«Chi lo ha detto che si può amare solo una persona alla volta?», si chiede Repubblica nel presentare la storia di Manuel, Victor e Alejandro, i protagonisti, in Colombia, del primo matrimonio a tre. Infatti, se da un lato – apprendiamo dall’avvocato German Rincon Perfetti, – questo genere di unioni è frequente, dall’altro è la prima volta che una di esse «viene legalizzata». Un’ulteriore prova, dunque, che esistono tanti tipi di famiglie. Quanti? Non è dato saperlo, chiaramente. O forse qualcuno vuole metter limiti all’amore? Suvvia, lasciamo il Medioevo alle spalle e godiamoci tutti assieme questa magnifica anticipazione di futuro.
Sì, perché come le nozze gay – che oggi spopolano, anche se in verità in una frazione minima di Stati del mondo (appena 22 su 196) – ieri erano impensabili, anche il poliamore, oggi impensabile, domani verrà legalizzato alla grande nell’Occidente. Insieme, va da sé, a un profluvio di ricerche scientifiche che ci assicureranno che, proprio perché l’«importante è l’amore» – e nessuno vuole lasciare i piccoli in orfanotrofio -, avere papà o mamma o tre babbi e tre mamme è la stessa identica cosa. Infatti, per un figlio «non importa – assicura La Delfa, Fondatrice ed ex presidente di Famiglie Arcobaleno, parlando del numero dei genitori – se questi siano uno, due o diciotto».
Del resto, avere tre o diciotto genitori avrebbe, in effetti, i suoi notevoli vantaggi per un bambino: ci sarebbe sempre qualcuno pronto ad accompagnarti a venirti a prendere a scuola, a calcio, a danza, al cinema, a Gardaland. La numerosità dei genitori, inoltre, ridurrebbe drasticamente le tue possibilità di rimanere orfano. Senza considerare che se un giorno papa 1 non fosse di buonumore e papa 2 fosse a letto con la febbre, ci potrebbe pensare papa 3 a dedicarti, caro piccino, le giuste attenzioni. Che sciocca l’umanità a non averci pensato prima! Tutto ciò, però, se l’«importante è l’amore». Se invece quel ferrovecchio che risponde al nome di legge naturale ancora conta, le cose sono diverse. Giusto un po’.
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Lo trovo abominevole e allucinante! Ormai siamo allo sfascio più totale.
MALA TEMPORA CURRUNT SED PEIORA PARANTUR.Se tutto è famiglia, niente lo è più;se tutto è amore, niente lo è più.
Ormai non c’è più da stupirsi se le unioni vengono ratificate ed accettate in tutte le loro molteplici forme. Avendo deciso che la discriminante è l’amore, allora non ha davvero alcun senso stare a sottolineare la morfologia o il numero degli amanti.
La prima vera novità, dopo il matrimonio multiplex è stata lo sposarsi con sè stessi, ma piano piano verrà introdotto il principio per cui, esseri non senzienti e addirittura inanimati potranno essere indicati come “sposi” per il semplice fatto che l’amore percepito non è sindacabile.
Se io amo un albero e considero la sua ombra il manifesto del suo amore per me, potrò sposarlo e chiedere che nessun altro possa beneficiare della sua protezione dal sole (a meno che il vincolo di fedeltà non venga tolto anche da queste unioni).
“Chi sei tu per giudicare?”. L’albero mi ama, io amo l’albero.
Dirò di più, presto sarà necessario concedere a chi ne farà richiesta, il matrimonio “a sua insaputa” (dell’altro intendo).
Molti innamorati non corrisposti potrebbero infatti sentirsi discriminati dal fatto che nonostante la loro passione per qualcuno (o qualcosa) non sia corrisposta (o che magari l’albero sia in proprietà privata altrui), per questo verrà chiesto di dare riconoscimento giuridico all’amore unidirezionale.
Chissà se poi un giorno, questa forma di “prenotazione” non porterà ad una qualche forma di obbligo di riconoscimento da parte dell’ignaro amato.
…già, qualcuno parla di cyborg: partner perfetti…
Ciò fa parte del meccanismo proprio della Finestra di Overton: ciò che prima era impensabile, assurdo, contro natura, pian piano viene considerato “normale”. E la responsabilità è anche delle gerarchie ecclesiastiche.
Il matrimonio ha un preciso significato, in gran parte racchiuso nella stessa etimologia del termine. Si può girare la solfa come si vuole ma il matrimonio resta l’unione fra un uomo e una donna finalizzata alla procreazione e a “fare” famiglia generazionale. Tutto il resto (compreso lo “sposarsi” di tre ometti) é risultato di un mondo in cui i desideri sono sempre più confusi con i diritti e dove i diritti sono sempre più deresponsabilità per/verso qualcuno. I due (o tre o X) omosessuali o lesbiche che “comprano” un bambino e lo fanno crescere rimangono i realtà una sorta di “schiavisti” in quanto privano, volutamente e a priori, il bambino di una suo diritto fondamentale e naturale: la libertà di avere una mamma e un papà. In una “famiglia”, dove non c’è controllo dell’egoismo perché vige ancora la condizione di “schiavitù”, l’amore sarà sempre distorto, innaturale, nella migliore delle ipotesi fine a se stesso. Poi, per carità, é la legge, é il patto sociale, é la conta democratica che prevalgono; tutto si può pensare e attuare. Siamo in uno Stato di diritto, non in uno Stato basato sulla morale… vedremo i risultati.
Prossima tappa: incesto.