Le parole di Papa Francesco ai delegati del Forum delle Famiglie ricevuti oggi in Vaticano hanno scatenato una pesante polemica – la seconda nel giro di pochi giorni, dopo quella per le dichiarazioni del Ministro della famiglia Lorenzo Fontana -, e non avrebbe potuto che essere così. Infatti la tesi dell’unicità del modello familiare – «la famiglia, immagine di Dio, uomo e donna, è una sola», ha detto il Papa – è letteralmente fumo negli occhi per una cultura dominante che, sposando le istanze Lgbt, da anni sostiene che ci siano tanti tipi di famiglia. Ma è davvero così? Oggi esistono cioè «famiglie diversificate», oppure si può ancora dire che la famiglia sia una sola? Come stanno veramente le cose?

La mia tesi – già esposta in un libro dal titolo assai eloquente, La famiglia è una sola – è che, nonostante le trasformazioni sociali, demografiche e anche giuridiche in materia, la famiglia autentica sia – e resti – effettivamente solo una: quella composta da un uomo e da una donna formanti un’unione stabile e pubblicamente riconosciuta. Suffraga questo pensiero tutta una serie di considerazioni, a partire dal fatto che la famiglia fondata sul matrimonio, anche sorvolando su un aspetto di primaria importanza quale è quello dei figli, è –per stabilità, fecondità, longevità e benessere del partner e una miriade di altre variabili – diversa anche dall’unione di fatto composta da un uomo ed una donna conviventi.

La famiglia impropriamente definita «tradizionale», infatti, è nella generalità dei casi quella in cui gli sposi vivono meglio, più a lungo, nella quale nascono più figli e si registrano tassi di violenza inferiori. Lo stesso dicasi per i figli, i quali hanno nella compresenza di padre e madre sposati una garanzia fondamentale sotto ogni aspetto. Questo non vuol dire, per ribattere a facili obiezioni, che la famiglia sia da pensarsi come quella paradisiaca della Mulino Bianco, ma semplicemente che è una sola perché non ha equivalenti funzionali. Non solo: tutta una serie di studiosi (Claude Lévi-Strauss, George Murdock, Peter Laslett, Pierpaolo Donati, ecc.) ci spiegano che la famiglia composta da uomo e donna è, lei sola, universale.

Anzi, no: a livello etno-antropologico abbiamo notizia di alcune tribù nelle quali famiglia «nucleare», come la chiamano gli studiosi del settore, è scomparsa. Peccato che pure quelle tribù, dopo poco, si siano estinte. Qualcosa vorrà pur dire. Per più dettagliati rimandi a quanto esposto rinvio al mio libro (lo so, è brutto citarsi: ma a volte tocca); quel che qui mi preme evidenziare è che la tesi secondo cui la famiglia è una sola non risponde alla volontà di esaltare l’amore etero e di negarne altre forme, come una narrativa sempliciotta intende affermare, bensì alla constatazione che nessun altro nucleo affettivo, neppure le stesse convivenze tra uomo e donna, equivale alla famiglia che oggi passa come vintage. Ma che in realtà è la sola autentica.

Giuliano Guzzo