Spopola su internet sollevando comprensibile indignazione, in queste ore, il video di una trasmissione televisiva – L’aria che tira -, nel quale si vede un anziano sacerdote trentino che, di fatto, sembra giustificare la pedofilia. In effetti – anche se l’intervista diffusa, come si può ben notare, è esito di un “taglia e cuci” sospetto – alcune parole pronunciate sono gravissime, specie laddove il prete pare sostanzialmente attenuare la responsabilità di chi commette abusi sui minori facendo presente che «alcuni bambini cercano l’affetto che non hanno in casa e qualche prete può anche cedere», tanto è vero che l’Arcidiocesi di Trento – oltre a dissociarsi – ha subito annunciato la revoca di ogni incarico.
Ora, per capire come un uomo di Chiesa possa essersi spinto fino a considerazioni così allucinanti, mi sono messo in contatto con alcuni fedeli della sua parrocchia scoprendo che costui – in passato soprannominato don Valvola per un’antica passione per l’elettronica, su cui più volte si è ironizzato – oltre ad essere avanti con gli anni, con una formazione approssimativa e ad avere problemi di salute, non è (più) parroco e comunque era già noto per uscite spiazzanti; una volta, per dire che personaggio sia, parlando di un dogma s’inventò «gli spermatozoi dello Spirito Santo»: il livello è questo. Non a caso, fino a ieri, si limitava solo a portare la comunione agli anziani e, ogni tanto, a celebrare qualche Messa: nulla di più.
Tutto ciò – sia chiaro – non giustifica le sue dichiarazioni; tuttavia porta a domandarsi se il problema sia più di un cattivo clero o di un cattivo giornalismo che si serve della confusione mentale di un anziano per riscaldare la minestra dell’anticlericalismo e per mostrare, istigando facile indignazione, quanto disumana sia la Chiesa d’un tempo a differenza, per esempio, di quella – l’accostamento è implicito, ma c’è – di monsignor Charamsa, che per amore del compagno sacrifica eroicamente la carriera. Sì, perché fra le “esternazioni” di don Gino Flaim – così si chiama il sacerdote fresco di seminario avvicinato da La7 -, echeggia pure una condanna dell’omosessualità così fieramente rivendicata dall’ormai ex ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Tuttavia, se c’è una miriade di sacerdoti pronti – anche in Trentino – a ribadire con chiarezza da un lato le posizioni della Chiesa sulla morale sessuale e, dall’altro, la netta condanna di ogni abuso (Gesù, del resto, è stato chiarissimo), sono infinitamente più rari coloro che giungono alle “argomentazioni” di don Flaim. Eppure è proprio sull’attempato e poco lucido sacerdote che le telecamere di L’aria che tira – curiosamente salite in quel di Trento– hanno scelto di focalizzarsi: chissà perché. Forse per far credere che l’alternativa alla “Chiesa del futuro”, idealmente incarnata dal fotogenico monsignore di cui tanto si parla in questi giorni, sia quella ipocrita, che da un lato tuona contro il degrado dei costumi e dall’altro insabbia casi di pedofilia arrivando a giustificarli?
Chi può dirlo; il sospetto, però, viene. Ad ogni modo è bene, a proposito di pedofilia, che – oltre ad indignarsi per le farneticazioni di un anziano – ci si renda conto di come oggi stanno le cose, con – come rileva il laicissimo e prestigioso John Jay College of Criminal Justice – la diffusione degli abusi sui minori nelle scuole pubbliche, nelle società sportive giovanili e fra i boy scout non cattolici che è sedici volte maggiore di quella riscontrata nelle scuole e parrocchie cattoliche, ambienti dunque sedici volte più sicuri. Intendiamoci: anche un solo pedofilo prete è qualcosa d’inaccettabile, così come del tutto inaccettabili sono le parole di chi giustifica gli abusi o non fosse chiaro nel condannarli. Ma sapere, in generale, come stanno davvero le cose è importante, vista L’aria che tira.
giulianoguzzo.com
P.S. A dimostrazione che qui non si fa difesa d’ufficio per alcuno, tanto meno si giustifica l’ingiustificabile ma ci si limita – come meglio si può – a della semplice cronaca, riporto un commento all’articolo apparso su Facebook a firma di tal M.B.: «Umanamente parlando mi fa un po’ pena; ho assistito a un paio di sue omelie e non mi è sembrato molto lucido…Forse c’è qualche problema dovuto all’età… E comunque quelli della 7 non arrivano a Tn in S.PioX per caso; qualcuno ha fatto sapere che c’era un pollo da far abboccare facilmente…».
paolopancio ha detto:
giuliano, giuliano, giuliano,
ma se “anche un solo pedofilo prete è qualcosa d’inaccettabile, così come del tutto inaccettabili sono le parole di chi giustifica gli abusi o non fosse chiaro nel condannarli” e qualche giorno fa è morto un nunzio apostolico ai domiciliari in Vaticano per i soliti problemi allora la questione, molto vessata concorderai dolce sociologo per la vita, la questione non tocca solo i semplici preti quanto i vescovi e i cardinali e i principi della gerarchia coinvolti; non trovi, giuliano?
mauriziodones ha detto:
L’ha ribloggato su Betania's Bare ha commentato:
Raccomandiamo una lettura con attenzione.
…e preghiere per un giornalismo… migliore.
Grazie dott. Guzzo!
franco ha detto:
penso che le sue parole siano condannabili senza se e senza ma visto poi l’alta percentuale di pedofilia omosessuale nella chiesa cattolica ; non mi pareva confuso anzi..
cosimo ha detto:
i preti nel mondo sono circa 500.000 lei ha notizia di TUTTI i casi di pedofilia nel mondo? Ha UGUALE NOTIZIA della consistenza della altre categorie di persone (insegnanti, militari polizziotti, giornalisti ecc ecc) con i relativi casi di pedofilia? non dia adito a sparare “alta percentuale” senza sapere nulla o il quasi nulla che ha racimolato di qua’ e di la’
Simone ha detto:
Bisogna esser dotati di scarponi iper tecnologici per definire “cattivo giornalismo” quanto riportato dalla stampa su questo vergognoso episodio e contemporaneamente restare arrampicati sugli specchi, senza precipitare con un tonfo.
Queste le parole dette dal sacerdote:
“Io la pedofilia la posso capire, perché purtroppo ci sono bambini che cercano affetto, perché non ce l’hanno in casa e se trovano qualche prete … può anche cedere insomma”.
E’ vero, i bambini cercano affetto in ogni situazione, anche quando in casa l’amore e l’affetto sovrabbondano. Mia nipote di 24 mesi, quando mi vede corre gridando “Nonno, nonno” e allarga le braccine per essere sollevata in alto e abbracciata per poi rimanere stretta a me per qualche minuto, felice di assaporare la sensazione di benessere che quello stringersi le procura.
Ciò che ha detto quel prete è semplicemente vergognoso, vomitevole, inescusabile ed è, spiace dirlo, indicativo di un punto di vista piuttosto comune tra i preti, i quali tendono a mostrarsi sempre vittime sia quando stanno a contatto con i bambini “desiderosi di coccole” sia a contatto con le ragazzine, ree di sollecitare morbose reazioni.
Nulla di nuovo sotto il sole, intendiamoci. Conosciamo tutti una delle pagine più nere della storia della Chiesa cattolica: l’abuso sessuale sistematico e ampiamente diffuso ai danni di bambini e adolescenti di entrambi i sessi, avvenute tra gli anni ’40 e gli anni ’80 negli istituti gestiti da preti e suore appartenenti agli ordini religiosi cattolici irlandesi. Un dossier che suscita orrore e ahimè non è il solo.
giulia ha detto:
24 mesi non se po’ sentì!
2 anni!!!vogliamo contare i mesi fin quando non si sposano?! poi si parla di bambocci a 30anni
Manlio Pittori ha detto:
Personalmente, nella mia personale classifica delle forme di vita, all’ultimo posto ci sono pedofili e stupratori, al penultimo i topi di fogna con la sifilide purulenta e al terzultimo posto i giornalisti. Spesso i giornalisti si spostano al penultimo posto.
La pedofilia è un reato aberrante e, a mio parere, qualsiasi atteggiamento anche solo indulgente verso di essa deve essere represso penalmente.
Qualsiasi persona – prete, macellaio, avvocato o prestinaio – che minimizzi la pedofiia, come sembra abbia fatto il prete, dovrebbe essere sanzionato e allontanato da qualsiasi funzione educativa e assistenziale.
Detto questo, a me sembra che i giornalisti abbiano dato l’ennesima dimostrazione dell’assoluta verità delle parole usate da Gaber nei confronti della categoria dei pennivendoli:
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano
col gusto della lacrima in primo piano.
Sì vabbè, lo ammetto:
la scomparsa dei fogli e della stampa
sarebbe forse una follia:
ma io se fossi Dio
di fronte a tanta deficienza
non avrei certo la superstizione della democrazia.
Quel prete è un povero vecchio forse malvissuto, da mandare presso i Venturini in pensione: non è certo un mostro da dare in pasto alla canea televisiva sapientemente aizzata dai gladiatori dell’etere, tanto per fare òdiens. Oramai quasi tutto quello che passa per gli schermi e per i giornali è infetto e inadatto a qualsiasi seria riflessione.
Perchè i, ehm ehm, giornalisti non seguono i viaggi in Thailandia e non vanno a vedere cosa combinano i turisti dello stupro minorile?
La pedofilia è da combattere senza pietà: ma, contemporaneamente, sono da combattere anche i giornalisti da suburra e da arena.
giulianoguzzo ha detto:
Pur nel frequente, quasi quotidiano disaccordo, caro Pittori, questo suo commento non solo mi trova in buona parte d’accordo, ma Le fa onore, distinguendosi per acume e distanza dalla I.C.I., acronimo che sta per Indignazione Collettiva Indotta. Un saluto, Giuliano.
Pingback: Preti e pedofilia: nessuno si è chiesto cosa faceva La7 da un anziano EX parroco di Trento? | Lo Sai
Mary ha detto:
Ma siamo sicuri che il termine “pedofilia” se correttamente tradotto dal greco, significa “attrazione erotica” verso i bambini da parte degli adulti?
Io qualche dubbio l’ho avuto ascotando il Sacerdote di Trento.
Non è che al giorno d’oggi si cerca principalmete in tutti gli ambiti di cercare dei mostri da mettere in prima pagina?
Simone ha detto:
Gentile Mary, nell’attesa lei ci faccia conoscere la traduzione corretta dal greco della parola “pedofilia”, le faccio notare che qui nessun mostro è stato sbattuto in prima pagina.
Semmai è stato il punto di vista di quel sacerdote, la nonchalance con la quale l’ha esposto, e poco importano le sue attuali condizioni o i compiti che oggi riveste, che ha destato scandalo e prodotto indignazione tra le persone evidentemente normali.
Affermare ciò che ha detto e cioè che qualche prete può cedere perché sono gli stessi bambini a cercare affetto e quindi considerare i bambini complici di questa ignominia è già di per sé inaudito. Ma non basta perché il sacerdote ha pure giustificato il suo pensiero: “Perché io sono stato tanto a scuola e i bambini li conosco …”!
Questo è l’aspetto ancor più raccapricciante. Lui, i bambini li conosce, perché è stato tanto a scuola … Alla faccia del ruolo dell’educatore disponibile e attento!
Io non ho mai consentito alle mie figlie di frequentare ambienti gestiti da religiosi per principio. Mia madre sessant’anni fa diceva che dalle monache e dai preti bisognava star lontani, perché hanno le mani lunghe e qualcosa voleva pur dire.
Tuttavia se fossi il papà di qualche ragazzo/a che ha frequentato in passato questo luminoso “educatore”, qualche domandina me la porrei.
Non dimentichi la traduzione dal greco, mi raccomando.
Buona giornata.
Bariom ha detto:
@Simone, ben ritrovato…
Esulando dall’episodio specifico, generalizzazioni come quelle che fa (anche se acquisite da sua madre), non le fanno onore. Valgono quanto quelle del definire i meridonali “tutti mafiosi” (ce ne sarebbero di dossier) o similari.
Possono poi essere utilizzate come “linea di principio”?
Non so…
Mary ha detto:
@Simone, non ho letto tutto il suo pistolotto, ma mi pare che “pedofilia”, tutto sommato, significhi ” affetto verso i bambini” e in questo non vedo nulla di violento o qualche riferimento sessuale. Capito???
E a me pare che quel parroco intendesse proprio questo dicendo che i bambini a volte cercano l’affetto che non trovano tra le mura domestiche.
Ary. ha detto:
Lei ha ragionissima, è la stessa cosa che ho pensato anche io vedendo il comportamento dei giornalisti de La7, che hanno stalkerizzato quel parroco come lupi contro la loro preda! Era ovvio che, se si sono recati da lui, sapevano di poterne cavare qualche “scoop giornalistico”.
Tuttavia quell’anziano sacerdote mi ha ricordato tanti over 50/60 che vivono intorno a me, ottusi e bigotti: è questo che mi spaventa.
Se vuole, può passare a leggere il mio pensiero sull’accadimento qui: https://knowledgefaded.wordpress.com/2015/10/07/quanta-ignoranza-in-seno-alla-chiesa/
La ringrazio!
Buona giornata,
Arianna C.
Daniele ha detto:
Grazie Giuliano per la tua riflessione secondo me molto realista.Su facebook è ormai caccia all’uomo, c’è addirittura una petizione con raccolta di firme per far processare e condannare il Nostro colpevole.Stai attento qualcuno potrebbe accusarti di favoreggiamento….
Pingback: “La pedofilia posso capirla,l’omosessualità non lo so”.Ecco come un prete giustifica i”colleghi”pedofili | Misteri e Controinformazione - Newsbella
Simone ha detto:
@Mary.
Ha fatto male gentile Signora a non leggere l’intero mio pistolotto: avrebbe compreso che un educatore non può esprimere pubblicamente il proprio punto di vista impunemente, quando questo produce scandalo.
Mi rallegro che per lei “pedofilia” vuol significare “affetto verso i bambini” e nulla di violento o qualche riferimento sessuale. Ne tragga profitto: affidi dunque con serenità i suoi figli o nipoti a chi pratica questo particolare “affetto per i bambini”.
Auguri.
Mary ha detto:
Perchè un pediatra fa il pediatra? una maestra d’asilo la maestra d’asilo? e via dicendo?
Se proprio non vuole capirla, pace amen
Simone ha detto:
Ciao Bariom, ben ritrovato…
Hai ragione. Riconosco che il mio “per principio” nei confronti degli ambienti ecclesiastici non mi fa onore. Ne sono consapevole ma non ho mai mutato giudizio nel corso degli anni e anzi ho suggerito a mia figlia di tener lontana mia nipote da quell’ambiente.
So bene che non si deve generalizzare e di solito mi astengo, ma nei confronti dell’ambiente ecclesiastico in generale confesso di essere prevenuto e naturalmente ho le mie buone ragioni: troppe ne ho viste e sentite in sessant’anni e oggi le cose non appaiono per nulla migliori. Ci sono certo le eccezioni, ma una salutare distanza è sempre auspicabile.
Fin da giovinetto non ho mai digerito facilmente gli insegnamenti e i rimbrotti di mio padre che ammiravo, figurati se potevo accettare gli insegnamenti provenienti da un ambiente ritenuto ambiguo e che mai mi ha ispirato una qualche fiducia. Tutto ciò non contrasta col rispettare dei sani principi e possedere una personale religiosità.
L’argomento è complesso. Non è il caso di tediare il nostro ospite e chi legge con le mie personali idiosincrasie.
Cari saluti.
Bariom ha detto:
@Simone, grazie per l’onesta risposta… A presto.
Marcus ha detto:
E pensare che nell’ultimo rapporto la maggior parte dei casi per oltre il 96% avviene tra le mura domestiche. Che tutte le fammiglie hanno un prete in casa?
Mary ha detto:
@Simone, leggo ora il suo secondo intervento, è comunque come dicevo, lei ha pregiudizi contro la Chiesa, per cui il mostro in prima pagina lo mette ben volentieri
Simone ha detto:
Gentile Signora, i miei pregiudizi sono motivati le assicuro e dopo questo episodio, che definire grave è un simpatico eufemismo, si sono rafforzati, ma so leggere.
Se lei andasse a cercare su un qualsiasi vocabolario della lingua italiana, come ad esempio il “Treccani”, la definizione della parola “pedofilia”, troverebbe quanto segue.
Pedofilia: Perversione sessuale, caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini, indipendentemente dal loro sesso.
Non si tratta quindi di “affetto verso i bambini”, come ha scritto lei, ma di una vera e propria schifosissima perversione sessuale rivolta verso soggetti minori, che in nessun caso possono essere considerati consenzienti.
Comprende di che cosa stiamo parlando o devo essere più esplicito?
Werner ha detto:
Fossi stato in questo prete, data la evidente mancanza di lucidità, avrei parlato solo di omosessualità e avrei lasciato perdere la pedofilia.
Contrariamente al prete trentino, personalmente é nella pedofilia che vedo un problema patologico e non nell’omosessualità, questo a prescindere dal fatto che l’OMS non la riconosca come malattia. La pedofilia oltre che un abominio é soprattutto una malattia psichica, diciamocelo apertamente, e non penso sia necessario essere psichiatri per capirlo: già non sono normali gli uomini e le donne affetti da satiriasi e ninfomania, anche se rivolti a persone adulte, figurarsi se sono normali coloro che provano attrazione erotica per bambini e bambine.
Casi di pedofilia nelle parrocchie ce ne sono state eccome, e quelle venute alla luce sono sicuramente solo una minima parte di quelli che si sono verificati. Temo infatti che questo triste fenomeno sia troppo diffuso nelle parrocchie.
Sia ben chiaro, che gli abusi sessuali su minori siano opera di preti o di laici, non cambia nulla, sono un crimine a prescindere. Il discorso che va posto é questo: chi sceglie di fare il sacerdote o la suora non può e non deve conoscere né erotismo né autoerotismo, quindi non solo totale astinenza dai rapporti sessuali, ma neppure fantasie erotiche e masturbazioni. Il dovere di chiunque vesta abiti religiosi é la castità assoluta, esattamente come il Messia.
Secondo me, ai seminari, quando formano i nuovi sacerdoti, dovrebbero indottrinarli alla castità, a livello da “castrarli” psicologicamente.
beppino ha detto:
Ciò che secondo me esplicita la posizione del prete é la parte di frase dove precisa che “i bambini a volte cercano l’affetto” e la precisazione successiva che le famiglie a volte non lo danno o non lo danno a sufficienza (l’affetto); tenendo conto dell’età (del prete) non penso ci voglia molto a ipotizzare che la frase potrebbe anche avere altri significati e spiegazioni che probabilmente poco hanno a che fare con attrazioni sessuali e perversioni sessuali in senso stretto.
Ben altra cosa sono posizioni come quelle di Mario Mieli (ad esempio) o di altri “illuminati” intellettuali italiani come Busi and company. Ma si sa, un povero prete vecchio di periferia e con poca cultura fa più notizia… se non altro sarà sempre meno difendibile, permetterà liberamente di sparare a zero sulla Chiesa e se adeguatamente stuzzicato facilmente viene portato ad affermazioni alla “pene di molosso” (come é riuscita ad “acquisire” la giornalista molto intelligente e volpina).
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