecumenico, comodo vivere e lassismo di vita religiosa in tutto l’apparato ecclesiastico, diventato un misto razionale fra Santa Vocazione Sacerdotale e vivere mondano che persino scandalizza il fedele: servire due Padroni: Dio e il Mondo.
Ora raccogliamo i frutti di cio’ che abbaimo seminato, ed ognuno di noi ,secondo delle proprie responsabilita’ verso il Gregge di Cristo, ne rispondera’ in Giudizio di come ci siamo preoccupati di mantenere Salato il Sale.
Cordiali rispettosi saluti,
Paul Candiago. (candiago.p@bmts.com)