
Chiara Ferragni, Fedez, Elodie, Mahmood: tutti assieme fanno 39 milioni di follower, gli artisti che in questi giorni, su Instagram, hanno lanciato la loro offensiva in favore del ddl Zan. Quasi in contemporanea e proponendo sempre lo stesso ragionamento: la legge contro l’omotrasfobia è «una priorità», non toglie nulla a nessuno ma «dà diritti a chi non ne ha», cosa ovvia per tutti tranne che per il senatore Simone Pillon e quei cattivi intolleranti dei leghisti. Ora, senza qui entrare nel merito del ddl Zan – i cui spaventosi limiti sono stati brillantemente spiegati da fior di giuristi -, può essere interessante porsi una semplice domanda: come mai? Per quale motivo sotto Pasqua questi artisti con milioni di follower (e di euro in banca) hanno sentito il bisogno di mobilitarsi in favore della legge contro l’omotrasfobia?
Ha senso chiederselo perché al fenomeno c’è sì una spiegazione politica – lo slittamento dell’approvazione del ddl, che la Lega e quasi tutto il centrodestra osteggiano -, ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Ce ne sono infatti almeno altre tre, di spiegazioni, che vale la pena ripercorrere perché indicative del funzionamento dei mass media. La prima riguarda la composizione ideologica del mondo degli artisti, che non rispecchia affatto quella della popolazione generale. Anzi, la gran parte di costoro è di fede politica liberal e la stessa minoranza Lgbt – come detto non qualche complottista, ma da Alberto Contri, docente di Comunicazione Sociale allo Iulm di Milano, già consigliere della Rai – «non è più così minoranza nelle stanze dei bottoni dei media, così come nei consigli di amministrazione delle grandi aziende e delle multinazionali, negli organismi politici internazionali e ovunque si prendano decisioni significative».
Anche qui, la politicizzazione degli artisti non è tuttavia una novità. Si pensi a Hollywood dove – a parte forse Clint Eastwood e Jon Voight – son praticamente tutti democratici. Per qualche strano motivo, tuttavia, il conformismo ideologico di attori, cantanti e giornalisti non è mai stato guardato come problema; chissà perché. Ma andiamo avanti. Una seconda spiegazione della mobilitazione di Fedez e soci consiste nel fatto che, molto semplicemente, costoro hanno la possibilità davvero di influenzare il pensiero comune. Anche questa, però, è roba già vista. Correva il 1957 quando il sociologo Edgar Morin dava alle stampe un bel libro – Les Stars (Seuil) – dove tra le altre cose veniva raccontato come i divi – i nonni degli attuali influencer – fossero in grado di condizionare usi e costumi. In effetti, se l’influencer di turno dice che il ddl Zan è cosa buona e giusta, difficilmente il follower medio va a studiarsi l’articolato della norma: ci crede e basta.
Il terzo e ultimo motivo per cui tanti personaggi in vista sostengono – e a breve sosterranno, c’è da immaginare – la legge contro l’omotrasfobia non ha nulla a che vedere con i «diritti» o la «tolleranza», ma molto con l’esigenza di sbarcare il lunario. Sì, perché proprio il fatto che la composizione ideologica di certi ambienti, come si è appena ricordato, sia smaccatamente progressista, fa sì che se uno esprime posizioni di tenore opposto (a meno che non si chiami Eastwood e Voight) rischia d’essere tagliato fuori. Insomma, di non lavorare più. E siccome si dà il caso che tutti, in fondo, tengano famiglia, anche chi non è proprio felice di una legge contro l’omotrasfobia – tra attori o cantanti – si guarda bene dal dirlo. Molto meglio tacere e continuare a lavorare, infatti, che dire la propria e finire a cantare in qualche sagra di paese. Ma tutte queste cose, ovvio, nessuno tra i diretti interessati le confermerebbe mai, continuando a tenersi stretti i panni di artista pieno d’ideali. D’altronde, i follower sono tanti e certe domande, ahinoi, se le fanno in pochi.
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Anche qui , come nella cultura genere , se la maggioranza delle persone che sanno suonare , scrivere , dipingere , cantare , fare cinema e teatro e , sopratutto , hanno spettatori e compratori paganti , hanno idee politiche progressiste lei se ne deve fare una ragione Guzzo. Mi sembra un eterno atteggiamento perdente. Siete maggioranza nel paese , ma non certo maggioranza nella cultura e nelle persone con un grado di scolarizzazione elevata , come ogni sondaggio rileva. Vincerete anzi …..stravincerete le prossime elezioni . Si accontenti ! Ci vuole pure togliere l elite culturale senza studiare ?
Quanto al DDL zan che viene diffuso alle menti deboli non in grado di capire direi che l’attenzione con la quale un certo mondo cattolico lo critica nascondendo regolarmente che le stesse garanzie previste per i temi sessuali sono oggi già in vigore (senza alcun rischio per la democrazia) per i temi di razza , nazionalità e religione la dica lunga su chi nasconde la verità e la realtà .
1. Lei che cosa intende per “progressista”?
2. Quali sondaggi rilevano le cose che lei afferma? Fatti da chi? Su quali campioni? Con quali criteri?
3. Come si permette di trattare i suoi interlocutori da “menti deboli”? Non si vergogna? O lo dice in quanto rappresentante di una razza superiore che non deve vergognarsi di niente?
4. Se le stesse garanzie sono già previste, perché vi date tanto da fare a promuovere una legge che pretende di tutelare categorie già tutelate dalle leggi preesistenti? O è una legge del c@##o, o non ce la contate giusta, tertium non datur.
5. Per quanto riguarda le “persone che sanno suonare , scrivere , dipingere , cantare , fare cinema e teatro” (dovrebbe trovare qualcuno che le insegni come collocare le virgole, però), nel caso non lo sapesse, la informo che fra gli alti ranghi del partito nazionalsocialista ce n’erano un sacco con queste caratteristiche: tutti santi progressisti da ossequiare?
Urca: Chiara Ferragni, Fedez, Elodie, Mahmood elite culturale! 😉
Come ebbe a preconizzare san Giovanni Maria de Vianney, togliete loro il parroco per vent’anni e adoreranno le bestie (vere o metaforiche che siano, come nel caso di “influenzatori” o “artisti” il cui satanismo anticristico è direttamente proporzionale al seguito mediatico-stercorario).
A Jon e Clint – che dissuase il figlio dal partecipare alle “Cinquanta sfumature”, un noto classico dell’arte contemporanea – mi permetto di aggiungere Bruce e Mel 🙂
Auguri!
Barbara le do ragione solo per le virgole , in quanto scrivendo sul cellulare non sempre è semplice rileggere con attenzione e non commettere errori.
1) progressista : tutto quello che voi identificate con la sinistra , senza tener conto della differenza tra democratici e comunisti.
2) Barbara non ci prendiamo in giro , ad ogni elezione fanno una rilevazione su quali sono i livelli di età , reddito e scolarizzazione dei vari votanti.
Ne ho preso uno a caso di un paio di anni fa :
https://www.youtrend.it/2019/09/02/titolo-di-studio-ed-eta-due-variabili-chiave-delle-intenzioni-di-voto/
Noterà che la somma delle colonne diplomati+laureati per il PD , +Europa e la sinistra è superiore alla somma di licenza elementare+licenza media, mentre invece per Lega, Fratelli D Italia e Forza Italia accade il contrario. Sicuramente non è la bibbia , ma si dice continuamente che le c.d. elite (diaboliche ovviamente) siano di sinistra , ed ecco che quando lo si afferma in modo concreto ci si offende. Se ne faccia una ragione . I laureati votano sinistra in maniera più che proporzionale.
3) Quando mai ho pronunciato l espressione “menti deboli” ? Si limiti a confutare quello che dico e non quello che le farebbe comodo dicessi. Se una buona maggioranza degli artisti ha delle convinzioni politiche o ideali che , prima di tutto , prevedono il rispetto e la protezione per le persone con tendenze omosessuali questo è un fatto abbastanza inequivocabile. Mi porti altrimenti prove contrarie. Ovviamente quando parlo di artisti intendo persone che non solo fanno attività di spettacolo o arte in genere , ma che anche hanno un loro pubblico pagante e che sono riconosciute come tali dai loro simili. Premi Oscar o premi Strega o altre forme di riconoscimento tra pari. Non mi risultano molti Fo o Benigni o Camilleri tra gli artisti conservatori. Anzi…non mi risultano proprio artisti di fama che siano contro la proposta di legge Zan (che con altri nomi esisteva prima che Fo e Camilleri morissero ) Se ce ne sOno me ne citi qualcuno . Non parlo di influencer ma di persone a cui viene riconosciuta una sensibilità e capacità artistica internazionale .
4) L’ho già detto : la legge Zan modifica l articolo 604 bis del codice penale , aggiungendo le discriminazioni sessuali a quelle che già oggi prevede questo articolo e cioè discriminazioni di razza , nazionalità e religione. Se lei pensa che queste garanzie siano inutili per quelle sessuali o di genere , allora sarà d’accordo che vengano eliminate anche per tutte quelle di razza , nazionalita e religione. Garanzie che finora non hanno portato nessuna aberrazione o negazione delle libertà di espressione (basta vedere cosa si dice in Italia sui Rom e sulle persone di colore, senza correre rischi). È un discorso già fatto in altre occasioni ed è solo una presa in giro continuare a far finta di non capire. Ora c’è solo da votare e smetterla con questa pantomima.
5) non so che vuole dire , i nazisti gli omosessuali li mettevano in campi di concentramento come gli ebrei, mentre qui lei vuole negare il concetto che gli omosessuali siano protetti dalle discriminazioni. Mi sembra che tra noi due se c’è qualcuno più vicino al pensiero nazista questo non sono certo io. Non faccia finta di non capire.
Leggo:
“Non mi risultano molti Fo o Benigni o Camilleri tra gli artisti conservatori”
Vorrei anche vedere!
Quando si hanno i Corti e i Guareschi, le perline altrui non interessano.
“Cultura è tutto ciò che non può insegnare l’università” (Nicolás Gómez Dávila)
1. tutto quello che voi identificate con la sinistra
Noi chi? A parte questo, quella che mi ha dato è una non risposta.
2. Non ha risposto alla domanda: sondaggi fatti su quale campione? Con quali criteri? Mi ha proposto un sondaggio “a caso” che, guarda caso, non esplicita questi due fattori fondamentali. E basandosi oltretutto su dichiarazioni di voto, quando ogni elezione smentisce sistematicamente tutte le previsioni.
3. Quando mai ho pronunciato l espressione “menti deboli” ? Si limiti a confutare quello che dico e non quello che le farebbe comodo dicessi.
Quanto al DDL zan che viene diffuso alle menti deboli non in grado di capire
Non sa neppure che cosa ha scritto e ha anche il coraggio di chiamare “menti deboli” gli altri?! Difficile decidere se sia più grande la spudoratezza o la debolezza mentale. Comunque ha fatto bene a citare Dario Fo, il noto repubblichino che partecipava ai rastrellamenti di ebrei e partigiani, passato al partito comunista quando essere nazifascisti era diventato un pelino scomodo, e tornato, al tramonto della sua vita, quando la perdita di lucidità non gli permetteva più di mascherarsi, agli antichi amori sostenendo la campagna elettorale di Casa Pound.
4. Grande è la malafede sotto il cielo. E non aggiungo altro, perché non sta bene usare il turpiloquio in casa d’altri.
5. Non sa che cosa voglio dire? Afferma che la cultura sta a sinistra, io la informo che nel partito nazionalsocialista c’erano un sacco di persone di raffinatissima cultura e lei non sa che cosa voglio dire? Scusi, ma lei ci è o ci fa?
Barbara : impossibile discutere con chi vuole spiegazioni sul perchè l’acqua è bagnata. E’ Guzzo che fa fatto riferimento alle a follower facilmente influenzabili
Quando mi riferivo alle “menti deboli” stigmatizzavo questa frase “in effetti, se l’influencer di turno dice che il ddl Zan è cosa buona e giusta, difficilmente il follower medio va a studiarsi l’articolato della norma: ci crede e basta. (Rilegga quello che ho scritto io e capirà, sennò amen)
Mi limito a intervenire sul punto 4) sul cui mi accusa di malafede.
Resto basito. Evidentemente non sa cosa sia una legge, e non ha letto quella in discussione. Il discorso è inutile, andrebbe fatto personalmente e con un giudice terzo decidere chi ha ragione.
L’articolo 604 bis che è in discussione recita :
“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito: a) con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.”
Dopo la modifica apportata dalla legge Zan reciterà :
“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito: a) con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”
L’intera legge è ricavabile qui :
Fai clic per accedere a 356433.pdf
Nel punto 4) non faccio altro che fare riferimento a questo articolo. Mi dica dove sarei in malafede. Sono curioso di capire il suo punto di vista.
Salve.
La malafede consiste nel fare finta di ignorare ciò che i promotori della legge si propongono, ossia la cancellazione delle opinioni trasformandole in reato. La malafede consiste nel fingere di ignorare che le leggi esistenti puniscono le aggressioni nei confronti di chiunque, e di tutto questo abbiamo già parlato ma lei finge di dimenticarsene. Lei vuole che vengano espressamente citate, come categorie da proteggere, gli omosessuali e i transessuali? E se io un bel giorno me ne uscissi con la trovata che non ne posso più delle battute sugli insegnanti che non farebbero niente? E che ci sono sia studenti che genitori che insultano e aggrediscono gli insegnanti che hanno dato voti non apprezzati? Facciamo una legge apposta per gli insegnanti? E poi una per i bancari? E poi una per i giornalisti? E poi una per i ciccioni? E poi una per i tappi? Uno che pesta due uomini che si baciano per strada dovrebbe essere punito più severamente di uno che pesta un meccanico? E se lei dice di sì dobbiamo punire lei perché discrimina i meccanici? E c’è una qualche ragione per cui un omosessuale dovrebbe essere più protetto di un eterosessuale? Lei lo considera forse un povero handicappato che ha bisogno di protezioni speciali?
Mi permetto di darle un consiglio che ho occasione di dare a molti: lasci perdere le arrampicate sugli specchi: non sono il suo forte. E la smetta di continuare a fare copia incolla del suo amato 604 bis, che a forza di essere copincollato da lei ormai è tutto consunto e ha bisogno di un po’ di toppe.
Cara Barbara , parlare con lei in pubblico sarebbe meraviglioso e permetterebbe di evidenziare la quantità di falsità che spargete a destra e manca pur di non far approvare questa legge.
Le faccio un piccola lezione di giurisprudenza :
1) La legge proposta dice : ““Salvo che il fatto costituisca più grave reato”. Questo significa che se qualcuno picchia una persona, sia eterosessuale, omosessuale o altro, già oggi è punito perchè il fatto “costituisce un reato più grave”, essendo violenza aggravata.
2) La legge proposta dice : “istiga a commettere o commette atti di discriminazione”. Mentre gli atti violenza sono già previsti dal nostro ordinamento (vedi punto 1) non sono previsti gli atti di discriminazione. Quindi oggi se lei picchia una persona va in galera per violenza aggravata . Se invece va al bar sotto casa e chiede al padrone di licenziare il cameriere perchè è gay nessuno può farle niente. Domani sarà punibile. Esattamente come oggi sarebbe punibile se gli chiedesse di licenziarlo perchè è un cattolico.
3) La legge proposta dice : “istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza”. Anche qui , a meno che la violenza sia veramente grave (cosa che è già prevista dalle leggi e quindi non necessità di altre leggi, rivedi punto 1) un atto di violenza semplice (una spinta , ma anche una vessazione di altro tipo come fermare la gente per la strada e inveirci contro, aggredirla verbalmente spaventandola, etc ) , che venga fatta per ragioni ben specifiche, viene punita in maniera più grave della cosiddetta “violenza semplice”. Viene inoltre punita l’istigazione (Cioè andare dal padrone del bar di prima e chiedere di sgridare ed offendere il cameriere perchè è gay).
Sono certo che lei (come d’altra parte il sig. Guzzo ne altri qui) non abbia mai commesso ne pensato di commettere queste azioni , e pertanto mai questa legge , qual’ora approvata , interverrà sulla sua vita sulla vita delle brave persone.
Rifletta invece su quante persone pessime camminano per la strada e la mancanza di leggi simili gli permette di trattare gli altri come oggetti e non come persone.
Mi arrendo: come dice il saggio proverbio, ci sono casi in cui perfino gli dei sono impotenti.
L’anticultura dei liberalprogressisti oggi è “cultura”, questo è il vero dramma dei nostri tempi. Viene sdoganata la qualunque porcheria in nome di un concetto errato di libertà.
È notizia di oggi che il Ministro Franceschini ha abolito totalmente la censura cinematografica. Già da decenni la censura nel cinema era stata ridotta, ci mancava solo la sua totale abolizione in nome della “libertà artistica”, come ha detto lo stesso ministro. Non è una bella notizia, perché se già oggi nel cinema e nella televisione assistiamo a molte oscenità e volgarità, da oggi in poi potremmo assistere alla totale liberalizzazione della pornografia.
Buona Pasqua a tutti, in particolare al dottor Guzzo.
@Werner il problema non sarebbe neppure tanto quello (cosa viene in realtà censurato oggi?), il problema è la “censura mainstrem” per cui Disney auto-censura i suoi film perché offendono i Siamesi (gatti) o il Pellerossa o la cinematografia americana “censura” i doppiatori bianchi che doppiano personaggi “neri” (galera se usi altri termini), censurato Colombo e similari dai Black Lives Matters, censura se pubblici una serie TV che non preveda almeno un rapporto omoerotico… e via discorrendo.
Perché ci sono tanti tipi di “censura”, più o meno ufficiale, più o meno con timbri o senza timbri 😉
Ah beh, è chiaro, la normalità viene censurata, mentre la stupidità e l’oscenità invece vengono trasmesse liberamente.
E quella senza timbri è la più feroce perché, non avendo regole scritte e codificate, può decidere qualunque cosa in qualunque momento.
L’ha ripubblicato su Organone ha commentato:
Che poi, a monte, il problema (e il mistero) è come sia possibile che così tanta gente segua questi qua…
L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italia.
@Mentelibera65
Le rispondo in tre commenti diversi su due questioni che ha sollevato.
Prima questione: il ddl Zan. In realtà un importante uomo di cultura che ha parlato contro tale proposta di legge esiste ed è uno che può permettersi certe “sparate” politicamente scorrette, perché su quello si è creato il suo personaggio. Parlo ovviamente del celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi. Queste sono state le sue parole: «È pedofilia di Stato. Quella legge punta a imporre ai bambini una visione distorta del sesso. Invece gli istinti dell’essere umano devono essere lasciati liberi. Ognuno può essere liberamente eterosessuale o omossessuale. Ma lo deve scegliere da solo, senza imposizioni. Invece tramite questa legge si vuole imporre una visione che punta a mettere sullo stesso piano gli orientamenti sessuali, punta a dire che essere omosessuali o eterosessuali è la stessa cosa. È una violenza, non è così. Massimo rispetto per tutti, ma sugli orientamenti sessuali non ci possono essere imposizioni di nessun tipo».
https://www.tpi.it/politica/sgarbi-contro-fedez-chiara-ferragni-legge-omofobia-video-20210405767388/
Sgarbi si riferisce al fatto che con l’entrata in vigore della legge Zan, verrebbe imposto in tutte le scuole l’indottrinamento LGBT, senza lasciare libertà di scelta ai docenti e agli alunni che si ispirano a un sistema di valori diverso per quanto concerne il tema della sessualità (magari per ragioni religiose, perché cristiani o mussulmani). Recentemente è stata presa di mira una scuola paritaria di CL, “La Traccia” di Calcinate (Bergamo), proprio perché non insegna certi dogmi dell’ideologia gender. Ecco, il ddl Zan minaccerebbe ancora di più realtà educative di stampo cristiano come quelle.
https://www.tempi.it/cabbiamo-gia-il-covid-vogliamo-pure-la-peste-dellodio-in-salsa-lgbt/
E se non si vuole dar retta a Sgarbi, perché ritenuto troppo controverso anche su tanti altri temi di attualità, si ascolti una persona assolutamente al di sopra di ogni sospetto, perché di sinistra e pro LGBT: Mattia Feltri, il direttore di Huffington Post Italia. In un editoriale di qualche giorno fa sul giornale che dirige ha scritto: «L’omofobia è una tendenza insopportabile, ma se picchio un gay in quanto gay non è che oggi la passo liscia: picchiare qualcuno è reato, picchiarlo in quanto gay prevede aggravanti non leggere per futili e abietti motivi (abietti non è mica un aggettivo da nulla). Inserire ulteriori aggravanti è, mi pare, soltanto un modo facile per marcare la distanza fra buoni e cattivi, fra morale e immorale, e per continuare a delegare a una procura e a un giudice le storture del mondo, nell’idea disastrosa che le storture del mondo si cancellano rinchiudendole in galera».
https://www.huffingtonpost.it/entry/omofobia-spinello-e-catcalling-la-confusione-fra-morale-e-legge_it_606ad2abc5b66c4ab6b4c6ad
Qui può trovare elencati i più grandi rischi a cui si andrebbe incontro con l’approvazione del ddl Zan (ho scelto il giornale online di don Aldo Buonaiuto, perché come vedrà dagli altri articoli presenti non è per niente leghista come impostazione): https://www.interris.it/attualita/4-punti-rischi-ddl-zan/
@Mentelibera65
Adesso veniamo alla seconda questione. Lei ha scritto testualmente: «Anche qui, come nella cultura in genere, se la maggioranza delle persone che sanno suonare, scrivere, dipingere, cantare, fare cinema e teatro e, sopratutto, hanno spettatori e compratori paganti, hanno idee politiche progressiste lei se ne deve fare una ragione Guzzo […] Ovviamente quando parlo di artisti intendo persone che non solo fanno attività di spettacolo o arte in genere , ma che anche hanno un loro pubblico pagante e che sono riconosciute come tali dai loro simili. Premi Oscar o premi Strega o altre forme di riconoscimento tra pari. Non mi risultano molti Fo o Benigni o Camilleri tra gli artisti conservatori».
Prima precisazione a quanto ha detto: il problema di come stabilire il valore di un artista e di una sua opera è un problema non facilmente risolvibile, soprattutto se riguarda artisti della contemporaneità e scomparsi di recente. Credere che basti che una persona abbia vinto un premio e che le sue opere vengano pagate per fare di lui un artista di livello è una sesquipedale sciocchezza. Ci sono persone che sono state incensate in vita dalla critica e dai premi, cadute poi completamente nell’oblio e geni assoluti ignorati in vita, ma poi entrati a ragione nella storia dell’arte, della letteratura, della musica, etc. Qualche esempio così alla rinfusa: Van Gogh non ha mai venduto un quadro che uno in vita, Mozart è morto in miseria mentre Salieri era portato in palmo di mano nella corte imperiale asburgica, Leopardi fu disprezzato dai critici contemporanei che davano premi a poeti scartine, Luigi Tenco si è suicidato perché non vedeva riconosciuto il suo grande talento, Tomasi di Lampedusa non vide mai pubblicato il Gattopardo per il rifiuto di tutte le case editrici contattate, Hitchcock non ha mai vinto Oscar, Borges non ha mai vinto il Nobel perché di destra.
E partendo da Borges veniamo alla seconda precisazione: dalle sue parole si capisce che condivide un falso pregiudizio molto diffuso secondo cui tutti o la maggior parte dei grandi artisti siano di sinistra. Niente di più sbagliato. Vede, mi ricorderò sempre di quando il mio professore di letteratura spagnola dell’università, Danilo Manera, un comunista convinto, dovette ammettere a malincuore che il “conservatore” Borges era stato lo scrittore di lingua spagnola più grande del 1900. Lo odiava per le sue idee politiche, ma non poteva che amare le sue opere. E lo sa chi è stato invece il più grande poeta in lingua inglese del 1900? Il “conservatore” T.S.Eliot, convertitosi all’anglicanesimo. Un altro ricordo che ho è quando Stefano Benni, durante la presentazione a Milano di un suo libro, raccontò del fatto che le persone si stupissero che lui, uomo di sinistra, leggesse Céline, che, come il poeta Ezra Pound, aveva appoggiato il nazi-fascismo. Sa cosa rispose Benni? Che lo leggeva per l’unica ragione per cui si deve leggere un autore: perché scriveva dannatamente bene.
Houellebecq, noto scrittore francese che non si dichiara di destra ma è molto vicino alle posizioni di questa, nel suo libro “Le Particelle Elementari” fa dire a un personaggio: «Tutti i grandi scrittori sono dei reazionari. Balzac, Flaubert, Baudelaire, Dostoevskij: reazionari». Ora, non so se si può dire che tutti quanti i grandi scrittori siano dei conservatori, ma di certo quelli lì lo erano. Come lo era Dante, cattolico fervente, o Karen Blixen, nostalgica verso la società gerarchica del passato dove a comandare era l’aristocrazia ereditaria (infatti sposò un barone svedese solo per il titolo, di cui mantenne il cognome anche dopo il divorzio). Era conservatrice anche Cristina Campo, raffinata poetessa del 1900 che dopo la conversione al cattolicesimo divenne lefebriana. E Tolkien amava definirsi un “conservatore vecchio stile”. Altri scrittori cattolici di destra, oltre ai due citati da Luigi, cioè Guareschi e Corti, sono Chesterton e Nicolas Gomez Davila.
Barbara….è ovvio che la mia definizione, che è generalizzata, si riferisce agli ultimi 50 anni circa di storia, soprattutto in italia.
Vogliamo fare la classifica dei premi oscar e nobel per la letteratura italiani, e verificare come la pensavano o la pensano i registi ed autori ?
@Mentelibera65
Vorrei leggesse quanto scritto dal poeta di sinistra Giovanni Raboni in un articolo apparso sul Corriere della sera il 27 marzo 2002:
«Se c’è qualcosa su cui destra e sinistra sembrano essere, da un po’ di tempo, sorprendentemente d’accordo è che in Italia non esiste una cultura di destra degna di questo nome: con il corollario o, invece, per il motivo che i cosiddetti intellettuali – categoria di cui fanno naturalmente parte, fra gli altri, i romanzieri, i poeti, i drammaturghi, insomma gli scrittori – sono «tutti di sinistra». Si tratta di una convinzione talmente diffusa e soprattutto, si direbbe, così profondamente radicata, da trasformarsi nell’immaginario collettivo in una sorta di luogo comune metastorico: come, insomma, se non soltanto adesso e qui da noi, ma ovunque e da sempre vi fosse un nesso consolidato e in qualche modo fatale fra l’essere scrittore e l’essere «di sinistra» […]
Per dirla nel più diretto e disadorno e a prima vista (ma solo a prima vista) provocatorio dei modi, la verità dei fatti è la seguente: che non pochi, anzi molti, anzi moltissimi tra i protagonisti o quantomeno tra le figure di maggior rilievo della letteratura del ‘900 appartengono o sono comunque collegabili a una delle diverse culture di destra – dalla più illuminata alla più retriva, dalla più conservatrice alla più eversiva, dalla più perbenistica alla più canagliesca – che si sono intrecciate o contrastate o sono semplicemente coesistite nel corso del ventesimo secolo.
Per chi non volesse (e farebbe, sia ben chiaro, benissimo) credermi sulla parola, ecco un po’ di nomi, messi in fila secondo il più neutrale dei criteri, quello alfabetico, e mescolando (un po’ per non complicarmi la vita e un po’ perché si farebbe altrimenti, ai fini di quanto sto cercando di dire, più confusione che altro) ogni tipo di destra possibile: Barrès, Benn, Bloy, Borges, Céline, Cioran, Claudel, Croce, D’ Annunzio, Drieu La Rochelle, T. S. Eliot, E. M. Forster, C. E. Gadda, Hamsun, Hesse, Ionesco, Jouhandeau, Jünger, Landolfi, Thomas Mann, Marinetti, Mauriac, Maurras, Montale, Montherlant, Nabokov, Palazzeschi, Papini, Pirandello, Pound, Prezzolini, Tomasi di Lampedusa, W.B. Yeats…
E non è finita; a parte, per un minimo di rispetto alla peculiarità del loro tragitto, ho tenuto infatti i transfughi dalla sinistra, quelli che sono stati folgorati, a un certo punto della vita, dalla rivelazione dei disastri e dei crimini del comunismo storico e che per questo hanno finito con l’attestarsi su posizioni sostanzialmente liberali: Auden, Gide, Hemingway, Koestler, Malraux, Orwell, Silone, Vittorini… E a parte ancora, perché è impossibile immaginare quali sarebbero state le loro convinzioni e vicende politiche se il destino li avesse fatti vivere altrove, i grandi perseguitati da Stalin: Babel’, Brodskij, Bulgakov, Cvetaeva, Mandel’ stam, Pasternak, Solzenicyn… Il tutto, s’ intende, salvo (probabilmente) omissioni».
https://blog.ilgiornale.it/iannone/2019/03/07/i-grandi-scrittori-tutti-di-destra/
Insisto. Parlavo degli ultimi 50 anni, non di quello che è successo prima che conta fino ad un certo punto.
Anzi…quello che è successo prima conta soprattutto per dimostrare che fino a quando la destra è stata legata alla tradizione della destra europea e mondiale conservatrice, come fu inizialmente quella americana e soprattutto quella inglese (cioè..sostanzialmente laica e liberale e libertaria) ha sfornato menti e cultura.
Quando si è trasformata nella destra odierna, e cioè (in italia) dalla destra clericale democristiana alla corruzione craxiana (socialista solo di nome) all’anticultura berlusconiana dove una bella ragazza fa bene a spogliarsi ed a ben sposarsi piuttosto che a studiare, fino al salvinismo/melonismo, figli di quell’italia “del fare” trasformata nell’italia del “fare quello che mi pare” e del celodurismo e capace solo di proposte a ben vedere ben più assistenzialiste di qualsiasi sinistra, la cultura ha progressivamente perso appeal per le generazioni di destra, col risultato che le università dagli anni 60/70 in poi sono state culturalmente occupate dalla sinistra, per mancanza di avversari. Occupazione che è durata e dura da decenni ed è impossibile che non avesse sfornato anche studenti prima e professori e professionisti e capitani d’impresa poi legati all’unica forma culturale che, nel bene o nel male, gli avesse dimostrato di cercare di affrontare i problemi in modo complesso e profondo (magari con soluzioni sbagliate, ma almeno partenti dalla realtà), invece che a colpi di slogan semplicistici.
Un documento interessante di una parte in causa.
“I DIRITTI NON VALGONO SOLO PER SUO FIGLIO”
Caro signor Fedez,
la pericolosità non si nasconde dietro una bambola in mano ad un bambino, ma all’interno di un decreto-legge che vorrebbe imporre a molti il silenzio, la censura.
Un decreto che non condanna le discriminazioni anzi, al contrario, discrimina chi ha ancora oggi il coraggio di difendere quelli che sono i diritti dei bambini.
E fa di peggio, minaccia di punire chi si permette di difendere a voce alta come nel mio caso i diritti dei più piccoli.
Il più importante DIRITTO, per esempio, è quello che anche Suo figlio ha: il diritto di avere un padre e una madre!
Bene, con quale autorità ci si permette di stravolgere quello che è il ciclo naturale della vita e ci si permette di obbligare un bambino o una bambina a crescere con due uomini o due donne?
Per non parlare dell’utero in affitto, una mostruosità.
Qualcuno dovrà pur alzare la voce e dire che usare l’utero di una donna come un semplice forno è un abominio.
Ebbene, la legge di cui Lei tanto vorrebbe vedere l’approvazione, non ci permetterebbe più di poter esprimere, di difendere e dire tutto ciò perché potrebbe arrivare qualche giudice e ravvisare nelle mie parole una presunta omofobia o istigazione all’omofobia.
Mi chiedo se prima di fare della retorica Lei si sia preso il tempo di leggerlo quel decreto legge, di informarsi.
Ne dubito fortemente.
Allora La invito, e lo faccio da omosessuale, non da omofobo, la smetta di trattare gli omosessuali come dei deboli da difendere, come delle vittime da tutelare.
Noi siamo persone, uguali agli altri.
È proprio questa normalità che dovrebbe spingerci tutti a non volere leggi che in realtà ci pongono in una situazione “diversa” dal resto del genere umano.
In Italia le leggi in vigore già puniscono chi usa violenza, ingiuria verso qualcun altro.
Basterebbe chiudere un po’ Instagram e magari aprire qualche sito di informazione.
Lei per quanto mi riguarda dovrebbe cominciare a farlo.
Che Suo figlio ama giocare con le bambole non è un problema, e se un giorno vorrà mettere lo smalto lo faccia pure. È un Suo diritto.
Ma vede, signor Fedez, i diritti non valgono solo per Suo figlio.
I diritti appartengono a tutti, anche a chi non la pensa nel Suo stesso modo e con coraggio e libertà difende il proprio pensiero.
Ieri, oggi e domani.
Ferdinando Tripodi,
un omosessuale libero.
#RestiamoLiberi
@Mentelibera65
Due ultime cose mi preme precisare. Prima cosa: non è vero, come sostiene lei, che solo la “destra laica” (credo intenda con questo termine atea) sia stata in grado di produrre “menti e cultura”. Moltissimi grandi scrittori conservatori credevano in Dio e lo dicevano: Karen Blixen, Cristina Campo, Chesterton, Corti, Dante, Dostoevskij, T. S. Eliot, Guareschi, Mandel’ stam, Pasternak, Solzenicyn, Tolkien.
Seconda cosa: il ddl Zan è criticato anche da sinistra, questo vorrà pur dire qualcosa! Veda qui: https://www.dire.it/13-04-2021/621382-ddl-zan-appello-dal-centrosinistra-pasticcio-sullidentita-di-genere-va-emendato/
Beatrice …quando Intendo laica NON intendo area. Io sono credente , ma assolutamente convinto della necessità della separazione tra stato e chiesa ed altrettanto convinto che la libertà sia l’unica base su cui si possa costruire una fede adulta e reale.
Per quanto riguarda i pensieri in dissenso sulla legge Zan sono tutti legittimi , e nella mia idea di politica è normale che anche tra le persone che in genere la pensa come me ci sia qualche opinione diversa dalla mia. Questo non significa che sia giusta. L’importante è che questo dibattito sia fondato sulla conoscenza condivisa della realtà e della proposta di legge e del suo contesto , e non su pregiudizi messi lì soltanto per pure convenienze ideologiche.
E che alla fine il parlamento voti e non venga impedito il voto con mille scuse. Sono convinto che se questa legge fosse depurata da tutti gli ideologismi partitici sarebbe approvata anche da tanti di quei parlamentari di destra che oggi , per puro calcolo elettorale , non hanno il coraggio di esporsi.
*Non intendo Atea
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