Il problema non è tanto che lo spread sia ancora lì dov’era un anno fa, bello in alto, se non peggio. Il problema è che non è in realtà mai sceso. Il problema è che nel periodo dal settembre all’ottobre 2011 lo spread è passato da 290 a 439 punti e da metà marzo a metà maggio 2012 è passato da 291 a 442: stesso identico andamento, solo che dopo la prima impennata un governo regolarmente votato dagli italiani è stato indotto a dimettersi, mentre dopo la seconda un governo votato da nessuno è rimasto dov’era. Misteri dello spread. Che rimane dov’era.
Esattamente come sono rimasti dov’erano tutta una serie di soggetti discutibili. Dai sapientoni dell’Agenzia Reuters a quelli della Fondazione Cariplo, che stimarono nelle dimissioni di Berlusconi un calo di 100 punti di spread, a tutta una serie di politici illuminati. Pensiamo a Massimo D’Alema («Se va via Berlusconi sono almeno 60 punti spread», 4/11/2011), Enrico Letta («Appena Berlusconi si dimette lo spread scende di 100 punti», 26/9/2011), Buttiglione («Le dimissioni di Berlusconi valgono 300 punti di spread», 8/11/2011) e tanti altri. Tutta gente – dicevamo – che dopo quello che ha detto non solo non si è mai scusata, ma è ancora lì dov’era un anno fa, in alto, come lo spread. Inspiegabilmente.
Che ci vuoi fare, caro Giuliano, questo e’ uno dei tanti misteri italici che poi tanto mistero mica sono. Il nostro, mi correggo, il Presidente della Repubblica di non tutti gli italiani e certamente non mio, ha’ giocato a fare il primo della classe ed invece non lo e’, ha fatto un golpe bianco con l’aiuto dei sinistrorsi ma purtroppo anche di Berlusconi e i suoi ed ha’ toppato. Ora non puo’ tornare sui suoi passi, che fa’ chiede a Monti di dimettersi e magari richiama Berlusconi? Barzelletta per descrivere una nazione allo sbando, una nazione con dei politicanti imbelli e incapaci, una nazione che sta tornando indietro nel tempo, leggasi Medio Evo, quando i “crucchi” spadroneggiavano e noi non eravamp piu’ padroni di nulla. Come gia’ scrivo da parecchio tempo, blog sul Giornale e altri, alle prossime elezioni nessuno vada a votare poi voglio vedere come si mettono, cosa si inventano e cosa ci dicono per nascondere il ridicolo a cui sono andati incontro. Gli italiani si ribellano civilmente come e’ nel loro costume, certe rivoluzioni lasciamole fare agli altri, e chiedono che cambi tutto il sistema, tutta la classe politica e finalmente chi viene eletto pensi ai cittadini e non ai suoi porci comodi. Ma il tutto deve anche essere supportato dalla fine delle caste di qualsiasi genere esse siano, politiche, economiche, giudiziarie e sindacali. Tutti devono fare un passo indietro e cominciare a pensare che non si puo’ sempre difendere tutto e tutti fermando innovazione, meritocrazia e quindi il benessere di tanti italiani, non e’ giusto eticamente e moralmente pensare solo al bene degli appartenenti alla propria corporazione. Aprire la mente al mondo che cambia e va avanti senza pensare al passato. Alvaro.
P.S. Chi ha costretto Berlusconi alle dimissioni? I media, i poteri forti e la magistratura che hanno voluto e spinto per Monti, ora possono chiederne le dimissioni.