L’idea di un nuovo partito dei cattolici già mi piaceva poco, ma adesso che leggo i nomi dei papabili leader, da Romano Prodi ad Enrico Letta, posso dirlo serenamente: non mi piace per nulla. La trovo fuori dal mondo e anche un po’ fuori di testa: i cattolici, ormai, è difficile trovarli a Messa, quasi impossibile trovarli in fila al confessionale, com’è possibile trovarli in politica, per di più a sufficienza – fra elettori ed eletti – per contare qualcosa? Suvvia, andiamo. Ciò che rende tale un cristiano è la fede, mica il sogno. Fra l’altro, è tutto da dimostrare che un nuovo partito cattolico sarebbe un’esperienza onirica e non un incubo. Infatti, sbaglio o una delle poche leggi al mondo, sicuramente l’unica in Italia, che reca in calce la firma di cinque politici cattolici (Andreotti, Anselmi, Bonifacio, Morlino e Pandolfi) è la legge 194 sull’aborto procurato?
E ancora: sbaglio o quando l’allora presidente George Bush pose il veto al finanziamento di alcuni organismi internazionali accusandoli di appoggiare politiche demografiche e antinataliste nei Paesi poveri, a soccorrerli, con ben 32 milioni di euro, fu la commissione europea presieduta dal cattolico Prodi? Dulcis in fundo, il governo che non solo ha non solo votato, ma pure promosso il divorzio breve (l’opposto di Matteo 19,3-6), le unioni civili (frutto dell’«invidia del Demonio»: Jorge Mario Bergoglio, 22.6.2010) e, tramite il biotestamento, l’eutanasia omissiva (l’opposto del Quinto comandamento), non è stato forse quello presieduto dal cattolico Renzi? Ecco, se tutto ciò corrisponde al vero, e temo così sia, direi che prima di augurarsi un improbabile remake sturziano, sarebbe il caso di pensarci bene. Tanto più che oggi la priorità delle pecore, prima dei politici, sembrano i pastori.
quando nella Chiesa la priorità della maggioranza dei pastori era ancora quella di difendere i “valori non negoziabili” come la Famiglia composta da uomo e donna, la procreazione, la difesa della Vita dal concepimento alla morte naturale e quando al centro della predicazione era l’annuncio di Cristo, mi risulta che veniva (giustamente, dico io) mal visto un partito “cattolico” che volesse unire chi si professa cristiano e vuole difendere e proporre ciò in cui crede. Si preferiva formare le coscienze individuali, fornendo tracce utili per scegliere chi potesse esser più vicino a certi valori, antropologici e cristiani.
Oggi che tanta “chiesa” ha deciso di consegnarsi al mondo, oggi che al posto del primato di Gesù Cristo si è scelto di annunciare il primato dell’ambiente, dell’ omologazione di massa e dell’inculturazione globale travestita da “solidarietà”, ecco che diventa fondamentale l’identificazione nel partito, naturalmente affidandosi a quei personaggi che di tale “zuppa” sono i maggiori testimonial. Ma lasciamo pure che dei finti cristiani supportati magari dal quotidiano dei vescovi e dal settimanale paolino giochino a fare politica, da parte nostra facciamo di tutto per esser cristiani veri e morire al mondo, perché a questo siamo chiamati.
A me pare invece che i pastori del gregge, chi più e chi meno, siano scritturistici e proprio per questo abbiano avvertito la necessità di un soggetto politico che sappia affrontare questi cambiamenti epocali in corso nella società in maniera più possibile aderente alla rivelazione cristiana.
Cosa che attualmente non avviene, (anche a livello europeo, invero).
Anche Paolo VI, il 6 agosto 1964, spiegò che la Chiesa deve dialogare con il mondo in cui si trova, e così ha ribadito Francesco.
Bisogna essere ben duri di cervice (o in cattivissima fede) per non rendersi conto di come sia stato proprio a causa di quel “dialogo” che, in tutti i Paesi democratici e cristiani, sono potuti passare quei “diritti” anticristiani come il divorzio e l’aborto che hanno distrutto la famiglia, regalandoci questo relitto di società!
Facciamo ora un’altro partito “cattolico” e facciamolo entrare in un governo progressista che si occupi primariamente di migrazioni e ambiente, così finalmente anche in Italia avremo tutti quei bei nuovi diritti che ancora ci mancano per poter completare la più grande opera luciferina di devastazione morale che sia mai stata intrapresa.
Credo che non sia necessario un partito dei vescovi, non c’è già il PD,perchè farne un altro? Non si ricorda quando mons.Galantino andava a cena con la senatrice Cirinnà’?
Mi pare che tutti quei cambiamenti tanto stigmatizzati dal sig. Spinola siano comuni alle intere democrazie mondiali sempre più secolarizzate e non dovuti al dialogo con la moderna società auspicato da San Paolo VI.
Come sottolineato da San Giovanni Paolo II la modernità è apostasia, con tutto quello che comporta. Non bisogna poi essere delle aquile per comprendere che senza la moderazione e la mediazione di un partito cattolico in seno al libertinaggio invalso, quelle scelte improvvide (aborto, divorzio..), sarebbero risultate meno temperate e assai più taglienti.
Affermare che il Papa non debba mai venire a patti con la “moderna società”, come disse Giovanni Ferretti Mastai (Pio IX), potrebbe significare dar carta bianca al più bieco bolscevismo o a qualcos’altro di segno opposto. E magari anche a populisti ancor più sfrenati…
Ma dove lo vede le scelte improvvide (aborto,divorzio ecc.) meno temperate?
Non pare proprio…non mi sembra che ci sia un aborto “buono “o “cattivo”, sempre un crimine è.
E chi ha mai detto il contrario? Il male non potrà mai essere estirpato dal mondo e sempre ci sarà, ma lasciare assoluta carta bianca a chi presiede la “stanza dei bottoni” non è la soluzione. In Italia l’aborto, pur approvato nel 1978, resta comunque non di facile attuazione proprio perché la legge prevede l’obiezione di coscienza del personale medico operante nei reparti di ginecologia, (circa il 90% dei medici vi aderisce), costringendo molte donne ad optare per cliniche estere dove questo ostacolo è molto attenuato. E questo aspetto della legge che ha legalizzato l’aborto (che già avveniva per vie illegali e traverse), prevedendo l’obiezione di coscienza, è stato ottenuto dai democratici cristiani e non dai radicali contrari tout court.
Purtroppo però chi “sta nella stanza dei bottoni” sta sempre dalla parte del male…
Basterebbe solo poterle informarle le donne quando decidono di abortire che atto stanno compiendo…vedresti che crollo di aborti si avrebbe.Invece quando una prende questa decisione si fa di tutto perchè non cambi idea e che faccia in fretta,che non sia mai che salvi un bambino…