All’inizio ho provato forte disagio, nell’apprendere che Emma Bonino, a Biella, abbia potuto predicare in una chiesa a (coi pro life presenti allontanati, e Crocifisso e tabernacolo coperti). Poi mi sono ricordato ciò che è il mondo cattolico odierno, ossia un’armata Brancaleone dove ci sono pastori che ringraziano Allah (Libero, 2.9.2011); che prima che fossero legge chiedevano il riconoscimento delle unioni gay (La Sicilia, 13.1.2012) e che oggi benedicono gli anelli delle unioni civili (Il Giornale di Vicenza, 27.6.2017); che fanno omelie leggendo editoriali de L’Unità (Il Giornale, 3.2.2011), che distribuiscono preservativi (Libero, 28.10.2010), che sostengono che la Madonna di Lourdes voti Pd (Il Giornale, 3.4.2008), che il diavolo non esiste (La Verità, 4.6.2017) e che è opportuno, a Messa, pregare tutti insieme per lo Ius soli (La Verità, 28.6.2017).
In questo contesto, l’anomalia non è tanto che un’abortista mai pentita possa parlare di accoglienza dal pulpito come rimedio al declino demografico che le sue stesse battaglie hanno favorito se non prodotto: no, la cosa strana è che non sia ancora stata fatta vescovo o cardinale. Ironie a parte, è chiaro che i tempi sono difficili. Anzi difficilissimi, ma ampiamente previsti. «Siamo prossimi alla fine?», si chiedeva Papa Paolo VI rivolgendosi al filosofo Jean Guitton, l’8 settembre 1977. Per poi aggiungere: «Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte».
Ecco, direi che quel giorno è arrivato. Ma Papa Montini non si è limitato a prevedere il momento in cui il pensiero non cattolico sarebbe stato prevalente nella Chiesa, precisando che «esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge». Può sembrare poco consolante ma sono certo, insisto, che oggi sia quel giorno: quello del «piccolo gregge». Del quale, sia chiaro, non oso presumermi parte, ma che seguo con passione. Perché so – anche se sui giornali non ci finisce e, alle prediche, continua a preferire le preghiere – che esiste. E può contare su un buon numero di pastori. E che continua, giorno dopo giorno, la sua marcia. In nome della fede in Gesù, chiaramente, ma anche di chi verrà dopo, che ha il diritto di conoscere il Cristianesimo com’era ieri, com’è oggi, come sarà sempre; tutto intero, senza versioni da discount o dentro il cellophane arcobaleno, che pure oggi tira tanto.
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Io continuo invece ad essere fortemente indignata con il parroco don Merchiori e con il vescovo di Biella. Vedere la bonino che pobtifica dal presbiterio della casa del Signore e sapere che sono state zittite con grida e derisione le parole di una persona che la contestava…tutto ciò in CHIESA, mi fa soffrire.
Non riesco a capire perché quel parroco non viene ripreso.Dove stiamo andando??
Anch’io esprimo la mia indignazione. Sono arrabbiata e molto triste per una Chiesa che non riconosco più, soprattutto da quando c’è questo papa che ha dato la stura a quanto non sospettavo neppure esistesse tra i sedicenti cattolici.
siamo allo sbando !
Quello che maggiormente indigna è che hanno coperto il Padrone di casa.
Quando leggo di simili episodi – non so perchè – mi sovviene l’azione di San Cirillo di Alessandria e dei suoi monaci parabolani. Evidentemente occorre che il “piccolo gregge” impari ad opporsi a queste profanazioni sacrileghe. Anche in modo energico – se necessario.
Amo Papa Francesco perché è capace di provocarmi, nella mia piccineria, quando mi sento “a posto”, nel giusto, e amo i preti e i vescovi che sanno guardare il mondo di oggi riconoscendo chi sono gli ultimi e sedendo in mezzo a coloro tra cui si sarebbe seduto Gesù, mostrando a me che ho paura o giudico, quale è la via che deve seguire il cristiano
Non sono mai stato tenero con la bonino, ma vorrei proporre una attenuante: solo per lei e non per chi l’ha invitata e per chi la apprezza molto (ricordiamo che in febbraio 2016 Bergoglio ha detto: «napolitano e bonino tra i grandi della italia di oggi.»).
Recentemente la bonino ha annunciato ufficialmente che è stato il governo italiano a chiedere che il coordinamento delle operazioni riguardanti tutti coloro che partono clandestinamente dalla Libia fosse a Roma e che gli sbarchi avvenissero tutti in italia (ecco un video di 38 secondi: https://www.youtube.com/watch?v=DEsXZXdNuGo ). Poi qualcun altro ha aggiunto che tale richiesta era stata fatta per ottenere dalla UE elasticità nei conti, allo scopo realizzare il voto di scambio distribuendo i famosi 80 €uri.
Premetto che non ho mai nutrito simpatia per le posizioni assunte dalla signora Emma Bonino in qualita’ di On. della repubblica italiana, per le sue “battaglie” civili ammantate da una falsa umanita’ e cosi’ per tutti i fautori dell’aborto. Sono attestato al riguardo sul pensiero di Jean Daniélou, uno dei più grandi teologi del ‘900 benche’ assai discusso, il quale riteneva che per quanto potessero essere ammirabili alcuni atei, tuttavia i cristiani avrebbero fatto bene a prenderne le distanze. Guzzo, citando il beato Paolo VI, ritiene che avendo permesso alla signora Bonino di dissertare in una Chiesa della rinomata cittadina “laniera” circa argomenti ad ella cari, si sia toccato il fondo del barile, ed avendo dato voce dal pulpito (consacrato in questo caso) ad una fautrice e, a buon titolo, “madrina” della legge sull’aborto, il tanto deprecato traguardo predetto da Papa Montini sia stato ampiamente raggiunto: una vittoria dell’armata brancaleone, in sostanza.
Se consideriamo pero’ che l’etimologia della parola cattolico deriva dal greco e significa tutt’uno, tutto intero e nel senso più ampio e riconosciuto della sua accezione vuol dire “universale” e dunque un qualcosa che include, abbraccia e non discrimina nessuno, ecco che non e’ scandaloso che ad “un’atea professa” venga permesso di parlare piu’ che predicare, dal sacro pulpito. Noi cristiani dobbiamo, secondo l’ nsegnamento di Cristo, amare i peccatori non perché abbiamo in comune con essi il vizio, ma perché confidiamo in quella possibilità di virtù che ancora esiste nel peccatore; il cristiano non chiude le porte a nessuno ed ama (o dovrebbe amare) il fratello errabondo e smarrito. No ad intellettualismi propri di una mentalita’ retrograda e nessuna caccia alle streghe ma piena aderenza ad uno spirito di accoglienza verso anche chi non e’ allineato al pensiero cristiano, ascoltando e non barattando in alcun modo i valori in cui crediamo.