Quando credevamo d’aver visto tutto, col gran gol di Federico Chiesa che ha sbloccato la partita dell’Italia contro l’Austria – aprendoci la via dei quarti -, la mistica del calcio è continuata con una meraviglia nella meraviglia: Gianluca Vialli che, esultando, va incontro a Roberto Mancini. Il ritorno dopo 30 anni dei «gemelli» sampdoriani del gol; l’abbraccio tra due campioni in lotta: l’uno con una battaglia davanti, l’altro con una guerra dentro; entrambi, però, in quel momento uniti da un lampo di gioia che, dallo stadio di Wembley, ha raggiunto ogni angolo d’Italia ove siano arrivate le immagini di felicità al tempo stesso unica e duplice, originale e condivisa.

Ecco che allora, comunque vadano a finire questi europei, abbiamo già in dono – dopo l’urlo di Marco Tardelli e quello di Fabio Grosso – nuovi fotogrammi di magia che, in questo caso, sono pure una formidabile lezione: quella della bellezza dell’amicizia, quando scavalca il tempo per ripresentarsi ancora intatta, com’era una volta. D’ora in poi i professori che, al liceo, vorranno avvicinare i loro studenti al De amicitia di Cicerone potranno quindi servirsi d’un supporto video – Vialli e Mancini in festa uno davanti all’altro spiegano il fascino di questo legame meglio di tante parole -, ma anche chi i banchi di scuola li ha lasciati da un po’, ieri, ha provato un’emozione rara. Sono i brividi di notti magiche.

Giuliano Guzzo

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