Sentinelle

Tremate, le Sentinelle son tornate: i manifestanti meno politicamente corretti degli ultimi anni, in questo fine settimana, occuperanno cento piazze italiane per difendere la famiglia, il diritto dei bambini ad avere padre e madre e la libertà dei genitori di educarli come figli loro e non di uno Stato etico in cui il maschile e il femminile siano ridicolizzati come stereotipi patriarcali. I paladini del Pensiero Unico da mesi – e con notevole impegno – ribattono che in realtà la teoria del gender non esiste, che basta l’amore a definire cosa sia la famiglia e che tutto il resto è paranoia. Ma loro, i manifestanti, sono di quella che Giuseppe Prezzolini (1882-1982) chiamava la congregazione degli apoti: non la bevono.

Perché non vogliono un Paese in cui – per legge – possa essere negato a priori ad un bambino il diritto di crescere con un papà e una mamma e possa essergli pure detto che, siccome ha un genitore 1 e persino un genitore 2, allora va tutto bene. Perché proprio non riescono a farsela piacere un’Europa ridotta a cimitero, in cui si vendano più pannolini per anziani che per bambini. Perché non ci stanno ad essere presi per i fondelli e definiti istigatori all’odio o potenziali picchiatori solo perché sulla famiglia osano pensarla come Aristotele o Cicerone, gente neppure cristiana e che sapeva bene che vi sono anche persone attratte dallo stesso sesso, ma che non per questo s’è sognata di stravolgere il matrimonio o di proporre un disegno di legge sulle unioni civili. Tremate, le Sentinelle sono tornate.