Sarò cinico o distratto, ma proprio non capisco dove sia lo scandalo per il fatto che il bioeticista e filosofo Peter Singer pensi e dica che i bambini che nascono con gravi malformazioni, per un elementare ragionamento in termini di costi e benefici, dovrebbero essere soppressi. Non lo capisco anzitutto perché parliamo di uno che già decenni or sono spiegava apertis verbis che battersi per il diritto alla vita di un neonato – di un neonato, mica di un feto: su quello il Nostro neppure discute – prima che per quello degli animali significa appellarsi a «quel genere di arbitraria differenza cui il più rozzo e dichiarato tipo di razzista ricorre nel tentativo di giustificare la discriminazione» (Animal Liberation, HarperCollins 1975).
Soprattutto, non comprendo l’indignazione per quanto detto da Singer dato che, per chi nega la dignità come propria della persona in quanto tale prima che della sua libertà o delle sue effettive abilità, l’insensatezza di curare bambini con gravi malformazioni è del tutto conseguente. Quindi c’è poco da fare: dal suo punto di vista il pensatore australiano ha perfettamente ragione; molto più grave – mi permetto di aggiungere – non è dunque la sua incoerenza, che non c’è, ma la coerenza mancata di tanti altri, a partire dai cattolici, che affermano di appellarsi alla ragione e poi non denunciano più il crimine dell’aborto, riducendosi a parlare del «dramma dell’interruzione volontaria di gravidanza» come un Pannella qualsiasi.
Molto più grave delle parole del cattivo Singer, allora, è il terrificante silenzio dei buoni. Di coloro che sanno, ma tacciono. Di quelli che con la scusa di non offendere nessuno si dimenticano che il primo offeso, in realtà, è il figlio concepito. Di quanti, convinti di padroneggiare ampiamente la materia, da tempo hanno smesso di curare quella formazione antropologica fondamentale in assenza della quale non rimane che indignarsi per certe uscite, perché non si possiedono più gli strumenti per opporvisi. Il guaio è questo, perché per un bioeticista liberal che trae le conseguenze delle proprie premesse, ce ne sono sempre meno che abbiano il coraggio di alzare la voce per dire l’opposto in nome del concepito. E dire che ne avrebbero, ogni anno, decine di milioni di eccellenti motivi.

Forse perché ce ne sono sempre di più che la pensano come Singer.
Anche Eichmann allora era coerente. Come mai è stato condannato per crimini contro l’umanità? Dopotutto lui e i dottori nazisti volevano soltanto creare una umanità senza problemi, o sbaglio?
Alla stessa maniera di come non si può impedire a due genitori di accettare la disgrazia del figlio malformato, e dunque di farlo nascere, non si può neppure impedire ai medesimi di farlo sopprimere ed evitare di metterlo al mondo. É una scelta assolutamente soggettiva, e che sia l’una o l’altra, va rispettata e non giudicata.
Di sicuro, una coppia che decide di sopprimere il frutto del proprio concepimento perché malformato, non lo fa per disumanità o per egoismo (almeno mi auguro), ma per evitare che nasca e abbia un’esistenza difficile e infelice che lo renda “diverso” dai normodotati. Trovo però puerile che si facciano discorsi del tipo “va impedito ad una gravidanza con feto malformato di venir portata a termine, perché nascerà disabile e sarà un peso per il nostro stato sociale in termini di denaro pubblico”, che mi pare di aver capito sia il pensiero di Singer: l’assistenza ai disabili é un atto dovuto che lo stato ha verso questi suoi cittadini sfortunati. É vero, sono soldi pubblici da erogare, ma meglio spenderli per l’assistenza ai disabili che per finanziare sprechi e ruberie dei tanti normodotati che a tutti i livelli amministrano la macchina pubblica, spesso e volentieri inefficiente.
Penso che qualsiasi cittadino, a prescindere se é credente, miscredente, gnostico, ecc., trovi gratificante sapere che con i soldi che versa allo stato sotto forma di tasse, finanzia l’assistenza ai disabili, cioè di aiutare cittadini come lui, ma sfortunati, e non come quando invece é successo col governo dei tecnici, dove con un provvedimento é stato finanziato il salvataggio di MPS essendo questi legato al PD, e dove quindi il cittadino viene derubato.
Sicuramente la maggior parte di questi disabili avrebbe preferito non nascere, ma di venir soppresso, ma ciò non giustifica minimamente l’uso sbagliato che si é fatto della legge 194 dalla sua introduzione avvenuta nel 1978, e cioè come una sorta di strumento contraccettivo per evitare di mettere al mondo molti figli, fattore che ha determinato il drastico calo della natalità negli anni successivi e che ha reso il nostro paese come tra i più infecondi e più vecchi (in sostanza moribondi) al mondo. Quello va condannato senza se e senza ma.