
Debbo immaginare che Damiano dei Maneskin, Francesca Michielin, Boy George e tutti quegli artisti che in queste ore stanno lanciando le loro maledizioni contro il futuro governo di Giorgia Meloni conoscano a menadito il programma di Fratelli d’Italia, oltre che quelli di Lega e Forza Italia; o che abbiano avuto in anteprima esclusiva, beati loro, la lista di ministri e sottosegretari del nuovo esecutivo; o che abbiamo un filo diretto con qualche pezzo da novanta della politica italiana, qualche eminenza grigia che li tenga aggiornati, a colpi di anticipazioni, su ciò che accadrà nei prossimi mesi. Debbo per forza pensarlo, non ho alternative. Altrimenti dovrei pensare che alcuni volti noti ai giudizi preferiscano i pregiudizi, ai pensieri gli slogan, ai contenuti il sentito dire. Ma naturalmente non è così, figuriamoci.
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Credo che la questione non vada posta in questi termini, perché è chiaro che fosse noto il programma dei vincitori di queste elezioni: le proposte convincenti, da sempre permettono di prevalere sugli antagonisti.
La lobby LGBT + chi ne ha + ne metta, a cui appartengono i sopra citati personaggi,
non può certo simpatizzare per chi ha le ideee chiare circa il concetto di famiglia: “Ci potrà mai essere pace tra il lupo e l’agnello? Così è tra noi”, potrebbero dire – bipartisan – G. Meloni e …mi sfugge – al momento – il nome del leader dei maneskin…😁
Michelangelo era un artista. Bernini era un artista. Bach era un artista. Questi qui non sono artisti. Sono solo degli operai dell’industria dell’intrattenimento (che c’entra poco con l’arte)
Ma anche senza salire a quelle vette, questi sfigurano anche confrontati con Lucio Battisti, Rino Gaetano, Caterina Caselli, Andrea Parodi, Pierangelo Bertoli…