La Terra è ferma e non ruota attorno al Sole. Questo sostiene, in un video diffuso anche su YouTube, un imam saudita, tale Sheikh Bandar al-Khaibari, che i media presentano come un “teologo dell’Isis”. Posto che, più che di teologi, forse l’Isis avrebbe bisogno di psichiatri, è interessante notare come l’opposizione a Galileo continui esattamente come la persistente, e tutta occidentale, ignoranza sul suo processo. Molti difatti sono convinti, probabilmente pure fra quanti ridono di al-Khaibari, che lo scienziato pisano sia stato torturato dalla Chiesa, mentre non solo non gli fu torto un sol capello ma, nonostante la condanna forse più famosa che severa (Galileo stesso ringraziò i giudici, riconoscendo di averli provocati), la sua vita continuò – è davvero il caso di dirlo – di villa in villa: prima nel Giardino di Trinità dei Monti (alloggio composto da ben cinque camere, vista sui giardini vaticani e cameriere personale), poi nella magnifica Villa dei Medici al Pincio, quindi a Siena presso l’amico e arcivescovo Ascanio Piccolomini (1590–1671), in seguito a Firenze nella sua casa di Costa San Giorgio e, infine, nella Villa di Arcetri, presso il Monastero delle Clarisse di San Matteo dove vivevano le sue due figlie suore.
Altri poi – forse ancora più numerosi – parlano del processo a Galileo come di un terribile ed epocale scontro fra Scienza e Fede senza sapere da un lato le invidie e rivalità accademiche che lo hanno preceduto e, per certi versi generato (uno studioso serio come Federico Di Trocchio (1949-2013), per esempio, non aveva problemi ad ammettere come, in realtà, sia stato «gruppo di scienziati pisani e fiorentini a suscitare il fatale scontro tra Galileo e la Chiesa, mossa che costituiva l’unica possibilità di arrestare il copernicanesimo, vista l’impossibilità di contrastarlo sul piano scientifico»), e ignorando pure, d’altro lato, come non fu quello che lo scienziato pisano sosteneva, l’eliocentrismo, a procurargli processo e condanna, bensì come lo sosteneva, cioè vantando una sicurezza che di fatto non seppe supportare con i giusti argomenti; al punto da chiamare in caso, nel corso del dibattimento, quell’esistenza delle maree che gli astronomi gesuiti – giustamente – ribatterono essere collegata non già alla rotazione della Terra ma all’attrazione lunare. Facciamo insomma bene a ridere di chi ancora pensa che la Terra sia ferma, ma faremmo anche bene a darci da fare affinché, sul caso Galilei, non si rimanga noi stessi fermi: sullo stereotipo, anziché sulla realtà storica.
paolopancio ha detto:
« Essendo che tu, Galileo fig.lo del q.m. Vinc.o Galilei, Fiorentino, dell’età tua d’anni 70, fosti denunziato del 1615 in questo S.o Off.o, che tenevi come vera la falsa dottrina, da alcuni insegnata, ch’il Sole sia centro del mondo e imobile, e che la Terra si muova anco di moto diurno; seguendo la posizione del Copernico, si contengono varie proposizioni contro il vero senso e autorità della sacra Scrittura […]
Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura;
Che la Terra non sia centro del mondo né imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimente proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in Fide.
[…]
Invocato dunque il S.mo nome di N. S.re Gesù Cristo e della sua gloriosissima Madre sempre Vergine Maria; per questa nostra diffinitiva sentenza, qual sedendo pro tribunali, di consiglio e parere de’ RR Maestri di Sacra Teologia e Dottori dell’una e dell’altra legge, nostri consultori, proferimo in questi scritti nella causa e nelle cause vertenti avanti di noi tra il M.co Carlo Sinceri, dell’una e dell’altra legge Dottore, Procuratore fiscale di questo S.o Off.o, per una parte, a te Galileo Galilei antedetto, reo qua presente, inquisito, processato e confesso come sopra, dall’altra;
Diciamo, pronunziamo, sentenziamo e dichiaramo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S.o Off.o veementemente sospetto d’eresia, cioè d’aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch’il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un’opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori e eresie, e qualunque altro errore e eresia contraria alla Cattolica e Apostolica Chiesa, nel modo e forma da noi ti sarà data.
Ti condanniamo al carcere formale in questo S.o Off.o ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t’imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitenziali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare o levar in tutto o parte, le sodette pene e penitenze.
Dopo la lettura della sentenza Galileo abiurò:
« Io Galileo, figlio di Vincenzo Galileo di Fiorenza, dell’età mia d’anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Eminentissimi e Reverendissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l’eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl’occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l’aiuto di Dio crederò per l’avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma perché da questo Santo Officio, per aver io, dopo d’essermi stato con precetto dall’istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il Sole sia centro del mondo e che non si muova, e che la Terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo, né in voce né in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d’essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l’istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto d’eresia, cioè d’aver tenuto e creduto che il Sole sia centro del mondo e imobile e che la Terra non sia centro e che si muova;
pertanto, volendo io levar dalla mente delle Eminenze Vostre e d’ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d’eresia lo denonziarò a questo S. Offizio, o vero all’Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.
Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel Convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633.
Io Galileo Galilei ho abiurato come di sopra, mano propria »
Antonio Spinola ha detto:
E già! Galileo fu colto dal dubbio e preferì abiurare. Oppure giurò il falso per paura o per interesse. In ogni caso, sinceramente, un po’ deludente!
Antonio Spinola ha detto:
In realtà, questo eminente italiano, autenticamente “scienziato” e profondamente “cattolico”, si rese subito conto di aver pubblicamente e imprudentemente espresso, al di fuori di qualsiasi consenso scientifico, una teoria non supportata da adeguate inconfutabili prove.
Oggi la neo-inquisizione la fa’ da padrona nelle istituzioni “laiche”, e impone sottomissione e abiura.
Questi stessi che si scandalizzano per il comportamento della Chiesa di quattrocento anni fa, stanno già preparando il carcere per coloro che insisteranno pubblicamente a esprimere opinioni “eretiche” su omosessualità aborto e eutanasia.
fa' con l'apostrofo è imperativo ha detto:
dunque sarebbe meglio fa, semplicemente;
L’omosessualità è l’insulto principale in questo paese e il povero Boffo dell’Osservatore Romano lo sa;
l’Italia è piena di medici obiettori per l’aborto: non corrono alcun rischio;
l’eutanasia è ancora reato: non si corrono rischi a parlarne male;
p. s. quando un fisico, oggi, spara una gran stupidaggine non viene processato e condannato al domicilio coatto come un Berlusconi qualsiasi, oggi: era molto pericoloso invece, all’epoca del Galilei, irritare la suscettibilità dei cardinali
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