L’avviso che campeggia fuori da una pizzeria di Giazza, nel veronese, dove si spiega che non sono graditi i bambini urlanti mentre lo sono – come recita un simpatico cartello lì accanto – gli animali, avrebbe certamente scandalizzato i nostri nonni ed i nostri genitori, ma non deve affatto stupire noi. Noi che viviamo in un’epoca e in un Paese in cui, curiosamente, per eliminare i plantigradi che aggrediscono l’uomo occorre, come dimostrano recenti vicissitudini del Trentino, fare i conti con opinione pubblica, animalisti e leggi per la specie protette, mentre se si eliminano, per esempio con l’aborto, esseri umani del tutto innocenti non si ha contro l’opinione pubblica, né gli animalisti né, tanto meno, le leggi dello Stato, che anzi sovvenzionano il triste paradosso.
Perché dunque prendersela dunque col gestore della pizzeria Al Torrente, che pensa gli animali mediamente più educati dei bambini? Fra l’altro, l’insensatezza di una simile polemica – che ha trovato ampio spazio sul quotidiano “L’Arena” – si può comprendere anche sulla base del fatto che non solo in Veneto o a Verona, ma nell’Italia intera i figli stanno diventando una rarità: ne nascono infatti sempre meno e, nonostante l’osannato contributo demografico degli immigrati, i deceduti superano oggi di gran lunga i nuovi nati. Ecco che allora, se c’è una critica che si può fare a quella pizzeria veronese, è quella – amara – di osservare che il problema dei bambini urlanti, oltre ad essere relativo, sarà presto risolto: del tutto. E a quel punto l’invito all’ingresso dei quadrupedi sarà, purtroppo, il solo possibile.
E infatti ha ragione il gestore della nominata pizzeria… perché non è che “immagini” animali più educati dei “cuccioli d’uomo”, è che i primi lo sono davvero!
Per di più dei secondi nessuno pare tenga il “guinzaglio!… 😉 😀
Che poi abbia fatto i suoi conti e tutto sommato le famiglie con figli “urlanti” e/o “troppo vivaci” che il suo cartello allontanerà, porteranno ad un mancato introito decisamente inferiore rispetto quello assicurato dall’ “animals-friendly” messaggio, la dice lunga e questo è il tema…
O forse il gestore è uno di quelli che, tra un orso che azzanna (seguendo la sua natura) e un suo consimile azzannato, tra sparare all’orso o lasciare che la “natura faccia il suo corso”, sceglie la seconda strada (non parlaimo poi se l’azzannato fosse un bimbo ulrlante!).
Mi piacerebbe vedere se l’azzannato fosse lui… o un suo caro … o magari l’adorato cagnolino (se ne ha uno…) 😉
Se ci fosse scritto “non sono graditi gli animali bavosi, puzzolenti e pulciosi” ci sarebbe la rivoluzione!
Se ci fosse scritto “non sono graditi gli animali troppo scodinzolanti, bavosi, pulciosi e puzzolenti” ci sarebbe la rivoluzione!
…Evidentemente non esiste più quella vecchia norma di educazione – per anni condivisa dalla società civile – per cui gli animali non si impongono ad altre persone, specie in ambienti pubblici perchè c’è chi potrebbe non gradire, chi potrebbe aver paura, essere allergico e quant’altro. …….
http://27esimaora.corriere.it/articolo/se-un-cane-vale-piu-di-un-bimbo/