L’indignazione per le parole di Attilio Fontana sulla «razza bianca» è scontata e doverosa. La «razza bianca», infatti, non esiste (come ogni razza: cfr. Science, 2002; Vol.298(5602):2381-5) e lo stesso aspirante presidente della Lombardia si è già scusato. Questo non ha tuttavia disinnescato una polemica destinata a durare qualche giorno. Ora, pur non volendo fare l’avvocato d’ufficio di nessuno né voler giustificare nulla, non posso tuttavia non rilevare una clamorosa disparità di trattamento. Alludo al fatto che, quando è un esponente del Pd a riesumare incautamente il termine «razza» – come fece pochi mesi fa Patrizia Prestipino, non tesserata qualunque bensì esponente della direzione nazionale del partito («Giusto il sostegno alle mamme se si vuole continuare la nostra razza») -, i grandi media liquidano tutto come gaffe, mentre uno strafalcione equipollente altrui viene subito presentato come dichiarazione shock.
Come funziona? La licenza di sbagliare è solo a sinistra? Scusate, ma che razza di discorso è? Come le pari opportunità meritano di essere indistintamente riconosciute, le pari discriminazioni, converrete, debbono essere indistintamente condannate. Detto questo, il cuore del discorso di Fontana, se lo si ascolta per intero (e lo si immagina depurato dalle tossine terminologiche razziali), non era poi male nella misura in cui affermava, in fondo, una cosa semplice: il popolo italiano, come ogni popolo, ha un capacità di accogliere e integrare oltre la quale non integra più, ma viene disintegrato. Nella religione, nel costume, nelle usanze. Un concetto difficilmente contestabile, tanto è vero che perfino Papa Francesco, il quale tutto è fuorché nemico dell’accoglienza, ha dichiarato: «Non siamo in grado di aprire le porte in modo irrazionale» (La Croix, 16/05/2016). Il punto è che un discorso così esige attenzione. Perché è ben sottile, talvolta, il confine fra un presunto politico razzista e un vero politico di razza.
Chiunque con sentimenti cristiani che abbia ascoltato dissertare domenica u.s. Silvio Berlusconi circa i migranti, “ospite” dalla D’ Urso a Domenica Live, non puo’ non aver provato un certo disgusto e disappunto per il pressapochismo palesato dal vecchio e stantio leader di un centrodestra o pseudo-centrodestra che fa rimpiangere i tempi dei politici della cosiddetta prima repubblica, in cui i leader erano propriamente tali. Ricordo ad esempio Bettino Craxi che, probabilmente errando, sulla questione Abbas ebbe la meglio su Reagan, il quale pretendeva di avere “giurisdizione” pure in terra italiana. Difese con veemenza i diritti di quello che poi si rivelo’ essere un terrorista ma che al momento della disputa non era cosi’ manifesto. Per Berlusconi tutti i migranti, invece, comportano solo un innalzamento del tasso della criminalita’ e sarebbe meglio che rimanessero alla mercede degli aguzzini libici in quanto permangono solo sul suolo italiano poiche` rifiutati da tutte le altre nazioni dimenticando che, nell’anno 2016, solo la Germania ha accolto il 59% della migrazione totale verso l’Europa, incrementando il PIL nel 2017, grazie alla valorizzazione dei nuovi migranti, di ben 95 miliardi di euro.
Nessuno, evidentemente, si scandalizza per esternazioni razziste e nemmeno confortate di veridicita`, forse perche` adusi a certe boutades.
E’ senz’altro vero che accoglienza non significa integrazione. C’e’ differenza. L’accoglienza e’ necessaria ma non sufficiente per l’integrazione: aver un gran numero di immigrati non e’ sinonimo di far bene se questi non trovano opportunita’di crescita e realizzazione nella nuova patria.Se gironzolano spaesati con la paghetta, tre pasti quotidiani garantiti piu’ un tetto sotto cui riposare, non si puo’ certo parlare di integrazione ma casomai di una “non integrazione”, terreno fertile e utile a coloro e affini che muovono la strategia del terrore.
Pero’ generalizzare, banalizzare un problema serio e incalzante che, piaccia o meno, riguardera’ il futuro dell’Europa per almeno i prossimi decenni a venire, non e’ consentito: ne’ a destra ne’ a sinistra.
Articolo 3 della Costituzione Italiana:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali… “
A proposito di principi… L’articolo 53 della Costituzione recita che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva…”.
Ma poi e’ arrivata l’IMU…
Colgo l’occasione per far notare che nell’art. 3, oltre che di razza, si parla di “sesso” e non di “genere” come molti vogliono far credere; il termine “genere” non viene riportato né al singolare né al plurale. E’ ovvio che i sessi sono due (anche l’art. 51: “dell’uno o dell’altro sesso”) mentre si sottintende che i generi possono essere ben più di due. Ricordo che nel discorso 8 marzo 2011, Sua Maestà Giorgio napolitano ha parlato di discriminazione di ‘genere’, al di là della Costituzione.
Sono infinitamente più deliranti e criminosi i discorsi che ogni giorno fanno determinate personalità politiche e del giornalismo (di cui non penso sia necessario fare nomi), nonché l’attuale “pontefice” e numerosi chierici, secondo i quali, poiché in Europa le popolazioni bianche autoctone fanno pochi figli e si stanno estinguendo, vanno necessariamente rimpiazzate da popolazioni provenienti da Africa e Asia con l’immigrazione selvaggia. Eppure, ciò nonostante, nessuno si indigna pubblicamente o lo fa in maniera troppo blanda per paura di essere etichettato come “razzista”.
Scusate, ma che dovrebbe dire il Papa di diverso? Oltretutto manco e’ ascoltato dalle personalita’ a cui si rivolge…oppure risulta diversamente?
😂
dovrebbe dire che un popolo dovrebbe avere cura di se stesso. vogliono sostituire con gli africani gli italiani che sono colpevoli di fare pochi figli( agevolazioni no eh’?) oppure sono colpevoli di figliare come conigli. cosa dovrebbe dire il papa? quantomeno non dovrebbe dire stupidità per accontentare quelli come te.
Se solo ti prendessi la briga di ascoltare il Pontefice puo’ anche essere che capiresti qualcosa. Non e’ scontato ma, potrebbe anche accadere.
Saluti.
🙌