Negli stessi giorni in cui vengono presentati sondaggi molto discutibili sulle nozze gay – discutibili per metodologia, tempistiche di rilevazione e modalità di presentazione dei risultati – che rileverebbero come la maggioranza degli Italiani ne sarebbe entusiasticamente a favore, è stata effettuata una ricerca che, anche se non ha avuto visibilità a livello nazionale, merita un’attenta riflessione, non foss’altro per gli esiti sorprendenti che ha avuto. Stiamo parlando di una rilevazione a cura dell’Istituto Demos – lo stesso i cui risultati vengono sovente ripresi anche da Repubblica – la quale, esaminando gli atteggiamenti politici del Nord Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento), ha registrato come il 43% degli interpellati sia d’accordo con l’idea che «bisogna rivedere la legge sull’aborto per limitare i casi in cui è lecito».
Gli aspetti interessanti di questo lavoro – per quanto limitato al Nord Est dell’Italia – sono molteplici. Infatti, non solo si è rilevata una percentuale tutt’altro che trascurabile di opinioni favorevoli ad una modifica restrittiva nell’applicazione della Legge 194/’78, ma quel 43% risulta essere una percentuale in crescita e – come specificato sullo stesso portale Demos.it – «rispetto al 2012, l’incremento è di circa 6 punti percentuali e riporta il valore intorno alla quota registrata tra il 2007 e 2008». Un secondo profilo di interesse rispetto all’esito di questa rilevazione è la (quasi) totale assenza di proposte politiche conformi alla tendenza registrata: non si ha notizia alcuna di proposte di modifiche legislative in tal senso e lo stesso mondo cattolico, dopo aver vittoriosamente affossato il referendum abrogativo sulla legge 40, non si è purtroppo fatto sentire più di tanto sul versante bioetico.
Eppure quasi un cittadino su due si rende conto che, decenni dopo, è arrivato il momento di mettere mano al quel dogma intoccabile chiamato Legge 194. Questo significa che un politico di centrodestra che decidesse di rompere il silenzio sul tema dell’aborto, oltre a dar voce al proprio elettorato – nel Nord Est la percentuale di favorevoli alla limitazione dell’aborto, secondo Demos, è del 58% fra gli elettori di Forza Italia e del 49% fra quelli della Lega Nord -, si farebbe carico di una sensibilità diffusa su un tema del quale i mass media tendono ad occuparsi il meno possibile. E forse è proprio questa, paradossalmente, una delle ragioni di questo inatteso aumento percentuale di favorevoli ad una revisione della 194: non tanto l’assenza di dibattito, quanto l’assenza della solita manipolazione e, quindi, la possibilità di poter ragionare liberamente su un tema così fondamentale.
Un piccolo particolare non del tutto trascurabile che dal post non emerge: chi ha curato il sondaggio sul matrimonio gay è l’Istituto Demos, lo stesso identico istituto che ha curato quello sull’aborto.
Un altro piccolo particolare non del tutto trascurabile: praticamente tutti gli opinion makers (Da Feltri a Saviano, da Vendola a Pascale, da Crozza a Gramellini) sostengono pubblicamente il matrimonio gay, mentre contro l’aborto neppure i cattolici parlano più. Eppure la gente…
… eppure la gente – o almeno la gente del nordest – sostiene ancora con una maggioranza del 57% che la legge 194 non va cambiata.
Già. Nonostante non vi siano, sul versante mediatico, voci contro l’aborto il 43% delle persone del Nord-Est però un’idea sulla 194 ce l’ha. Ed è un’idea del tutto “loro”, non la stessa promossa tutti i giorni da intellettuali, politici, giornalisti. Se per Lei è poco….saluti.
I preti, che mica sono scemi, sanno che conviene loro non premere sull’acceleratore al fine di ottenere un nuovo referendum (meglio non fidarsi troppo degli exit-poll), finché avrà un certo successo l’obiezione di coscienza.
Saluti
Capisco l’egoismo umano e la voglia di godersi la vita, fa parte della sua natura. Ma si può uccidere reclamando per sè o per altri una vita migliore? Perchè anche questo succede con l’aborto, col favore di quella comoda idea primitiva che “non si uccide chi non è ancora nato”.
E questo anche oggi, anche quando la tecnica ci permette di vedere che, non un “grumo di cellule”, ma un essere ben vivo e vegeto si trova dentro la pancia della donna. Sono concetti “laici” questi.
faccio parte del Comitato no194 che si propone di abrogare la legge 194 per via referendaria, mi fa piacere leggere che un numero rilevante di persone abbiano capito la gravità dell’aborto che purtroppo è sempre più praticato con leggerezza. Credo che sia questo il motivo dell’alto numero di medici obiettori, perchè anche una persona insensibile verso la vita nascente può essere urtata dalla facilità con cui si sopprime una creatura, probabilmente è per questo che è stata messa a punto la pillola abortiva per evitare che i medici eseguano in modo diretto troppi aborti e ne subiscano le conseguenze psicologiche.
Io sono una tirocinante e nel reparto (ginecologia) dove sono ora il personale medico esegue le IVG. Noi siamo studenti di infermieristica quindi non prendiamo parte a queste procedure ma assistiamo dopo l’intervento. Da quello che vedo mi pare di capire che le ragazze hanno poca responsabilità in prima persona (perché sono tutte donne in difficoltà socio-economicache la chiedono, quasi tutte straniere, prostitute o tossicodipendente, a volte più raramente arriva qualche ragazza cinese…). Ci sono i certificati del consultorio che autorizzano l’aborto legalmente indotto secondo la legge 194 (citando anche la casistica in cui rientra la ragazza, uno dei casi contemplati dalla legge) e con tutta questa documentazione non si può dire nulla nel senso che l’IVG è già stata autorizzata e il medico deve solo eseguirla. Ma “il mandante” è il medico del consultorio cui si è rivolta la ragazza, non il chirurgo del reparto che di suo potrebbe anche non essere d’accordo. Allora questo significa che il caso della ragazza è già stato valutato. Mi chiedo però se le sia stato offerto aiuto concreto per tenere il bambino, forse sì o forse no. A volte mi viene da dire “no” perché a volte quelle ragazze le vedo piangere e penso che se avessero avuto una vita migliore (parlo per es. delle tossicodipendenti o delle prostitute) quel bambino l’avrebbero tenuto. Cosa ne pensi, Mara?
Sono d’accordo con te soprattutto sul discorso della pillola. Infatti la dottoressa del reparto l’ha prescrive subito perché pensa che così almeno eviterà alla ragazza l’IVG anche perché la ragazza va dal medico e dice: – Se non mi dai la pillola poi vado abortire -.
P.S. “la prescrive” non “l’ha prescrive”, scusa l’errore di battitura.
vi segnalo la nostra iniziativa di 25 ottobre, si svolgeranno in contemporanea due cortei uno a Milano e uno in Austria
http://radiospada.org/2014/09/no194-25-ottobre-milano-e-caserta-il-corteo-nazionale-per-labrogazione-referendaria-della-l-194/
chiedo scusa per il refuso del mio precedente post, il Corteo per l’abrogazione referendaria della legge 194 si svolgerà sabato 25 ottobre 2014 ore 15.00 in contemporanea a Milano e a Caserta.
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