Di che stupirsi se Matteo Renzi, nella sua tappa elettorale in Campania, ha potuto tenere un comizio nella Basilica di Paestum? Già dimenticata la predicazione dell’abortista Emma Bonino dello scorso luglio in un’altra chiesa, a Biella, coi pro life presenti misericordiosamente allontanati e Crocifisso e tabernacolo coperti? L’andazzo è questo, purtroppo: dall’ambone, oggi, è facile ascoltare la predica progressista o direttamente il politico progressista. Non v’è neppure da stupirsi che questo indigni tutto sommato pochi, dato che il mancato scandalo per i falsi profeti era ampiamente annunciato dal Vangelo: «Molti verranno nel mio nome […] e ne sedurranno molti» (Matteo 24,5).
Il solo atteggiamento utile, dinnanzi a questo quotidiano festival dell’assurdo, è forse quello di non farsi prender dallo sconforto, di rimanere saldamente sulla propria strada, conservando – da cristiani – la consapevolezza la Chiesa non è la civilunita e neppure la convivente di Cristo, bensì la sua sposa in prime e uniche nozze (oggi tocca precisare pure questo) della quale Lui saprà dunque prendersi cura. Certo, fa comunque un certo effetto, pensando alla radicale e al piddino, considerare che puoi devastare un Paese favorendo l’aborto di Stato e il divorzio lampo, vantarti di aver «giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo» e poi ritrovarti comunque a pontificare in una chiesa. Penso che il Gesù di don Camillo avrebbe esortato il parroco di Brescello a imbracciare la doppietta per molto meno.
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infatti… il problema non sono né il Pinocchio nazionale né Nostra Signora delle Disgrazie che pontificano dai sacri amboni. Il problema è la sempre più dilagante apostasia di tanti pastori della Chiesa che scendono a patti col mondo. Vorrei avere davanti il parroco di quella Chiesa e chiedergli: perché? Dove è finita la tua missione e la tua Fede? Speriamo gliel’abbia chiesto il suo vescovo…
Approvo in pieno il commento di Giuseppe.
Quello che dice l’ottimo Guzzo puo’ anche essere condivisibile…certo pero’ che paragonare Renzi ad un profeta, ce ne corre!
Col giro delle sette chiese Renzi ci provò già al tempo del referendum costituzionale. Sappiamo com’è andata!
Ho l’impressione che tutti questi amboni prestati a sostenitori di agende politiche impopolari e radicalmente anticristiane, siano la prova di quanta difficoltà abbiano ormai questi personaggi a parlare alle masse, e raccogliere consensi sulla pubblica piazza.
Così ci provano con i cattolici che ancora vanno in Chiesa, e che credono nel Vangelo. Prendono una pericope d’effetto, facile-facile come in Marco 25, e ci fanno la loro esegesi liberal. Così l’annuncio della salvezza diventa utensile politico, musica per le orecchie dei tanti “centristi di area cristiano-sociale” (trasmigrati nel 2007, grazie a un cattolico adulto, nel PD) impegnati a sostenere qualsiasi agenda politica anticristiana purchè agevoli l’immigrazione, promuova il multiculturalismo e persegua l’inclusione senza se e senza ma.
Sono purtroppo pochi i sacerdoti veramente preparati capaci di resistere a certe “esegesi politiche” contrapponendovi il rigore teologico e dottrinale sviluppato nei secoli dalla Chiesa e l’irriducibilità dell’annuncio evangelico a qualsivoglia programma legislativo.
“Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito”.
Renzi ci è entrato per fare un comizio, mica c’entra con il versetto evangelico che si riferisce all’entrata nel Regno di Dio.