In un albergo del Trentino due coppie di turisti hanno annullato la prenotazione quando, all’arrivo, hanno scoperto della presenza di disabili – un gruppo di paraplegici in carrozzina e di disabili fisici, tutti regolarmente accompagnati – ospiti anche loro della struttura. Non solo: dopo due giorni, costoro sono tornati chiedendo «di parlare con il direttore e protestando perché lo stesso, al momento della prenotazione, non li aveva avvertiti della presenza di ospiti disabili» (L’Adige, 10.7.2015, p.43). Ecco, prima di cianciare ancora di diritti negati e sciocchezze simili, pensiamo all’umiliazione subita da queste persone per le quali nessun parlamentare presenterà un ddl contro la “handicapfobia”, non vi saranno – temo – trasmissioni intere dedicate all’argomento, né ci sarà alcun vip a cinguettare su Twitter la propria indignazione.
La vera vergogna, forse persino superiore a quella determinata dal comportamento di quei turisti razzisti, è proprio questa assordante indifferenza. Indifferenza che fra l’altro non è casuale dal momento che la mentalità eugenetica, anche se non se ne parla, è già ampiamente fra noi, e in un tempo in cui si fa gran parlare di rispetto delle differenze, chi è davvero in difficoltà – come certamente lo sono quei paraplegici carrozzina e quei disabili fisici, ospiti dell’albergo in questione, che si trova a Pozza di Fassa – non solo non può contare sul sostengo dei più, ma ha un sacco di gente che preferisce neppure vederli. Per paura di rovinarsi le vacanze, si penserà con riferimento a questo caso. O, più facilmente, per paura di ricordarsi che la vita non è la copertina di un settimanale, e che le imperfezioni più grandi sono quelle che abbiamo nella mente.
Hai detto bene, mio giovane amico. Quanta gente non riesce a sopportare la visione “della sofferenza”. Con mio marito, che deambula male, siamo stati alle terme e devo dire che c’erano tante persone con problemi ma gli ospiti sani dell’albergo erano pronti a dare una mano alla necessità.
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
I bambini si possono comprare e vendere, ma guai a portarli negli alberghi…, perché disturbano. Così oggi ci sono posti dove cani e gatti sono ammessi, i bambini no! Allora perché stupirsi di una notizia come questa? “Disabili, down? Fanno bene in Olanda.” (sentita oggi in spiaggia, a Follonica, città per fortuna invece all’avanguardia per la loro accoglienza). Cosa fanno in Olanda? Diagnosi prenatale ed omicidio, pardon aborto, pardon IVG terapeutico (detto così pare un esame qualunque… un ECG, un EEG, un RX…).
Caro Luca,
mi permetti un commento non politicamente corretto?
Premesso che figli ne ho allevati (non da solo) tre e che altri tre sono saliti al Cielo prima di vedere la luce di questo mondo, molti bambini soprattutto oggi negli alberghi, sono malsopportati perché sono tristissimamente mal-educati.
Come sono in generale, dai genitori, sempre di tutto scusati perché “sono solo bambini…” , ma educare dei pargoli è anche insegnare loro come ci si deve comportare qui e non lì e che scorrazzare come meteore ad esempio tra le gambe dei camerieri, crea problemi a chi lavora e può generare spiacevoli “incidenti”.
Fine della sottolineatura che in questo contesto può apparire forse stonata e certamente data la serietà dell’argomento di partenza, una “facezia”, ma giusto per obiettività.
Figurati!
L’ha ribloggato su paolabelletti.
La scorsa notte il Card. Biffi è salito al Padre.
Preghiamo perché il Signore lo accolga nella Gioia dei Santi e gli conceda di continuare ad intercedere per noi.