Libertà o non libertà, questo è il problema: lo scontro con la minaccia del terrorismo islamista, da diverse angolature e osservatori di vario orientamento, viene ridotto a questo dilemma, nella consapevolezza che proteggere simultaneamente la libertà e i cittadini, quando si ha che fare con jihadisti al volante pericolo costante, non è cosa possibile. Bisogna scegliere. Un dilemma che è giusto siano i politici a risolvere, ma accanto al quale vorrei ricordare un aspetto che a troppi, oggi, pare sfuggire: l’Occidente e l’Europa, che ne è il suo giardino culturale, sono molto di più della libertà. Questo perché – per importanza, oltre che cronologicamente – il Cristianesimo viene prima dell’Illuminismo, Tommaso d’Aquino di Voltaire, Boezio di Mill. E chi ne dubita, si faccia pure un giro in Arabia Saudita. Noterà che, a mancare, laggiù, non sono tanto le passeggiate all’aperto, le università, i ristoranti, i bar e tutto il ciarpame che, troppo spesso, eleviamo a vessillo di civiltà, ma i campanili. Ricordiamocelo.
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chi sa cosa penserebbe catone: “libertà va cercando, ch’è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta. »
La libertà occidentale oggi è fare ciò che si vuole. Ci si può drogare, tradire e dare la morte in nome della libertà. Cosa vedrebbe di bello uno straniero in questo?