«Contra factum non valet argumentum», sentenziavano i latini a rammentare il primato della realtà sulla narrazione. Un ammonimento antico, perfino banale forse, ma che varrebbe la pena tenere a mente, quando leggiamo di lezioni di sesso esplicito impartite alle elementari o ascoltiamo l’esperto di turno enfatizzare l’utilità per non dire la straordinaria importanza dell’educazione sessuale a scuola, iniziativa in verità di chiara connotazione ideologica – il primo a proporla per legge in Italia, nel 1975, fu non a caso il Partito Comunista – ma, soprattutto, di manifesta inutilità se non persino controproducente.
A suffragarne l’inutilità ci ha però pensato un vastissimo e direi definitivo studio con il quale, esaminando i dati provenienti da più di 55.000 giovani 14-16enni sottoposti a programmi di salute sessuale e riproduttiva provenienti dall’Africa sub-sahariana, dall’America Latina e dall’Europa, seguendoli da uno a 7 anni i ricercatori hanno concluso che detti corsi scolastici «non hanno alcun effetto sul numero di giovani persone infette da HIV ed altre malattie sessualmente trasmissibili» (Cochrane Database of Systematic Reviews, 2016).
Basterebbe già l’imponenza di una simile ricerca, a ben vedere, a chiudere la questione. Tuttavia un recentissimo studio, andando oltre, ha confermato quanto già gli esperti del campo, come il prof. Renzo Puccetti, evidenziano da tempo: l’educazione sessuale a scuola non è solo inutile – cosa che già dovrebbe allarmare, pensando ai quattrini spesso e volentieri pubblici con cui viene promossa – ma addirittura un boomerang. Trattasi di uno studio che, prendendo in esame il caso dell’Inghilterra, ha messo in rilievo un passaggio semplice ma assai eloquente.
Il fatto, in breve, è che a più educazione sessuale – strano ma vero – corrispondono più gravidanze tra le giovanissime; viceversa ad un calo d’intensità dell’osannata iniziativa, le cose migliorano. Esagerazione? Per nulla: nel 1999, in Inghilterra appunto, quando le iniziative di sensibilizzazione sulle pratiche sessuali toccavano economicamente il loro culmine, si contavano oltre 40.000 di under-18 incinte. Poi, probabilmente anche perché la cosa non dava i frutti sperati, dal 2010 i fondi per l’educazione sessuale hanno iniziato a calare e così pure le ore scolastiche dedicatevi. Ebbene, che è accaduto?
E’ successo che le gravidanze tra le giovanissime, anziché aumentare, hanno preso a ridursi drasticamente, tanto che nel 2015 si sono registrati solo 20.000 casi. Meno della metà di quelli registrati sedici anni prima. Questo perché, secondo i ricercatori occupatisi della questione, chi segue corsi di educazione sessuale, rispetto agli altri, tende ad anticipare l’età del primo rapporto, ad averne con maggiore frequenza e ad adottare comportamenti sessualmente maggiormente a rischio (cfr. Journal of Health Economics, 2017). Il perché poi questo accada, a sua volta, non risulta affatto difficile da comprendere.
La quasi totalità dei corsi di educazione sessuale, infatti, si risolve in apologia della contraccezione e lezioncine hot, riducendo il fare l’amore a robetta da manuale delle istruzioni, della serie più conosci i dettagli e più vai pure sul sicuro. In sostanza l’educazione sessuale a scuola non educa affatto, anzi fa opposto rispetto a giovani assetati come non mai di ideali grandi, delusi come sono dal vuoto tutto intorno. Morale della favola per bocciare certi corsi scolastici – penso ai genitori preoccupati che strani “insegnamenti” possano essere proposti ai loro figli – non occorre essere cattolici, ma un po’ informati. E vedrete che gli “esperti”, a scuola, non li si vedrà più manco col binocolo.
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Si potrebbe anche aggiungere un dato neuroscientifico: nell’adolescenza, la corteccia prefrontale (che è coinvolta in tutta una serie di funzioni importantissime, come la pianificazione del comportamento) non è ancora matura, il che implica tra l’altro che bambini e ragazzi sono maggiormente soggetti ad attuare comportamenti rischiosi (come quelli che si risolvono in gravidanze indesiderate).
Quando dunque i cosiddetti “esperti” presentano ai giovani un quadro in cui basta conoscere la meccanica del sesso e i sistemi contraccettivi, parlano a un pubblico privo delle difese necessarie anche da un punto di vista biologico, come virus che attacchino un sistema immunitario troppo debole: con tutte le conseguenze descritte nel post.
Ahahah
La mia prima lezione di educazione sessuale obbligatoria l’ho subita fuori dell’orario scolastico in prima media in un salone dell’oratorio… È stato allora che ho imparato a masturbarmi, cosa che non sapevo esistesse prima di allora… Non so che dire, ma se i miliardi di miliardi di spermatozoi che si sono suicidati per mano mia in seguito a quella prima e ultima lezione avessero voce… 😳
Col dilagante e preoccupante disordine sessuale che esiste oggi tra i nostri adolescenti, solo l’educazione sessuale esplicita alle elementari ci manca, e siamo completi. La verità è che l’educazione sessuale nelle scuole è una delle armi usate dal Sistema liberalprogressista (che va rovesciato) per rendere la promiscuità un fenomeno ancora più esteso di quanto già lo sia.
Invece andrebbe introdotta nelle scuole medie e superiori, un’educazione pro-castità per far capire ai giovani che è meglio una sessualità sana e responsabile, più limitata possibile all’ambito matrimoniale. D’altronde, nessuno lo dice, perché non conviene dirlo, ma se i casi di Hiv sono in costante aumento è dovuto proprio alla promiscuità, alla “liberazione sessuale” tanto cara ai sessantottini e radicalchic, per i quali costituirebbe una “conquista” per la nostra società.
Per quanto apprezzi questo articolo – e’ bene citare l’ottimo Cochrane Database of Systematic Reviews – occurre comunque fare attenzione a dare delle precise relazioni di causa ed effetto nel caso del Regno Unito. Le cause delle gravidanze in eta’ scolare possono essere tante, ad esempio sociali ed economiche, non soltanto la presenza o l’assenza di corsi di educazione sessuale.
Scrivero alcuni giorni fa nel Blog della Miriano che l’orgasmo é invenzione della natura per permettere agli animali mammiferi di unirsi e procreare. Non ha senso spiegare ai bambini tutte le tecniche possibili ed immaginabili per arrivare al coito, ovvero arrivarci senza “crear danni”, se ai stessi bambini non viene spiegato che il sesso é nato per “procreare”… non per portare al “godimento”, ovvero in alternativa, il godere é l’altra invenzione della natura per obbligare gli animali privi di consapevolezza ad accoppiarsi e arrivare ineludibilmente alla procreazione.
L’educazione sessuale che non parte da questi presupposti, senza nemmeno richiamarli, é una educazione s-u-p-e-r-f-i-c-i-a-l-e.
Sul blog della Miriano si parlava dell’uso del cetriolo per “spiegare” come utilizzare il profilattico e amenità varie. Ma anche in questo caso i signori esperti di “educazione sessuale” anziché spiegare come “rivestire il cetriolo” o come usare la pillola degli X giorni dopo dovrebbero prima di tutto spiegare che il profilattico (comunque lo si usi super-correttamente…) non é sicuro al 100% (tra le altre cose….), dovrebbero spiegare che con la pillola degli X giorni dopo si interviene “terminando” una vita avviata (tra le altre cose….), dovrebbero spiegare che l’uomo o la donna sono per la scienza animali MA animali c-o-n-s-a-p-e-v-o-l-i (tra le altre cose…), dovrebbero spiegare che il sesso é risultato di una evoluzione e il sesso si é “sviluppato” soprattutto per far progredire la specie i-n-d-i-p-e-n-d-e-n-t-e-m-e-n-t-e dalla volontà o meno, o dalla consapevolezza o meno, di fare figli.
Sono d’accordo col concetto di “boomerang”… L’educazione sessuale “superficiale” non é educazione sessuale; del resto non potrebbe mai esserlo se i presupposti dell’insegnamento é l’essere conniventi (a priori) non con una visione destinata a spiegare (induttiva) bensi con una visione che si limita banalmente a prendere atto (deduttiva). Stiamo tornando, inconsciamente, al “quanto-é-più-semplice-essere-animali” piuttosto del “quanto-più-complesso-é-essere-persone”.
E io commentavo ricordando che:
l’orgasmo “invenzione della natura” e più correttamente “invenzione di Dio” che oltre ad avere una specifica funzione per gli animali, ha un preciso valore nella sessualità umana e più specificatamente nella unione Matrimoniale.
Il piacere sessuale donato alla coppia di sposi nel Matrimonio, e che non dovrebbe essere mai disgiunto dalla apertura alla vita è uno dei tanti doni di Dio all’Uomo, anche perché mentre si può arrivare al piacere escludendo la procreazione, non si può escludere il piacere (l’orgasmo) per arrivare alla procreazione*.
*(Questo tecnicamente quanto alla fisicità dell’uomo, per la donna il discorso è un po’ più complesso, ma non è questo l’argomento.)
Questo senza nulla togliere alla giusta critica su che oggi viene definita educazione sessuale o addirittura educazione all’affettività…
Concordo Bariom … al 100%.
La sua precisazione é giusta, azzeccata e … dovuta.
Ma si rischia di volare molto in alto… presupponendo, di fatto, un approccio fideistico.
E attorno a me vedo, peraltro, che “tutti” siamo credenti e tantissimi mettiamo in pratica la nostra fede; peccato che per la maggior parte il “dio” prevalente sia soprattutto il denaro o il potere o il proprio egosimo… Ma questa é un altra storia… di “educazione sessuale” ai bambini stiamo parlando.
Inoltre l’etica cristiana richiede presupposti, per essere messa in pratica e attuata (o anche solo essere capita…) molto impegnativi.
Come sempre, si confondono i concetti di Istruzione e di Educazione. Compito della scuola è Istruire, mentre la Educazione spetta alla famiglia. Sono i regimi totalitari che vogliono indottrinare; il ministro della Pubblica Istruzione non perde occasione per dichiarare che vuole Educare. Non ricordo in quali scuole, ma è stata data notizia che, mentre le ore di Religione sono facoltative, quelle di Educazione sessuale sono obbligatorie. Riguardo la sessualità, bisogna decidere se si tratta di Istruzione o Educazione.
E poiché la Istruzione non può essere completamente “neutra”, i genitori devono avere il diritto di scegliere la scuola senza aggravio di spese.