Corriere e Repubblica hanno subito messo in bella vista, sui loro siti, la notizia. Che c’è tutta perché quanto detto oggi da Matteo Salvini al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma non è cosa che si ascolti tutti i giorni; in breve, con riferimento alle donne che abortiscono cinque o sei volte, il leader della Lega ha affermato che «non puoi arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile […] la terza volta che ti presenti paghi». Parole di peso, che scateneranno – aspettiamocele – tutte le polemiche sul Medioevo, l’autodeterminazione, eccetera.
Ma al di là questo, chi volesse farsi un’idea sul tema è bene sappia che quello degli aborti ripetuti tutto è fuorché un fenomeno marginale. Non lo dice la Lega, ma l’ultima Relazione ministeriale sulla Legge 194 dove afferma che «la percentuale di IVG effettuate da donne con precedente esperienza abortiva è risultata pari al 25.7%» (p.3). Quindi oltre una donna su quattro che va ad abortire, in Italia, lo fa almeno per la seconda volta. Non è poco, e comunque non è un problema solo italiano, anzi. A livello europeo sono messi come se non peggio dell’Italia.
Il caso più clamoroso è forse quello inglese: nel 2018 in Gran Bretagna sono stati praticati 84.258 interventi abortivi ripetuti, 4.389 donne (incluse 23 adolescenti) hanno abortito per la quarta volta e ben 172 addirittura per la settima. E tutto questo – prima che qualche genio risponda a Salvini che il rimedio agli aborti ripetuti è la contraccezione – in un Paese in cui l’uso della pillola (28%) è più elevato che in Svezia (27,4%), Danimarca (26%) e, naturalmente, Italia (16%). Quindi sì, gli aborti ripetuti sono un problema anche in Italia; e un problema che non può essere affrontato chiedendo più contraccezione, soluzione che non è una soluzione.
Un problema, continuando, non solo per la donna che abortisce più volte – esperienza dalle implicazioni psicologiche non felicissime – ma anche per i contribuenti. Per un motivo semplice: l’aborto volontario è gratuito perché lo paghiamo tutti noi: e non costa 10 euro, ma almeno tra i 1.000 e 1.500. Quindi chi abortisce la sesta volta scarica sui contribuenti fino a 9.000 euro di spese. È giusto? Chiederselo non dovrebbe essere un crimine. Senza dimenticare, aborto ripetuto o singolo che sia, l’aspetto figli. Non parliamo di carie o appendicite, ma di bimbi eliminati. Già che ci siamo, riflettiamo pure questo.
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Finché non ci sarà un presidente Cei che militarizza il clero e pronuncia scomuniche contro l’aborto, non cambierà nulla. Quell’uomo deve ancora nascere.
Perché, siamo ancora al medioevo dove alla voce scomunica ci si straccia le vesti? Cosa vuole proporre, il medico che fa la delazione al parroco e questi denuncia durante la messa la tizia x e y, che si sono rivolti ad un consultorio per abortire?
Questa è la pratica dell’odio degna di lei. Ma l’aborto è un omicidio puro e semplice.
Hanno teologizzato l’immigrazione clandestina e divinizzato la terra. Una voce forte della Chiesa per la vita è oggi più che mai necessaria. E comunque chi abortisce e non si pente è in stato di peccato mortale. Non servono proclami ma il semplice depositum fidei.
L’ha ripubblicato su Organone ha commentato:
Infatti, per esempio, Zinga ha già ragliato…
L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italia.
https://neovitruvian.wordpress.com/2019/09/16/rimanere-incinta-per-poi-abortire-e-il-nuovo-feticismo-sessuale/
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Limitandomi all’ultima relazione ministeriale (il cui riferimento è l’anno 2017), non avendo fonti per quelle straniere, essa viene così commentata: “L’evoluzione della percentuale di aborti ripetuti che si osserva in Italia è la più significativa dimostrazione della reale diminuzione nel tempo del rischio di gravidanze indesiderate e conseguente ricorso all’IVG: infatti, se tale rischio fosse rimasto costante avremmo avuto dopo 40 anni dalla legalizzazione una percentuale poco meno che doppia rispetto a quanto osservato, come si desume dall’applicazione di modelli matematici in grado di stimare l’andamento della percentuale di aborti ripetuti al variare del tempo dalla legalizzazione e mantenendo costante il rischio di abortire.” (segue nella relazione tabella esplicativa).
Questo, ovviamente, perché non è dimostrato in questo testo che le donne che hanno fatto più di una interruzione di gravidanza ci vadano tre o quattro volte all’anno di seguito.
PS – non ci si reca al pronto soccorso per abortire.
Questa legge 194 deve essere tolta è un atroce inganno. che libertà non è, ma solo sofferenza per la donna.
E di questo non se ne parla.
Grazie.
La conclusione l’ho trovata un po’ superficiale se posso, ma per il resto un buon approfondimento grazie
ho passato sei mesi fa, un periodo di volontariato in un consultorio femminile di Milano.
Giuliano… scusa l’implorazione APRITI CIELO!
Pensavo che le donne conoscessero il proprio corpo e che l’educazione sessuale le avesse informate ed evolute. No!
L’educazione sessuale nelle scuole non si fa più da anni… e molte donne abortiscono perché se denunci lo stupro, per legge hai diritto dell’aborto terapeutico, Stupri mai avvenuti. Ma se a domande trabocchetto ti accorgi dell’ignoranza sessuale della donna, Giuliano, per favore lasciamelo ripetere ancora: APRITI O CIELO!
Se poi entriamo nel mondo femminile delle donne straniere, dico… almeno l’igiene.. no! APRITI CIELO!
E i danni del Capitale strozzino e selettivo sui pronostici di vita futura delle famiglie? Se fecondi per sbaglio un feto APRITI CIELO! è un mutuo a vita senza entarte economiche e con ragione, diffidenza verso il futuro.
E quando ti capitano le minori dai bei musetti pallidi terrorizzate fino al suicidio? CHIUDITI O CIELO, me ne sono andato a dare la mia opera volontaria in un altro settore. Le donne sono innocenti, lo so, perché stupide,
Ho lasciato il mondo delle donne alle donne.. oggi dico: “affari vostri”