
Chi dice o scrive che oggi la Corte Suprema Usa, con la sentenza odierna, ha abolito il diritto di aborto afferma una grandissima verità. Ma non è tutto. Nel mandare in soffitta la Roe vs Wade – la sentenza con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Stati Uniti -, i supremi giudici americani hanno impartito una lezione di civiltà e diritto che supera i più rilevantissimi contorni della questione. Hanno cioè emesso un giudizio anche sociale e politico, oltre che giuridico.
Con il verdetto di oggi, infatti, non si è solo stabilito che l’aborto non ha fondamento costituzionale – che è già una cosa enorme, dopo 50 anni in cui si è predicato il contrario -, no: si è detto pure altro. Si è chiarito che i mass media – come ha fatto dal sito Politico anticipando il verdetto odierno e, di fatto, creando un clima d’odio assurdo contro la Corte Suprema – possono minacciarti e ricattarti: ma sei coraggioso vinci comunque. Si è pure ricordata la missione originale del diritto, che è stare dalla parte del più debole.
E non c’è dubbio che, per quanto una gestante – ogni gestante – debba essere aiutata, ascoltata e se serve soccorsa, il bene di suo figlio, la vita di suo figlio, non possa mai essere messa tra parentesi o, peggio, ricacciata nel dramma che quella donna vive, quando medita di troncare la sua gravidanza. Infine, con la sentenza di oggi si è sottolineato un principio, questo: per quanto le università, Hollywood, gli influencer, Amazon, i colossi dell’economia e perfino la Casa Bianca ti remino contro, esiste ancora la possibilità più importante: quella di giudicare la realtà restando come si è nati. Uomini liberi.
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L’ha ripubblicato su Organon.
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La presa di posizione molto dura di Biden, comunque mi fa temere il peggio.
Cavalcando le proteste che infiammeranno gli States, cercherà di risalire nei sondaggi in vista del voto di novembre.
Un fatto è certo, gli abortisti (che sono tanti anche tra i cattolici) entro pochi mesi potrebbero far approvare una legge federale o un emendamento costituzionale costringendo gli odiati giudici nominati dall’odiato Trump a rimangiarsi questa coraggiosa pronuncia.
…se togliamo le chiacchiere, pettegolezzi, misinformazioni, disordine, dire e non fare, criticare e non avere soluzioni, navigare a giornata, che resta della mentalita’ cultura politica…neppure di fronte alla realta’: no acqua no vita, si continua a giocare e, come sempre dare le responsabilita’ ad altri,….che la vita e’ bella e del doman non c’e’ certezza…..