In rete e sui social network, da giorni, è fra i “casi” più discussi anche se probabilmente lei, la giornalista Marina Nalesso, conduttrice del Tg1, non si sarebbe mai aspettata di attirare tanta attenzione solo per portareal collo davanti alle telecamere – e quindi a milioni di Italiani – un Rosario con croce di san Benedetto e delle medagliette sacre, fra cui la medaglia miracolosa e forse quella del santo volto. Un gesto semplice, persino ordinario nell’Italia di alcuni decenni or sono e che oggi, invece, viene letto come una coraggiosa rivendicazione della propria fede o – a seconda del punto di vista – come provocazione. Non sono infatti mancati, accanto agli entusiasti per il gesto della Nalesso, coloro che hanno gridato allo scandalo, primo fra tutti il medico radicale Silvio Viale, il quale si chiesto: «Vi sembra normale?».
Curioso: se quasi tutti gli artisti del festival di Sanremo sfilano con laccetti arcobaleno – com’è accaduto nel corso dell’ultima edizione della kermesse – o se un Ministro della Repubblica sfoggia qualcosa di simile – come ha fatto Maria Elena Boschi il giorno dell’approvazione delle unioni civili -, nulla di strano: non è propaganda LGBT, che andate a pensare, ma sacrosanta battaglia per i diritti. Se però una giornalista osa esibire un Crocifisso o una medaglietta cristiana, apriti cielo; da una parte quanti applaudono al coraggio, dall’altra quanti neppure troppo velatamente invocano – tra l’altro negli stessi giorni in cui la magistratura francese ha dichiarato illegittimo qualsivoglia divieto di indossare il burkini, il costume da bagno delle donne mussulmane divenuto il tormentone dell’estate – provvedimenti disciplinari.
Per quel che vale, e pur rinnovando la massima stima verso la giornalista del Tg1, non ho particolare simpatia per il Rosario portato al collo – cosa che, sarò profano, prima che santi e beati mi riporta alla mente i più mondani Cristiano Ronaldo e Costantino Vitagliano –, ma credo che l’esibizione di simboli religiosi, se non si vuole abbracciare l’intollerante “laïcité de combat” cara ai cugini francesi, dovrebbe essere non solo sempre tollerata, ma anche saldamente garantita. Dopotutto, volendo anche porsi nell’ottica del non credente, quale fastidio possono dare un Crocifisso o una medaglietta? Cosa toglie all’ateo o all’agnostico la fede non occultata del cattolico? E ancora: chi l’ha detto che la laicità – di cui si trova traccia negli stessi Vangeli («Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio») – implichi neutralità o assenza religiosa?
L’impressione è che se il solo portare al collo un simbolo religioso durante la conduzione di un telegiornale fa esultare alcuni cattolici e imbufalire alcuni laici, si stia arrivando – più o meno consapevolmente – ad un livello di intolleranza verso il Cristianesimo elevata a regola tale per cui il solo dichiararsi credenti o comunque il solo esibire qualcosa che possa farlo pensare porta ad essere arruolato in uno schieramento o nell’altro; quasi che la professione di fede senza fosse, di per sé, dichiarazione di guerra. E in effetti in parte lo è se si pensa che viviamo nel Paese in cui ad un Papa, Benedetto XVI, è stato impedito di parlare in un’Università (fondata peraltro da un Papa!), in cui se un alto prelato parla di temi sociali va applaudito mentre se tocca quelli etici commette un’ingerenza e in cui politici cattolici possono dire sghignazzando in televisione d’aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo; credendo, oltretutto, di essere simpatici.
Che male c’é a portare il Rosario al collo ?
Io lo porto tutti i giorni, non in bella vista ma xché sono io a farmi dei problemi.
Portarlo non implica recitarlo, peró io ho cominciato così. Adesso lo porto e lo recito tutti i giorni. Non bestemmio piú e di questo devo ringraziare Dio ed anche il Rosario.
Stimo tutte le persone che invece prima snobbavo che lo portano, lo tengono in auto (non sullo specchietto x ragioni di sicurezza), lo recitano in famiglia o mentre sono per strada magari con il rosario in mano.
Se due gay che si baciano non fanno nulla di male, cosi come chi fuma una canna, che male c’é a portare o a recitare il rosario mostrandolo in pubblico ???
Non sono gay. Fumo invece le canne e recito il Rosario tutti i giorni. E allora ???
Se uno ha piacere lo faccia…l’importante é che non arrechi danno al prossimo. Questo dice Gesú. Ogni cosa logicamente crea invidia e motivo di contestazione.
“Se uno ha piacere lo faccia…l’importante é che non arrechi danno al prossimo. Questo dice Gesú.”
Dove lo hai letto? Il Vangelo dice tutt’altro. Certo se ti vuoi inventare un dio (minuscola voluta) a tuo piacimento e poi confonderlo con Dio (la maiuscola serve a far capire la differenza) capisco perche’ il tuo commento assolutamente fuori dalla realta’.
Rispondo a quello che sto leggendo in questi giorni sul caso del TG1 con le parole di un cattolico, il monaco Enzo Bianchi che in periodo non sospetto scriveVA: “La croce, questa «realtà» che dovrebbe essere «parola e azione» per il cristiano, è ormai ridotta a orecchino, a gioiello al collo delle donne, a portachiavi scaramantico, a tatuaggio su varie parti del corpo, a banale oggetto di arredo… Tutto questo senza che alcuno si scandalizzi o ne sottolinei lo svilimento se non il disprezzo, salvo poi trovare i cantori della croce come simbolo dell’italianità, all’ombra della quale si è pronti a lanciare guerre di religione. Ma quando i cristiani perdono la memoria della «parola della croce», e assumono l’abito del «crociato», rischiano di ricadere in forme rinnovate di antichi trionfalismi, di ridurre il Vangelo a tatticismo politico: potenziali dominatori della storia umana e non servitori della fraternità e della convivenza nella giustizia e nella pace.” e da cattolica dico: Gesù ha chiesto a ciascuno di portare la propria croce…non intendeva sul collo come gioiello…
E’ lo stesso Viale di questo articolo http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_23/arachi_intervista_viale_8225ea90-e1e0-11dc-abee-0003ba99c667.shtml e che si vantava di triturare i feti?
Allora si può anche non commentare!
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Ognuno può vestirsi come vuole. Per questo motivo non sono contrario neanche al burkini usato in spiaggia da certe donne musulmane. Importante per tutti è che la faccia sia sempre scoperta.
Non sono d’accordo, mentre il burkini è simbolo di sottomissione e sfruttamento, il Crocefisso è simbolo di libertà, una bella differenza!
Oltrettutto mi sembra del tutto illogico fare il bagno in mare competamente vestiti e rimanerlo, ed anche per niente igienico.
Oltretutto non capisco proprio la necessità di venire in europa ad imporre usanze culturalmente conflittuali: ma l’africa non ha spiagge ?
Sono d’accordo. C’è tanta intolleranza e si alzano polemiche per qualsiasi motivo, a seconda di dove conviene. Anche io vedendo il rosario al collo penso subito ai “personaggi” da te citati, ma non trovo sia una cosa strana indossarlo e indossare in generale simboli religiosi (io indosso sempre una collanina con la medaglia miracolosa, e il rosario versione braccialetto e anello), anzi come dici tu va tollerata e garantita per tutti. Personalmente, ricordo con piacere degli amici negozianti di religione ebraica che indossavano anelli con la stella di david o collane simili, o ex alunne pakistane che portavano simboli musulmani e via dicendo…senza ostentare, ma come riflesso del loro essere e della loro fede.
Portare un segno della nostra fede e’ un segno della nostra fede e del nostro credo ..ma soprattutto di protezione perché quei Santi e quei segni ci portano pace e ci fanno sentire protetti dal male💖😇😍 S.Pio il rosario lo chiamava arma…quindi questi segni sono la nostra arma..💖
I vip citati, dubito fortemente portino il Rosario al collo per ragioni di fede, semmai lo usano come un accessorio, un oggetto alla moda, il che rende ciò un vero e proprio atto di vilipendio se non di blasfemia.
Purtroppo questo laicismo giacobino alla francese arrivato in Italia con le guerre napoleoniche, ha decisamente infettato la nostra società, cosa ancor più evidente in epoca repubblicana, la cui costituzione – é opportuno ricordarlo – per buona parte scritta da socialisti, comunisti e azionisti, non fa alcun riferimento alle radici religiose cristiane del nostro paese. Quindi in una società fortemente impregnata di laicismo, a cominciare dalle istituzioni politiche che la rappresentano, “indignarsi” se una giornalista indossa il Rosario al collo in diretta televisiva é la “normalità”.
Da notare come laicismo sia di fatto sinonimo di cristianofobia, dato che questo “credo” non viene mai osservato dai suoi adepti rispetto ad altre culti, in particolare rispetto all’islam.
In uno dei commenti pubblicati si fa cenno al burkini, argomento molto affrontato in questi giorni: un’esagerazione, d’accordo, ma penso che il senso del pudore delle islamiche sia in sé ammirevole, quel pudore che invece manca alle nostre donne, che di fatto, col costume a due pezzi in spiaggia, sono seminude, diciamolo senza troppi giri di parole.
Come piccole nullità gettiamici ai piedi di Nostro Signore Dio, come piccoli e sconosciuti fiorellini, proprio come sta facendo la giornalista, il cui profumo d’ amore salirà giornalmente verso il Suo Trono.
per me non c’e’ nessun male anzi e’ un segno di coraggio che oggi pochi hanno
lasciate che chi si scandalizza cuocia nella sua rabbia. A noi non importa più di tanto.
Bellissimo recitare il rosario .se uno lo vuole portare al collo libero di farlo ,non reca danno alcuno .brava la giornalista.Ha giudizi stupidi orecchiesorde.
Grande, almeno una che non si vergogna ( o dovrebbe?) della fede cattolica! Ora martirizzatela o mettetela in croce per questo così il tanto sbandierato laicismo potrebbe fare il suo primo martire!
Ma Viale non difende tanto i suoi interessi e mostra la sua posizione a favore degli aborti e quant’altro? Già quello è laico…dunque in nome della laicità perche non proporre di non far pagare il canone a tutti i Cattolici? Oppure proporre di abolire l’Angelus o le stazioni durante la Pasqua da parte del Papa? Altrimenti che tv di stato laica sarebbe?? La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell’autonomia decisionale rispetto a “ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui”. Wikipedia quindi non devono destare scalpore soltanto i simboli Cristiani ma qualsiasi altra posizione morale o ideologica no?