In Inghilterra, come purtroppo provano numerosi attentati, non monitorano molto bene i terroristi. In compenso non perdono di vista Charlie Gard. E’ lui, dieci mesi appena, minuto e malato, il supersorvegliato. Così, adesso che l’ospedale pediatrico Bambino Gesù si è fatto avanti offrendo di curare il piccolo, dal Great Ormond Street Hospital hanno replicato che la cosa è impossibile per «motivi legali». Ora, non so voi, ma a me la formula non suona esattamente nuova. Mi pare infatti si basasse «motivi legali», nel marzo del 1857, la Corte Federale Usa, caso Dred Scott contro Sanford, quando dichiarava lo schiavo negro senza diritti. «Motivi legali» furono anche quelli, se non sbaglio, che alcuni nazisti sotto processo a Norimberga invocarono, affermando come ciò che il mondo giudicava crimini contro l’umanità per loro fossero anzitutto ordini da eseguire.
Per amore di verità va però precisato, con riferimento almeno all’eugenetica di Stato, come essa non fu affatto invenzione hitleriana. La prima vera legislazione in materia, infatti, fu adottata dallo Stato del Connecticut addirittura nel 1896; ma, soprattutto, è curioso notare come quando la Germania, nel ’33, adottò leggi su sterilizzazione e aborto obbligatorio, fosse stata già stata anticipata da ben 28 Stati americani. Che per legiferare così avevano, senza alcun dubbio, i loro bei «motivi legali». Anche quindi ammettendo non siano un viscido pretesto – e ringraziando il segretario di Stato Vaticano, cardinal Parolin, per essersi attivato per tentare di superarli -, sugli ostacoli che renderebbero impraticabile il salvataggio del Charlie Gard da grinfie eutanasiche, va sottolineato come la presenza di «motivi legali» non solo non rappresenti buona ragione per arrendersi ma sia, invece, una in più per continuare a combattere.
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Anche Trump si è offerto di ospitarlo per fargli accedere alle cure sperimentali. Ma da quando è un ospedale a decidere per noi e le nostre vite? Io li denuncerei per sequestro di minore e tentato omicidio!
Una società di pazzi e di cialtroni; questo ha trovato Charlie. “Motivi legali” connota soprattutto un piccolo aggregato di persone di un ospedaletto inglese (fra medici giacobini, pseudo-responsabili che si credono dio in terra e direttori sanitari passa carte) che non sanno più come venirne fuori dal pantano in cui si sono incastrati… con buona pace della loro presunta capacità di gestire e attuare le conoscenze mediche. E la mamma che telefona a Roma per chiedere informazioni circa la fattibilità di cure alternative negli Stati Uniti !!!
C’e’ di peggio, caro Guzzo.
Da un articolo della BBC di oggi:
“Lord Winston told ITV’s Good Morning Britain courts and doctors should not be interfering with the parents’ wishes, saying the loss of a child was “about the worst injury that any person can have”.
But he added: “These interferences from the Vatican and from Donald Trump seem to me to be extremely unhelpful and very cruel, actually, because this child has been dealt with at a hospital which has huge expertise in mitochondrial disease and is being offered a break in a hospital that has never published anything on this disease, as far as I’m aware.”
Non ho dubbi che l’Ospedale Inglese sappia trattare i rari casi di malattie mitocondriali, ma se vuole sospendere le cure al bambino e farlo cosi’ morire, allora e’ meglio un ospedale con meno esperienza ma che almeno cerchi di fare qualcosa per lui.
Possibile che non si trovi nessuno che si esponga e chieda “la grazia” per questo piccolo condannato a morte da una giustizia disumana (se le bestie fossero così ingiuste la chiamerei una “giustizia bestiale” ma ahimè nulla è peggio dell’essere umano che si mette al posto di Dio!)?
Già, perché in fondo il piccolo sfortunato Charlie è un condannato nel braccio della morte, in attesa dell’esecuzione della condanna. La sua colpa? No, non ha ammazzato nessuno, non ha compiuto stragi, non ha sgozzato innocenti (per questi crimini infatti non sarebbe stato condannato a morte, non nella “civile” Inghilterra comunque). Il suo crimine è quello di essere qui a dimostrare l’impotenza dell’uomo, la debolezza della nostra scienza, quanto siamo lontani, noi medici, noi esseri umani, dall’essere quei padreterni che ci crediamo. La sua piccola, indifesa, fragile vita è scandalosa perchè non fa che sottolineare che noi non siamo onnipotenti come crediamo di essere.
E per questo crimine non può che essere sentenziata la morte. E contro una sentenza a morte non c’è che chiedere la grazia.
Io faccio il medico, non faccio l’avvocato. Ma i “Giuristi per la vita”, qualche avvocato di buona volontà, non potrebbe chiedere la grazia per il piccolo Charlie? Magari lo stanno già facendo. Lo spero.
Sempre che il Signore, lui che è Giusto, lui che è IL Giusto, non decida di “graziare” Charlie nel frattempo che, tardivamente ahimè, l’Ospedale Bambino Gesù (e ciò che rappresenta), Trump, Grillo, Renzi, Alfano e compagnia cantante si svegliano e si accorgono di lui. Mi rendo conto che sto dicendo una cattiveria, ma a cose fatte presentarsi e dire “ma noi avremmo potuto prenderlo”, “noi avremmo potuto fare”, serve a poco e lascia il dubbio che sia solo un modo per mettere in pace la propria coscienza. Ma forse sto diventando troppo cinico.
Non resta che continuare a pregare per Charlie, per la sua famiglia e per tutti noi; di fronte al mistero della vita, al mistero ancora più grande della sofferenza; con umiltà e speranza; nonostante tutto.
Caro Stefano,
credo che “legalmente” le vie siano bloccate. I gentiori hanno provato vari giudici e livelli di corti in UK e tutti hanno dato loro torto; hanno provato la Corte Europea e sappiamo cosa e’ successo.
Quelli che concordano con i medici di Londra si appoggiano ad affermazioni dei media generalisti che basandoci invece sul testo della decisione della Corte dei diritti umani, sebbene sfavorevole al “ricorrente Charles Gard “, risultano inesatte o false.
Qui i punti travisati e il testo integrale in link
https://mcc43.wordpress.com/2017/07/05/non-ce-accanimento-ove-non-ce-terapia-charlie-gard/