Quello che maggiormente rattrista, in tutta la vicenda italiana legata al matrimonio omosessuale – ieri approvato alla Camera sotto forma di unione civile -, non è, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’arroganza dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, l’amore smisurato e senza pudore di Angelino Alfano per la poltrona e neppure la finta opposizione della Chiesa italiana, i cui più autorevoli rappresentanti, eccettuati alcuni momenti di lucidità, non hanno saputo fare altro, neanche a poche ore dalla conclusione dei giochi, che rimproverare al Governo il ricorso alla fiducia, come se il problema fosse procedurale.
Quello che maggiormente rattrista è che purtroppo manca, in quasi tutti coloro che dovrebbero averne, la consapevolezza di che cosa da domani implicherà, per la società italiana, l’introduzione delle nozze fra persone dello stesso sesso, vale a dire uno stravolgimento antropologico di proporzioni enormi. Per capirlo è però opportuna anzi doverosa, prima, una premessa che è anche una precisazione: la portata culturale di leggi del genere è immensa, ma la cultura di una società, tanto più quella italiana, che è più conservatrice di molte altre, non si trasforma dall’oggi al domani, e neppure nel giro di quattro o cinque anni.
Nessuno cioè è dell’idea che sulla penisola italiana, da domani, le famiglie composte da padre, madre e figli verranno selvaggiamente aggredite per strada, fermate ai posti di blocco, arrestate e deportate in appositi campi di concentramento. Ora, a qualcuno sembrerà una sottolineatura ridicola – in effetti lo è -, ma è doveroso effettuarla per evitare che, fra un anno, sulle nozze gay ci si lasci dire quanto incautamente alcuni oggi osservano sul “divorzio breve”, vale a che, diversamente da quanto temuto dai critici, non avrebbe determinato alcuna «strage di matrimoni», come leggevo giusto ieri su un quotidiano locale.
Grazie tante: nessuno lo aveva sostenuto e non sarà così neppure per le unioni civili. Prima infatti che rilevabile statisticamente – cosa possibile ma che, come per il divorzio, richiederà un arco temporale di qualche decennio -, lo stravolgimento che il matrimonio omosessuale determinerà nella società italiana avverrà a livello antropologico. Su almeno tre versanti. Il primo riguarda la definizione stessa di famiglia. Fino a ieri si era liberi di ritenere la famiglia cosiddetta tradizionale come la vera famiglia e da domani si sarà liberi di continuare a farlo, ovviamente, ma da oggi lo Stato afferma l’opposto. Che significa?
Significa che se l’esistenza della cosiddetta famiglia omosessuale, fino a ieri, non era che poco più dell’opinione di chi intendeva chiamare così le unioni fra persone dello stesso sesso, da domani sarà la scelta di considerare la famiglia tradizionale come la vera famiglia a divenire – ufficialmente – null’altro che opinione: il che sul piano educativo – si pensi a dei genitori intenti a trasmettere ai loro figli le proprie convinzioni cristiane – rappresenta uno tsunami. Ma è solo l’inizio. Esiste infatti anche un seconda criticità dovuta all’approvazione delle unioni civili, vale a dire la sostanziale entrata in vigore della legge contro l’omofobia.
Il disegno di legge Scalfarotto, lo sappiamo, non è (ancora) stato approvato, ma nel momento in cui lo Stato italiano – come sta facendo – inizia a riconoscere come matrimoniale l’unione gay, sarà ancora lecita la disapprovazione della condotta omosessuale? Formalmente sì, praticamente no; e a coloro che condividono questa posizione che già oggi non gode di buona fama toccheranno sempre più diffidenza, scherno, isolamento. Il che, oltre che preoccupante, è anche paradossale. Infatti l’introduzione matrimonio omosessuale – come mostrano i casi di tanti Stati europei – non risulta aver eliminato e forse neppure ridotto gli episodi di discriminazione cosiddetta omofoba.
Eppure la discriminazione, con le unioni civili, inizierà invece ad intensificarsi nei confronti di coloro che non esprimeranno convinto entusiasmo non tanto verso le persone attratte da soggetti dello stesso sesso (persone che, in quanto tali, vanno sempre accolte ed amate), bensì verso gli atti omosessuali. E poco importa che a riservare parole non tenere ai rapporti omosessuali siano stati, nei secoli, pensatori del calibro di Platone (Leggi, 836 B), Aristotele (Etica Nicomachea, 1148b 24-30) e Kant (Metafisica dei costumi § Dottrina del diritto): si sarà tutti, indistintamente, bollati come fondamentalisti cristiani e trattati di conseguenza.
La terza – e più grave – implicazione antropologica delle unioni civili sta però nel fatto che, con messa al bando la concezione di famiglia come unione fondata sul matrimonio fra uomo e donna – unione che diverrà solo una delle tante possibili varianti di famiglie -, sarà presto il turno delle adozioni omosessuali, il che non determinerà soltanto la crescita di bambini senza un padre o senza una madre, aspetto già avvilente, ma addirittura di bambini che non sapranno mai, poiché ne saranno privati ab origine, che cosa sia avere una madre o che cosa avere un padre; nella sbornia dei diritti, i loro – che pure sono i soggetti più deboli – verranno così dimenticati.
Senza trascurare, infine, il concretissimo rischio di sdoganamento dell’utero in affitto. Quello insomma che davvero più rattrista, nella vicenda legata al matrimonio omosessuale, è che si sia – di fatto – dichiarata fuorilegge la famiglia; che il delitto si sia consumato con gioia (Renzi ha parlato di «giorno di festa»), esibendo fieri la spilla arcobaleno d’ordinanza (come Maria Elena Boschi) e fingendo un dispiacere davvero poco credibile (come quello di qualche alto prelato), non fa che confermare l’assurdità dei nostri tempi. In tutto ciò esiste però una consolazione, se così possiamo chiamarla, non politica e neppure religiosa.
La consolazione è demografica: l’Italia con sempre meno matrimoni, col minimo storico di nascite e che pur avendo accolto nei decenni un notevole numero di famiglie immigrate non si schioda da tassi di natalità cimiteriali, è un Paese che sta giocando col fuoco e, soprattutto, col proprio futuro. L’approvazione delle unioni civili, che certo non inventa, ma indiscutibilmente aggrava la situazione della famiglia cosiddetta tradizionale, assume così il sapore di un ulteriore e disperato scatto verso il baratro, «cosicché – per dirla con lo statistico Roberto Volpi – mentre la famiglia tradizionale sembra avviarsi al tramonto, già s’intravede la sua micidiale vendetta».
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L’ha ribloggato su Beppe Bortoloso M.I..
Condivido tutto! Ma come già esposto nell’articolo, è davvero avvilente vedere una chiesa appiattita a conformarsi, eccetto alcuni, su posizioni laiciste. Come figlio della Chiesa mi fa davvero male. Quel bellimbusto lì poi, e questo è tragico, si autodefinisce cattolico…mah! Non ci resta che sperare nella Provvidenza
“papa” Francesco è il distruttore profetizzato da San Francesco. Questa chiesa è marcia o, per usare il termine della Madonna a La Salette, eclissata.
Per rimanere veramente cattolici => http://www.sodalitium.biz/sante-messe/ (santa messa in latino com’è giusto che sia)
Per rimanere veramente cattolici sarà meglio convertirsi!
Che Cristo non ha mai detto che la salvezza venga dalla lingua in cui si celebra la Liturgia (nulla contro la Messa in latino).
Il Cattolico poi sta con il Papa.. Se lo Spirito Santo ha investito lei come riformatore di questa Chiesa (marcia come lei la chiama) si faccia avanti e offra seriamente la sua vita, che sputare sentenza su un blog sono capaci tutti.
Se Lei Bariom ritiene che le differenze Tra Vetus Ordo e Novus Ordo siano semplicemente nella LINGUA (e non nella indistinguibilita’ ormai con una cena protestante, per stessa ammissione di chi credo’ il nuovo rito, il MASSONE Bugnini), non ha capito molto delle implicazioni causate dal suo tanto osannato Concilio Vaticano II.
Ho risposto come ho risposto per brevità, se lei ritiene che io ritenga ecc. è un suo problema di riternermi sprovveduto o ignorante.
Io non “osanno” nulla, sto ai Documenti della Chiesa come un bene prezioso.
Se lei vede tremente implicazioni e riduce tutto ciò che oggia abbiamo davanti agli occhi riguardo al mondo, come conseguenze del CVII è di nuovo problema suo, ma in questo caso mi sentirei di affermare che è la sua visiopne quella piuttosto miope.
Resta anche il fatto che lei vive fuori dalla relatà, dall’oggi biblico, giacché OGGI abbiamo questa Liturgia (Novus Ordo) e nulla osta al Vetus Ordo, ma non via è da parte della Chiesa obbligo verso l’uno o l’altro.
Vivere continuanente protesi verso un stato di cose che non è, ma soprattutto in continiua polemica e conflitto con ciò che è, reputandolo (e arrogandosi la capacità di giudizio e di discerniento) un male, quando viene dalla stessa Chiesa è un problema (di nuovo suo…).
Più coerente sarebbe miglrare verso altra chiesa o farsene una a propria immagine e somiglianza.
La saluto.
Il Cattolico poi sta con il Papa
Ne deduco che lei ai tempi di Onorio I sarebbe stato con lui e la sua eresia, e ai tempi della disputa tra Paolo e Pietro sarebbe stato con quest’ultimo…
Ne deduca quel che le pare… è lei quello colto e sapiente.
sto ai Documenti della Chiesa come un bene prezioso.
Non quando, allora come adesso, inducono CONFUSIONE (e la sfido a dimostrare che non ci sia confusione).
ma in questo caso mi sentirei di affermare che è la sua visiopne quella piuttosto miope.
Mi ha interpretato male, io non ho detto SOLO dovute al CVII, ma ANCHE da quello, soprattutto quando invece avrebbero dovuto essere PAROLE CHIARE. E, la prego, mi risparmi tutto il pippone sullo “Spirito del Conciclio” male interpretato, ecc… Se uno VUOLE ESSERE CHIARO lo e’. Se io dico ai miei operai “la facciata di quella casa va dipinta di rosso” e quelli la dipingono di verde, hanno capito male loro, se io dicessi loro “dipingetela del colore di quella pietra preziosa ricavata dal corindone”, ho commesso la leggerezza di non farmi capire, se poi alle prime pennellate di verde io rinunciassi pure a fermarli, o addirittura li incoraggiassi, allora vorrebbe dire che il colore non e’ poi cosi’ importante… Ma allora non potrei dire che hanno capito male…
Resta anche il fatto che lei vive fuori dalla relatà, dall’oggi biblico, giacché OGGI abbiamo questa Liturgia (Novus Ordo)
Questo non basta a confutare il fatto che non e’ altro che una cena protestante…
e nulla osta al Vetus Ordo
No no… OSTA OSTA… stia tranquillo che OSTA, eccome se OSTA… Lo chieda a Gnocchi… o ai Francescani dell’Immacolata…
ma non via è da parte della Chiesa obbligo verso l’uno o l’altro.
Dice un’altra imprecisione… Basta vedere che fine abbia fatto il “Motu Proprio” dell’altro, di papa…
Vivere continuanente protesi verso un stato di cose che non è, ma soprattutto in continiua polemica e conflitto con ciò che è
Curiosa sta cosa… Quando erano gli altri, a protestare e a polemizzare, andava bene… adesso che si e’ compiuta e modellata la Chiesa a LORO immagine e somiglianza, dobbiamo stare tutti zitti e muti…
Più coerente sarebbe miglrare verso altra chiesa o farsene una a propria immagine e somiglianza.
Oh, io fin quando ci sara’ questo vertice “pampero” me ne staro’ tra gli ortodossi, tanto “tutte le religioni portano a Dio”, no? E “Dio non e’ cattolico”, no?
Il problema e’ che proprio la NeoChiesa 2.0 si e’ costituita come ALTRO da quella fondata da Cristo, al punto da ignorarne completamente gli insegnamenti (“Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio” (Luca 16:18)“). Resta da capire, ma dovrebbe essere facile farlo, chi si e’ costruito una propria chiesa a propria immagine e chi dice che quella non e’ piu’ la Chiesa di Cristo…
Ah ecco è un problema di chiarezza e disintassi…
Ma non era lei quello che i Documenti del CVII non li aveva neppure letti (certo non per intero) perché non ce n’è bisogno per averne un’idea?
Se non è, chiedo venia… l’ho scambiata per un’ altro interlocutore.
Non ho mai detto questo.
Faccio semplicemente due piu’ due.
O lei e’ come quel medico che dice “L’operazione e’ riuscita benissimo, ma il paziente e’ morto!” ?
Vede, se uno mi vende una macchina e dice che fa 1000Km con un litro d’acqua, e poi io verifico che non parte neppure, e’ inutile che il venditore mi intorti con energia orgonica, campi quadridimensionali, equazioni differenziali e quant’altro. Non funziona.
Lei i documenti del Concilio di Trento li ha letti?
Si tutti… mi spiace.
Non è una cosa troppo impegnativa, anzi rallegrano il cuore (ma mi dirà: punti di vista) 😉
Ottimo!
Allora troverà da sé le differenze!
Buona giornata (e ricerca)
Grazie.
Non ha però dato risposta alla mia domanda sulla sua lettura del CVII, diversamente come trova lei le “differenze”? O si affida di tutto cuore a chi le ha evidenziate per altri, magari non sempre in buona fede o con concreta possibilità di farlo?
Le differenze sono evidenti, prima di tutto di linguaggio e di contesto, ma lei crede che se Cristo fosse apparso oggi, avrebbe usato le stesse parole, termini e parabole che usò con i suoi allora contemporanei?
Basta leggere la Storia della salvezza nella sua evoluzione Biblica, per comprendere che Dio ha una pedagogia che è in evoluzione (ed evolutiva per l’Uomo), ma lei vuole restare fermo a Concilio di Trento (che s’intende non è da considerarsi superato o abrogato, come d’altronde non lo è la Legge Mosaica) giustificando la sua scelta con il mettere in forse che nella Chiesa (da quando? Da dopo il C. d. T.?) Dio parli all’Uomo nel Suo processo di pedagogia evolutiva o meglio di crescita spirituale rivolta all’Uomo.
Beh, si prende un bel rischio…
Che poi si stia assistendo nel mondo ad un concreto processo in-volutivo, questo è il fatto indiscutibile oggi (l’oggi storico poi è concretissimo), ma la causa è da ricercarsi altrove. Certo NON nei Documenti del CVII.
Non ha però dato risposta alla mia domanda sulla sua lettura del CVII,
Se e’ per questo, lei non mi ha dato risposta a nessuna delle mie domande.
Ma a questo punto le chiedo, per dire che ci sono delle boiate stratosferiche (persino sulle dimensioni dei quadri citati, e sulla manifattura di questi, se su tela o su legno, o addirittura sull’ubicazione) lei si e’ letto tutto il mattone di Dan Brown? E poi pure ‘Angeli e Demoni’?
E presumo che lei abbia passato tutta la vita (e credo sia ancora a meta’) a leggere mattoni interminabili per confutare tutte le eresie del cristianesimo…
Le differenze sono evidenti, prima di tutto di linguaggio e di contesto, ma lei crede che se Cristo fosse apparso oggi, avrebbe usato le stesse parole, termini e parabole che usò con i suoi allora contemporanei?
Certo, sono parole capibili da tutti E PERCIO’ INEQUIVOCABILI.
Lo stesso non si puo’ dire delle elucubrazioni sociologice psicologiche e sociali(ste) del linguaggio, volutamente ambiguo per stessa ammissione degli autori, del CVII.
Basta leggere la Storia della salvezza nella sua evoluzione Biblica, per comprendere che Dio ha una pedagogia
Quindi questo vuol dire per lei capovolgere il significato che si e’ dato precedentemente alle parole?
ma lei vuole restare fermo a Concilio di Trento
Non sono io che voglio restare fermo al Concilio di Trento, ma e’ “qualcun altro” che vuole dare retta SOLTANTO al CVII (come se non esistessero tutti gli altri concilii nella Storia), che peraltro, essendomi sfuggito il dogma dell’infallibitla’ conciliare, non vedo perche’ non debba essere esente da errori, di per se’ stesso, o nelle “interpretazionI” piu’ o meno volute, ancor piu’ perche’ essendo dichiarativamente “pastorale” (e lei mi insegna che la pastorale puo’ cambiare), non mira “espressamente” a dichiarare nessun nuovo dogma (se non quello dell’infallibilita’ dello stesso CVII, infallibilita’ dedotta, naturalmente, dallo stesso “Spirito del Concilio”).
Che poi si stia assistendo nel mondo ad un concreto processo in-volutivo, questo è il fatto indiscutibile oggi (l’oggi storico poi è concretissimo), ma la causa è da ricercarsi altrove. Certo NON nei Documenti del CVII.
Non continui a mettermi in bocca parole che non ho detto. Non ho mai detto, ne’ tantomeno pensato, che tutti i problemi del mondo sono stati causati dal CVII, ma che, come se uno si trovasse invischiato nelle sabbie mobili e cercasse un appiglio, invece di trovarlo si trovasse uno che lo spinge ancora piu’ a fondo…
@Piero lei mi fa un paragone assurdo, tra le boiate di Dan Brown e i Documenti della Chiesa?!
Già aveva confutato con simile sballato sillogismo il mio precedente – in altro confronto – appunto sul non aver letto i Documenti del CVII.
C’è un piccolissima differenza: io posso fregarmene di leggere Dan Brown e persino farne la critica e la mi vita concreta nonchè spirituale non ne avrà il minimo deperimento, ma come Cristiano Cattolico ho ben poche scusanti da addurrre nel non leggere ciò che la Chiesa “scrive” e insegna.
Ci possono essere scusanti più che valide per chi non lo fa, ma certo ne trovo poche per chi poi, nella beata ignoranza (beata mica tanto), pretende di ergersi a giudice o censore che pretende ammaestrare gli altri.
(Che anche conoscere tutto e non avere lo Spirito Santo a poco vale, se non a parlare per altro spirito… ma non mi riferisco a lei, non mi fraintenda)
Se poi la sua critica e il suo appunto si riduce o si riparametra a coloro sembra vogliano fare di un solo Concilio (quale che sia) un assoluto, non posso che concordare con lei… così come, oserei dire, chi fa un assoluto, di una sola forma Liturgica (tra quelle consentite, ovviamente), o di un solo Movimento, o di un solo Ordine o di altro assoluto che non sia lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, in vista del quale e per mezzo del quale tutto nella Chiesa prende vita e si muove (o almeno così dovrebbe essere…).
Nel caso possa venire un dubbio a qualcuno, io condivido al 100% le opinioni espresse da Bariom. Mi dispiace che Pietro che, da convinto credente, abbia scelto una strada lontana da quella indicata da Cristo prima ancora che dalla Chiesa Cattolica, ma la cosa più grave è che tante persone la pensano come lui. Torniamo al Vangelo e smettiamola con disquisizioni che nella nostra mente e nel nostro cuore tolgono il posto a Dio.
L’ha ribloggato su l'ovvio e l'evidentee ha commentato:
“Quello che maggiormente rattrista è che purtroppo manca, in quasi tutti coloro che dovrebbero averne, la consapevolezza di che cosa da domani implicherà, per la società italiana, l’introduzione delle nozze fra persone dello stesso sesso, vale a dire uno stravolgimento antropologico di proporzioni enormi.”
condivido il fatto che chi, nella Chiesa, doveva parlare con chiarezza e non lo ha fatto, si è macchiato di un grave peccato di omissione di cui dovrà rispondere, nella misura del proprio Ufficio e cioé della consapevolezza che aveva o avrebbe dovuto avere. Questa legge è figlia di una cultura laicista e secolarizzata, siamo d’accordo, ma il parto è stato possibile grazie a una chiesa tiepida, disorientata, non evangelizzata e quindi confusa. Tanto è vero che le soli voci ecclesiali che hanno saputo opporsi sono quelle che da anni stanno evidenziando veri frutti dello Spirito Santo. E’ di questo che noi cristiani dobbiamo stupirci e su cui dobbiamo riflettere, e non sui comportamenti ambigui di Alfano o di chissà altro….
Avrei usato il termine famiglia naturale, non tradizionale, visto che la struttura con genitori di due sessi è dettata dalla natura e non dagli usi…almeno fino ad adesso…ovviamente è solo il mio pensiero
Giusta osservazione Monica.
Le “tradizioni” possono anche modificarsi, la natura (dell’Uomo) ancora resiste… e per quanto si cercherà di fare sarà ben dura modificarla (seppure anche su questo fronte in più d’uno di cimenta).
Non ho competenza per giudicare un Concilio. Mi limito, con Papa Paolo VI, a giudicare i “frutti” piuttosto amari per la Chiesa e per il mondo che ne sono derivati.
Perché, se una civiltà con profonde radici cristiane riesce, nel breve lasso di cinquantanni, a concepire legittimo ciò che non è mai stato e che contraddice la realtà della natura umana, allora vuol dire che il cristianesimo dei suoi fedeli (e dei loro pastori), in questi cinquant’anni, si è sgretolato, allontanandosi dalla fede in Cristo “Figlio unigenito del Padre”, è diventato qualcos’altro. Come profetizzato a Fatima.
“Ogni volta che tornavo a Roma trovavo nella Chiesa e tra i teologi uno stato d’animo sempre più agitato. Sempre più cresceva l’impressione che nella Chiesa non ci fosse nulla di stabile… nella Chiesa cattolica, tutto appariva oggetto di revisione, e persino la professione di fede non pareva più intangibile…” questo scriveva Ratzinger riguardo al Concilio, arrivando anche a riconoscere nel 2012 che la costituzione conciliare Gaudium et spes conteneva dei punti molto critici.
Paolo VI, GPII e BXVI hanno lavorato per raddrizzare la barca in direzione della fede; Francesco mi pare si dedichi a altro…. ma spero di sbagliarmi.
Tutto sta a vedere se “i frutti piuttosto amari per il mondo e per la Chiesa” sobo relmente derivati dal tanto vituperato CVII (di cui molta parte è stata completamente disattesa in questi anni) o se questi frutti sono derivati da un impoverimento della Fede che a partire da tanti teologi e “pensatori”, hanno abbandonato pratiche un po’ (almeno un po’) più ascetiche e di profonda spiritualità – che deve prima di tutto essere personale – per dedicarsi a aspetti più “mondani” e “visibili”, per arrivare ad un popolo che, più o meno per le stesse cause, ha scelto di servire “l’altro padrone” o ha creduto accettabile ed inevitabile la dicotomia tra la vita materiale e sociale con quella spirituale. Ha spinto le nuove generazioni dei propri figli verso i successi del mondo, piuttosto che alla ricerca della Volonta di Dio e di una concreta Vocazione.
Su tutto poi l’attacco e gli inganni di Satana, che certo non se ne sta a guardare, che tramite le lusinghe del mondo ha lanciato i suoi “dardi infuocati”… (e con cosa ci si difende da questi dardi? Efesini 6,16…), tanto che oggi il peccato è divenuto un arcaico e soggettivo concetto morale, anzi più moralistico che morale, e la tensione verso Dio, l’aspirare alla Santità, è roba da “vecchiette bigotte”.
Certo ci sono Pastori che hanno grosse responsabilità, quando non sono i primi a richiamare, correggere, spronare, essere di esempio, ma siamo anche pieni di “cattolici adulti” che dei Pastori – quelli buoni – “se ne fanno un baffo” (i primis oggi il nostro Renzi che proclama più giusto per un cattolico essere fedele alla Costituzione piuttosto che al Vangelo).
Cercare il bandolo di questa matassa è arduo, indicarlo in un unico passaggio storico della Chiesa (vedi CVII) è quanto meno temerario e del tutto riduttivo.
Una cosa è certa: la strada del ritorno…
Tobia 13,6
Convertitevi a lui con tutto il cuore e con tutta l’anima,
per fare la giustizia davanti a Lui,
allora Egli si convertirà a voi
e non vi nasconderà il suo volto.
Questo vale per il primo come per l’ultimo dei Fedeli, e per primo si intenda colui che si fa ultimo.
Insomma Bariom ha deciso che i frutti del CVII DEVONO essere per forza buoni, a prescindere…
E dicendolo auspica addirittura “più CVII”, un po’ come quelli che per rimediare ai pasticci dell’Europa, chiede “più Europa”, oppure come quegli sciamani aztechi che di fronte alla siccita’ nonostante i sacrifici, chiedevano “piu’ sangue”…
Sarebbe curioso poi conoscere i punti del CVII che sarebbero stati completamente disattesi in tutti questi anni.
Se ci riferiamo al “coinvolgimento dei laici”, non appena uno parla viene deriso accusandolo di voler prendere il posto del papa o di saperne piu’ di Lui, e naturalmente di essere “socciano” (un po’ come l’epiteto “fascista” detto dai sinistri quando venivano presi in castagna e non sapevano cosa rispondere).
Se ci riferiamo alla “collegialita’” questa viene usata come paravento per le proprie azioni, quando non gettata alle ortiche per perseguire le decisioni che si erano prese sin dall’inizio… Mi riferisco alle “rivelazioni” (che sono tali solo per gli ingenui) di Monsignor Forte…
Io non ho deciso nulla, né a prescindere…
A prescindere magari lei, per quanto già evidenziato.
Qui parliamo del CVII, ma il discorso potrebbe essere di più ampio respiro non le pare? Almeno il mio commento a Spinola aveva (l’errata forse) pretesa di esserlo.
Sul “coinvolgimento dei laici”, bisognerebbe definire esattamente cosa dovrebbe essere questo coinvolgimento o cosa è per lei.
E visto che lo cita, se il coinvolgimento prevede le posizioni del Socci contemporaneo con aggiunta del linguaggio e dei termini usati, certo a mio giudizio (evidentemente opposto al suo) se ne può fare a meno.
Per i punti disattesi, potrebbe essere per lei l’occasione di prendere in mano questi vituperati Documenti e studiarseli (ma con cuore libero e mente sgombra da pregiudizi).
Oppure faccia una ricerca su internet, su cui ha facilmente trovato tanti discorsi “contro”.
Di nuovo la saluto.
Debbo anche farle notare che si è inserito lei in un scambio tra me e altro commentatore (cosa perfettamente lecita) tirando in ballo il CVII e nostri precedenti scambi… quindi è lei che ha un apparente “chiodo fisso” e DEVE ribadire suoi negativi giudizi… o semplicemente voleva provocare in me una reazione che come vede non è mancata.
Detto questo possiamo tranquillamente anche parlare d’altro (per quanto possibile…)
Ovviamente, nessun avvenimento, processo o personalita’ determina SOLO ED ESCLUSIVAMENTE tutto il resto del mondo, in questo concordo con lei.
Come ho ribadito in precedenza, non ho l’ardire di affermare che il CVII e’ stato la causa di tutti i mali del mondo, il Novello Vaso di Pandora che ha scoperchiato il Male e diffuso nel mondo.
Il discorso si puo’ SEMPRE ampliare.
Diciamo, e spero che almeno in questo concordi con me, che “tutto ha teso a…” (compreso il CVII), con tutto quello che ne consegue.
Se il tutto fosse riconducibile al linguaggio e termini socciani ( a proposito: cosa avrebbe di male detto linguaggio? Ha usato termini scurrili che mi sono sfuggiti?), il problema non esisterebbe neppure. Il fatto e’ che CHIUNQUE abbia anche solo osato sommessamente sibilare un “ma…” e’ stato MANGIATO VIVO (termine dialettale da non prendere alla lettera!) dagli idolatri ‘misericordiosi’ bergogliani. Vedi per es. Messori, o i tipi della Bussola.
Faccia un esperimento, se crede: in un qualunque blog/forum “cattolico” di suo gradimento, finga per un paio di battute di mostrare alcune perplessita’ sulla conduzione bergogliana (non c’e’ necessita’ di difendere a spada tratta Socci), vedra’ come verra’ “massacrato”.
P.S.: io mi sono “inserito” venendo anzi “dalla sua parte”, in difesa della Chiesa definita “marcia” dall’altro utente.
La Chiesa non e’ “marcia”, ne’ potra’ mai esserlo, sono gli uomini di Chiesa eventualmente a rinunciare a porre la Chiesa stessa ad essere “Magistra” e a venire a patti col mondo. Ed e’ proprio quello che ha causato il CVII, volente o nolente (piu’ volente, come stessa ammissione dei suoi protagonisti principali).
E sta avvenendo tuttora, ulteriormente rispetto al gia’ citato CVII.
E mi scusi, ma proprio non riesco ad assurgere (e digerire) uno come Dossetti a padre della Padtria, figuriamoci come padre della Chiesa…
P.P.S.: spero apprezzera’ la mia comunanza di vedute con lei a proposito di Renzi…
E spero anche che sia di monito a quei catto-imbecilli che si erano illusi di trovare in Renzi un “cattolico” soltanto perche’ e’ stato scout o perche’ “va a Messa tutte le domeniche” (scusa espressa anche a sostegno del vampiro Monti).
Carissimo Piero,
partendo dal fondo: apprezzo la comunanza di vedute su Renzi ;-), apprezzo anche la non-comunanza quando è un confronto che diviene fattivo, quindi apprezzo la “piega” che ha preso questo scambio e aggiungo che “tante cose hanno contribuito o teso a che….” tutto ciò che ne consegue.
Ancora non concordo (ma forse se lo aspettava) nel dire che anche i Documenti del CVII hanno contribuito a… Forse in minima parte e anche fraintendimenti o “deragliamenti”. Non concordo comunque con la “nomea nera” che pare emergere da vari commentatori o redattori di blog o altro.
Quei Documenti sono per me (e qui chiudo sull’argomento dando un giudizio del tutto personale), illuminati e illuminanti, ricchi di Spirito e di un Spirito profetico e lungimirante, ancora ampiamente attuale, degni di una lettura attenta e approfondita… e qui mi fermo.
Riguardo a Socci, visto che me lo chiedo, non si tratta di essere “scurrili”, ma si puo essere offensivi (ancor più se consideriamo a chi ci si rivolge…) anche con termini più o meno “forbiti”. Il sarcasmo e l’ironia di bassa lega può essere altrettanto deprecabile.
Se lei non lo ha colto da (presumo) lettore assiduo del succitato, di nuovo abbiamo punti di vista e di valutazione diversi… amen.
Vede anche sui blog ed eventuali “massacri mediatici”, dipende dai blog che si frequentano (parlo sempre di blog cattolici)… io potrei dire esattamente il contrario: si provi a difendere la Chiesa oggi, il Santo Padre, (il CVII :-D) il buono ed il bello che si può cogliere anche tra i molti chiaro scuri, ricordare che non è certo carità fraterna fare processi alle intenzioni o vedere sempre dei “Giuda” o degli eretici, laddove le nostre idee sulla Fede (che poi non dovrebbe essere questione di NOSTRE idee) non combaciano esattamente su quelle altrui e vedrà quanto male siamo messi rispetto quell’amore tra i Fratelli che dovrebbe oggi come ieri interrogare i pagani (o lontani che dir si voglia).
Ma poi ci lamentiamo di come va il mondo…
Le auguro di cuore una fruttuosa Festa di Pentecoste.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/6998
Che vuole che le dica… non mancava certo di presunzione il Dossetti!
Un altro di quelli che ne sapeva più del Papa (e di chissà quanti altri) e forse dello stesso Spirito Santo…
Che il Signore abbia pietà dell’anima sua (come di quella di noi tutti…).
COn la sottile differenza che tali siti/blog/forum sono ASSOLUTAMENTE minoritari (saranno l’ 1%), fuori da ogni circuito mediatico (ha mai visto in edicola una rivista intitolata “La mia Sede Vacante” 😉 ) e soprattutto non hanno certo fatto professione di ‘misericordina’ , soprattutto a quelli che non la vogliono (e tranne a quelli che non la pensano come loro) o la respingono addirittura …
A proposito:
http://www.lastampa.it/2016/05/16/blogs/san-pietro-e-dintorni/fatima-bxvi-non-tutto-svelato-il-segreto-uggE5tUlqrH7ljF3RTh0BK/pagina.html
E indovini chi ne aveva parlato a suo tempo per primo…
Spero non si apostrofi pure la Madonna come “socciana”…
Infatti, si tratta di una vera e propria rivoluzione antropologica, i cui effetti deleteri si vedranno nel lungo periodo. In particolare, mi preoccupa l’incidenza che questa legge avrà sull’educazione dei nostri figli. Che si dirà loro a scuola? Ho paura che questa norma rafforzerà l’idea che l’educazione dei bimbi non sia più compito della famiglia, ma dello Stato…
Senza l’intenzione di offendere: trovo questo post illeggibile.
Non mi riferisco ai contenuti, quanto alla sintassi e alla costruzione dei paragrafi.
Dott. Guzzo lei si sta esprimendo su un blog, sul web: dovrebbe quindi accettarne i codici, che sono sicura le sono noti data la sua giovane età.
Questo pezzo andrebbe bene se fosse un suo saggio breve pubblicato in una rivista di sociologia, o in un testo di approfondimento accademico, non va affatto bene per il canale che ha scelto.
Le ripeto, non ho l’intenzione di offenderla, anzi cerco di mostrarle che i modelli di riferimento cambiano e si evolvono in base al contesto e al momento storico in cui si sviluppano. Come per il modo di esprimersi verbalmente, anche per il modo di intendere il vivere civile è condizione necessaria l’apertura al cambiamento per comprenderne la portata, l’accettazione dell’altro come di verso da se stessi – si pensi anche al semplice lettore – per rendere realmente un’opinione personale l’oggetto di uno scambio dialettico e non una manifestazione anoressica, seppur coltissima, di rifiuto e opposizione.
E forse proprio questo scontro “generazionale” sul modo di intendere e sintetizzare i modelli di riferimento ha fatto si che la famiglia tradizionale, per come la descrive, possa sentirsi minacciati dal riconoscimento di una famiglia diversa da sè.
Che comunque esiste, da prima della nascita del web e anche della sua, e vanta gli stessi diritti.
Apprezzo la critica, anche se non la condivido dal momento che cerco – da sempre – di esprimermi con semplicità, e so che molti lo apprezzano. Comunque, ben vengano critiche pacate e motivate come la sua. Buona serata! Giuliano
A prima vista, sembrerebbe fuorviante o irrilevante nel merito delle questioni sollevate dal post, ma anche l’abbandono liturgico del latino (in tal caso contro le stesse intenzioni del Concilio: “L’uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini” (Sacrosantum Concilium 36,1)), ha svolto un ruolo non marginale nel progressivo svuotamento di contenuti di fede e di esperienza mistica nel rito, ridotto (quando va bene) a vaga elevazione etico-spirituale.
Infatti, comprendere “Ciò” che la liturgia significa, è cosa ben diversa dal comprendere il significato delle parole della liturgia.
Si è trattato di un aderire pedissequamente all’ideologia mondana tecnocratico-utilitaristica che, in quei famigerati anni ’60, aveva decretato la fine della “lingua dei signori”, come ahimè la chiamava Nenni.
Intorno al 2000 Ratzinger lanciò l’allarme: “Il nostro modo di celebrare la liturgia è spesso troppo razionalista. La liturgia diventa insegnamento, il cui criterio è: farsi capire — la conseguenza è non di rado la banalizzazione del mistero, la prevalenza delle nostre parole, la ripetizione delle fraseologie che sembrano più accessibili… Ma questo è un errore non soltanto teologico, ma anche psicologico e pastorale…” (cit. da “Introduzione a Ratzinger” di Dag Tessore).
Non fu ascoltato, peggio, fu boicottato.
Il principe di questo mondo di certo non prevarrà, ma perché cedergli così tanto terreno?
Spiace per Bariom ma Renzi non ha mai detto ciò che qui sostiene: «… Oggi il nostro Renzi che proclama più giusto per un cattolico essere fedele alla Costituzione piuttosto che al Vangelo».
Renzi ha espresso parole diverse e adeguate per un capo di governo: «Io sono cattolico e quando faccio politica la faccio da laico. Io ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo e quindi rispetto le opinioni di tutti».
Ed è questo il ruolo di chi governa un paese laico, l’Italia non è una teocrazia: tener conto delle attese di tutti i cittadini e in Italia non ci sono soltanto i cattolici. Non comprendo poi tutte le polemiche che di solito accompagnano le leggi come quella sul divorzio, sulla depenalizzazione dell’aborto a certe condizioni e quest’ultima che riconosce le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Si tratta, mi pare, di leggi che consentono una scelta, ma nessuno è obbligato a usufruirne.
Caro amico, questa legge è un cavallo di troia, come tutte le persone informate e mediamente intelligenti possono capire.
In ballo c’è molto altro. C’è l’ambizione di ridurre i credenti al silenzio, di perseguire per legge chi non si uniformasse al pensiero unico dettato dallo Stato. Questa è l’eutanasia della laicità, l’avvento di uno Stato totalitario, di una neo-teocrazia laica.
Caro Amico Spinola, “L’ambizione di ridurre i credenti al silenzio”, in pratica l’ennesimo “gomblotto”, e dove? A dire il vero non me ne sono mai accorto di questo “silenzio”: in nessun paese alla Chiesa e ai suoi rappresentanti è concesso tanto spazio sia sulla carta stampata sia sulle Tv di stato e le altre, come qui in Italia. E poi, diciamoci la verità, l’eventuale silenzio non impedirebbe a chi vive la vera fede di seguire il Magistero con convinzione, senza però pretendere di imporlo agli altri. L’aspetto che invece andrebbe osservato e non taciuto, come da sempre accade, è che non sono le leggi a rendere rette l’indole e la coscienza degli individui. Se così fosse nessun delitto troverebbe ospitalità e se i cattolici fossero tali non soltanto perché battezzati ma credenti convinti, i divorzi, gli aborti, la contraccezione e via dicendo, rappresenterebbero l’eccezione e non la regola, come invece accade. Per giustificare e non approfondire le vere cause del disinteresse sempre più diffuso nei confronti del Magistero, si preferisce colpevolizzare taluni provvedimenti legislativi e si dimentica volutamente che il loro fine è altro, come ho già scritto. E stia pur tranquillo che chi sceglierà di unirsi pubblicamente a un individuo del proprio stesso sesso non lo farà perché oggi la legge lo consente, ma per una scelta di vita liberamente abbracciata. Nessuno divorzia, perché è consentito: chi lo fa ha sempre le sue buone ragioni.
Spiace per Marino che non comprenda che il messaggio è implicito…
L’affermazione – per un Cattolico – “ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo” – per un Cattolico, per un Cristiano, ribadisco – è grave di per sé.
Non c’è bisogno di giurare sul Vangelo, il Vangelo – per un Cristiano – viene prima di qualunque Costituzione, ancor più se una qualunque costituzione (o legge) chiedesse di compiere azioni o vivere in modo contrario al Vangelo.
Nessuna teocrazia quindi, solo coerenza e fedeltà a ciò che viene prima.
Per ridurlo ad ulteriore sostanza viene prima la fedeltà a Dio o a chi? (per un Cattolico?)
Capisco che per Marino deve essere un concetto tropo astratto o quanto meno arcaico, ma questo è quanto (per un Cattolico).
Poi Renzi si definisse semplicemente uomo laico di sinistra, non ci sarebbe da meravigliarsi o da discuterne, se non sulla qualità e il valore delle scelte (che già basterebbe).
Ho sempre pensato, e oggi ne sono più che convinto, e mi consta sia così per la gran parte dei cittadini, che chi governa un paese civile, dove vige il confronto delle idee e soprattutto laico, non soltanto non deve ma non PUO’ agire tenendo soltanto conto degli insegnamenti di una qualsiasi religione e preoccuparsi delle attese di chi abbraccia una fede. Non credo, ad esempio, sia né logico né opportuno aspettarsi che il nuovo sindaco musulmano di Londra proibisca le bevande alcoliche e imponga il Ramadan a tutti. Il come si definisce pubblicamente Renzi riguarda soltanto lui e non sarò certo io a contestargli la scelta.
Quali principi siano preminenti per un cattolico non mi è molto chiaro, mi spiace. Non per la natura astratta o arcaica del concetto, ma perché se osservo ciò che accade nel quotidiano, intorno a noi – come ho già illustrato al signor Spinola – ho qualche dubbio sia sulla consistenza, sia sulla messa in pratica del cattolicesimo in Italia.
Puo’ sembrare strano, ma sono in parte d’accordo con lei. Perche’ si possono avere dubbi sulla presente legislazione anche per ragioni antropologiche e culturali, senza andare a dire “cosi’ ci ha detto Dio”. Comprensibilmente, alcuni non saranno d’accordo con l’ultima affermazione.
Invece e’ onesto, anche per chi non e’ cattolico, musulmano, ebreo o buddista cercare di capire perché “miti degli uomini, nella loro saggezza, avevano insegnato in senso inverso che la nascita dell’umanità passava attraverso la scoperta della differenza: quella dei sessi, quella degli altri, quella della morte” (Marc Auge’, antropologo). Non c’e’ bisogno di essere un sostenitore della teocrazia.
Non nascondiamo la testa sotto la sabbia, per non vedere ciò che già è realtà in una quantità crescente di Paesi “più avanzati”.
Questi nuovi “diritti civili” hanno uno scopo strategico: imbavagliare la Chiesa Cattolica (il più ostico antagonista), che non potrà più liberamente annunciare e testimoniare una qualsiasi Verità in contrasto con ciò che la Legge dello Stato insegna. Non solo in TV o a scuola, ma anche dal pulpito e nelle sale del catechismo.
Questa strategia si prefigge la forzata trasformazione della Chiesa in un’istituzione etica (cosa che sta già avvenendo) che, in nome e per conto di Dio, per chi crede, favorisca le politiche ambientali e si prenda cura dei poveri e degli emarginati, ma sia allineata in difesa di qualsiasi nuovo diritto venga promulgato dallo Stato, astenendosi dall’applicare e difendere pratiche e principi in contrasto con la nuova ideologia.
Più in generale si tratta, in forza di legge, di togliere alla famiglia (credente, atea o agnostica che sia) il diritto di educare i propri figli trasmettendogli i valori in cui ha sempre creduto.
Il fenomeno a cui stiamo assistendo e del quale siamo rattristati, è la cosidetta scristianizzazione dell’europa. Perdita del sacro, scrstiaizzazione e crisi di fede, fenomeno antico ma che ha trovato facile terreno nell’uomo del dopo guerra
A questo fenomeno ha risposto, con la sapienza guidata dallo Spirito Santo, il magistero della chiesa con il CVII che sappiamo bene non essere stato compreso nella sua intierezza e quindi messo da parte da una parte importante del Clero favorendone, in qualche modo, la prima delle leggi contro gli essere umani, la famigerata legge 194; madre di tutte le leggi che via via alimentano il nuovo uomo desiderante.
Nonostante ciò, non possiamo negare la nascita di realtà che operano da tempo con frutti rigogliosi, riconsonosciuti dai Papi con benefici salvifici sia dentro, rinnovando la chiesa, che fuori, rinnovando il tessuto sociale al quale è stato negata per lunghissimi anni la visione del cielo
Certo certo tutti tonti che ancora non hanno capito il CVII.
Ma sono passati 60 anni!
Poi decidetevi: o i documenti del CVII sono chiari ed esenti da interpretazioni malevole (e allora non si capisce perche’ ancora non sia stato ancora “capito”) o gli stessi sono fumosi ed ambivalenti, tanto da poterli intepretare sia “ortodossi” sia dal punto di vista dello “Spirito del Concilio”…
Sarebbe anche bello conoscere queste “realtà che operano da tempo con frutti rigogliosi” e quali sarebbero questi frutti, visto giusto poco prima ci si e’ lamentati della “scristianizzazione dell’Europa”…
Condividerei in pieno l’articolo, se non ci fosse un particolare. Ancora con questa storia della “finta opposizione” della Chiesa? Che cosa dovrebbe fare la Chiesa? L’Italia è uno Stato laico. La Chiesa (con il Papa, Bagnasco, ecc.) ha ribadito più volte la sua posizione sulla Famiglia. Ha invitato i cattolici a combattere per essa. Ha condannato i comportamenti della politica. Cos’altro dovrebbe fare?
Sarebbe stato ben gradito un pieno sostegno ai Family Days, promossi dai laici, il che non mi risulta sia avvenuto.
Non dico un “in hoc signo vinces” ma almeno esprimere in chiaro e con vigore, ognidove, l’appoggio incondizionato a coloro che si sono pre primi attivati per sostenere apertamente e pubblicamente la famiglia e soprattutto i diritti dei figli
OH, basterebbe molto poco, tipo lo stesso impegno messo a sostenere i candidati del PD che fanno campagna elettorale in parrocchia, o il profluvio di contrarieta’ e messe in scene patetiche ed isteriche quando come PdCdM c’era qualcun altro…
😀
Senza contare che, se l’Italia e’ uno stato laico (sempre che si sappia quello che si vuol dire), allora non scocciassero con i “migranti” e i poverini profughi di guerra (che non esistono o sono la infima minoranza), oppure con la legalizzazione della prostituzione (non che io sia d’accordo, la cito solamente…), le slot machines, ecc ecc
Io Signore ti voglio bene, Tu aumenta il mio cercarti, il mio volerti bene, il mio volerti rimanere con te. La mia anima anela a Te, Tu Signore lascia che io sia attratto da Te. Fammi abbandonare a Te e alla tua volontà.
L’annuncio del Vangelo, oggi più che mai, si traduce soprattutto nell’andare alle ferite dell’uomo, portando la presenza forte e semplice di Gesù, la sua misericordia consolante e incoraggiante. Dio desidera abitare tra gli uomini ma può farlo solo attraverso uomini e donne che si lascino toccare da Lui e vivano il Vangelo, senza cercare altro. La ferita dell’uomo, la misericordia di Cristo. Niente altro. È il metodo di Dio, che passa attraverso uomini e donne toccati da Lui. Nient’altro. Lascia che io sia toccato da Te, Signore. Come la Samaritana, che io porti l’attrazione che sento e vivo per te in mezzo alle contraddizioni di ogni giorno, dentro agli ostacoli e ai problemi di ogni giorno…