Le parole non sono mai solo parole, dovremmo essere tutti d’accordo. Ebbene, se le cose stanno così urge ribadire l’importanza – giacché l’argomento è tanto di moda – di difendere il Creato, non l’ambiente. Lungi dall’essere questione di lana caprina, il distinguo è fondamentale. Perché il Creato rinvia al Creatore: l’ambiente, al massimo, a Greta o Pecoraro Scanio. Da una parte dobbiamo cioè gratitudine all’eterna generosità del Padre, dall’altra alla temporanea autonomia di un’auto elettrica, capirai che roba; inoltre in un caso possiamo considerarci orgogliosamente i vertici di tutto ciò che esiste – addirittura «immagine e somiglianza» di Dio (Gen 1,26) –, nell’altro possiamo solo aspirare ad essere, se va bene, zelanti netturbini.
Inoltre, se so che devo tutelare il Creato so anche che Qualcuno, un giorno, me ne chiederà conto – e quindi mi adopererò con maggiore attenzione – se invece si tratta solo di proteggere l’ambiente potrò sempre dire: che me ne importa? Del resto, viviamo in un’epoca in cui è riconosciuto il «diritto» al suicidio: ma dove sta scritto, di grazia, che non posso scegliere di suicidarmi giorno per giorno inquinando, devastando, sporcando? Chi siete voi per impedirmelo con i vostri sermoni ecologisti? Come si può vedere, quella tra Creato e ambiente tutto è fuorché una semplice distinzione. Peccato che non la faccia più nessuno, forse perché appunto il Creato ci parla dell’esistenza di Dio, e quindi implicitamente di doveri, di comandamenti e devozione incondizionata. Altro che raccolta differenziata.
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«Un viaggio tra vicende note e meno note con lo scopo di aiutarci a sviluppare il senso critico» (Aldo Maria Valli)
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L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italiae ha commentato:
Noi cattolici dobbiamo sentire il dovere di parlare e scrivere del Creato e del Dio Uno e Trino
Preferisco quelli che proteggono l’ambiente, pur non credendo che sia stato creato, che quelli che credono sia stato creato e lo distruggono.
Se tutti i cristiani avessero protetto il creato, non saremmo a questo punto.
Da questo punto di vista chi continua a riferirsi a Greta come “gretina , gretini” etc etc è solo uno che banalizza i problemi climatici ed ambientali.
Un negazionista che usa l’offesa non avendo altri argomenti.
Più o meno tutti i siti cattolici “tradizionalisti” sono contro l’ AWG, e contestano i cambiamenti climatici e le forme di protezione ambientale che passano per un cambiamento delle abitudini delle popolazioni occidentali.
Mi chiedo che cosa c’entri l’essere cristiani con tutto questo!
Si può essere convinti che il concilio di Trento sia stato l’ultimo valido concilio della Chiesa Cattolica, ed allo stesso tempo guardare con obiettività ed oggettività alla distruzione sistematica dell’ambiente da parte dell’uomo moderno. Il Creato è formato anche dall’Habitat dove l’uomo vive, volgarmente chiamato “ambiente”.
Tra l’altro tale distruzione è causata prevalentemente dall’utilizzo di fonti di energia inquinanti, derivanti in genere dal petrolio, che come è noto è una fonte di energia che arricchisce multinazionali e petrolieri arabi .
Quindi non si capisce proprio perchè chi cerca di far cambiare passo all’umanità su questo argomento debba essere continuamente attaccato anche dai cattolici cd. “tradizionalisti” , o simili. A meno che dietro questi attacchi non vi sia un consapevole o indotto sostegno alle multinazionali più ricche e più lobbistiche del mondo, che negli ultimi 100 anni non hanno fatto altro che boicottare e sabotare ogni seria ricerca di sistemi alternativi.
gli argomenti li hanno forniti 500 scienziati, ma è ovvio che la presunzione di una “mente libera” non ne debba tener conto. Quanto poi all’affermazione, anch’essa arbitraria (ma tant’è…) che “se i cristiani ecc.ecc…” una domanda: ma chi ha stabilito l’identità cristiani=inquinatori? gli indù no? ebrei? musulmani? buddisti? atei? (ma mi faccia il piacere! copyright Antonio de Curtis . Totò)
Le multinazionale hanno le loro mea culpa.
Grazie.