«Nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola uccidere significa lo stesso». Nell’incontro con i medici cattolici, ieri, non solo Papa Francesco – deludendo forse qualche aspettativa – non ha effettuato alcuna apertura sul fronte bioetico, ma ha condannato le pratiche dell’aborto volontario, della fecondazione in vitro e dell’eutanasia con durezza espressiva persino superiore a quella, decisamente più accademica, cui ci aveva abituati Benedetto XVI. Cambio di rotta sulla misericordia? Il Pontefice argentino ha improvvisamente fatto marcia indietro? A prima vista, in effetti, potrebbe sembrarlo. In realtà però è il contrario ed è proprio Papa Francesco, del resto non nuovo a critiche contro quella da lui definita “cultura dello scarto”, a spiegare perché: «Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre».
Non sono dunque Papa Francesco e la Chiesa ad avere poca compassione, ma è il pensiero dominante. Che domina anche perché propone soluzioni facili a problemi complessi. Portare avanti la gravidanza sarebbe critico? C’è l’aborto. Assistere fino all’ultimo un paziente potrebbe essere impegnativo? C’è l’eutanasia. Ma questa è “falsa compassione” perché – pur presentandosi come una prospettiva liberale – da un lato fa gli interessi dei più forti, e dall’altro nasconde elementi di forte condizionamento come dimostrano il fatto che alla notizia di una gravidanza ormai segua una domanda inquietante – «Vuoi tenerlo»? -, e la crescente richiesta di eutanasia nei Paesi dove questa, divenendo legale, ha avviato un processo di colpevolizzazione dei malati. Senza dimenticare che «nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola uccidere significa lo stesso». Conviene quindi stare attenti quando si sente presentare l’aborto procurato come indolore interruzione della gravidanza, l’eutanasia come “dolce morte” o la fecondazione in vitro come cura della sterilità. Perché, anche se si tratta di argomenti diversi, la bugia è sempre la stessa.
L’ha ribloggato su paolabellettie ha commentato:
Scoop. Il Papa giudica. Non le persone ma gli atti. Uccidere ha sempre lo stesso significato
Si ma penso che questo concetto vada esteso ove possibile a tutti gli esseri viventi. Perdere la mitezza e la delicatezza nei confronti della materia vivente strutturata nei vari e diversissimi esseri che popolano il pianeta è il presupposto per l’autodistruzione umana.
Quindi noi umani dobbiamo campare d’aria, visto che anche i vegetali sono esseri viventi, che nascono, crescono, si riproducono e muoiono.
Già, come se il problema fossero i medici, che non vorrebbero fare obiezione, e non invece lo stato, che invece vorrebbe costringerli a fare gli aborti…
I medici, anche quelli che poi materialmente eseguono, per me hanno poca colpa. Sono dentro un sistema, ci sono dentro io (infermiere non medico). Le ragazze arrivano per l’ivg e hanno in mano il certificato del consultorio famigliare che ha deciso. Ci tengo a dire che le ragazze sono tutte donne in difficoltà e per quello che ho visto io, un buon 80% e più sono straniere. Non condivido la loro scelta ma non saprei come aiutarle. Una donna italiana è stata inviata dal servizio per le tossicodipendenze. Non penso che abbiano offerto aiuto, lei avrebbe voluto tenerlo ma…forse lo Stato non li vuole i figli dei drogati….
Lo Stato. Non mi riferisco alla Nazione, ho usato impropriamente il termine. Diciamo “il sistema sociale” più che lo Stato. I figli delle coppie povere e straniere sono una palla al piede, terzi ai figli di donne tossicomani o alcolizzate. Al primo posto gli embrioni con diagnosi di patologia grave (sindrome di down o malformazioni fetali ecograficamente evidenti). Dato che gli handicappati mentali sono per lo più improduttivi, parassiti bisognosi di assistenza a vita e spesso di poco gradevole aspetto e conversazione, il sistema automaticamente li rigetta e non ci vedo colpa nelle povere ragazze e donne che di questo passo si sentiranno accusare di non voler interrompere una gravidanza patologica, si sentiranno accusare di voler gettare un peso sulle spalle della società e quel peso è il figlio disabile. Sono contraria all’assistenzialismo, all’eccessivo interesse dato a disabili e malati quando sono più importanti i sani per il bene del mondo. Non condivido la raccolta fondi per le malattie rare quando rifiutiamo supporto a bambini sani con altre difficoltà. Eppure neanche questo voler calcare la mano precedendo i meccanismi di selezione naturale che comunque agirebbero e che, anche quando stabiliscono un termine alla vita, non sono crudeli. È la falsa compassione ad esserlo. Il sistema che ha paura della morte, produce la morte per quelli che con le loro condizioni la rappresentano o che rappresentano l’ancor più temibile povertà, inefficacia, fragilità.
A te Eichmann ti fa un baffo.
Però guai a toccare vitelli e mucche, vero?
Guarda che è vero che lo Stato costringe i medici a fare gli aborti. Nessun medico lo fa volentieri.
Vitelli e mucche sono anche loro vittime, come tutti gli indifesi, di un sistema perverso che per vivere vuole la morte (altrui). Io sono a favore della vita di tutti. Ma lavoro in in sistema che in parte promuove la morte.
Chi entra in questi ingranaggi penso abbia poi poca voce in capitolo a meno che non ricopra un ruolo dirigenziale (che ne so, un primario per esempio).
Piero, sono contrarissimo all’aborto e vorrei uno Stato in cui non ce ne siano piu’. Vorrei, garbatamente, consigliarti meno durezza con Francesca pero’. Ha energicamente e ripetutamente combattuto tante stupidaggini sulla teoria gender in recenti posts.
Caro Piero, ma stiamo parlando del concetto di tutela della vita e dei viventi (di giusta tutela) o stiamo parlando di ideologia? Quello che io ti ho descritto è la realtà che vedo ogni settimana. Realtà. Tu invece citi correnti di pensiero umane che a me non interessano. Io parlo di tutela ambientale e tu mi scrivi se dovremmo campare di aria? E cosa centra la tutela di boschi, foreste, fiumi ecc col fatto di avere dalla natura il giusto nutrimento?! Certo che è lecito nutrirsi dei frutti della terra e del lavoro umano. Quanto al discorso della carni, se ti rispondo in modo scientifico ti dico che è un alimento secondario che la nostra specie ha introdotto spinta da necessità. Necessità che ora non sussistono più a meno che tu non viva in condizioni limite, ma quella è l’emergenza. Nel catechismo e infatti scritto che è lecito all’uomo nutrirsi di animali per il suo giusto nutrimento. Quindi non per piacere personale, vizio di gola o tradizione gastronomica. Ergo, se io riesco ad alimentarmi e far fronte alle mie necessità fisiologiche senza uccidere un animale, sono tenuta a mantenere questo comportamento ed optare per altre risorse (proteine vegetali, oltre ovviamente ai cereali ecc. e dato che non sono vegana io uso anche le uova tenendo conto dell’etica dell’allevamento secondo leggi di natura e non le aberranti artificiosità umane per aumentare la produzione abusando dei cic li naturali santamente stabiliti dal Creatore). Quello che mi lascia perplessa è che tu hai posto istanze alimentari che io non avevo citato (riferendomi al rispetto e tutela del Sistema Vita della terra che ci è data in custodia) quando inizialmente si parlava dei medici che, intrappolati dal sistema sovrastrutturale che ci troviamo, si ritrovano a praticare un intervento di ivg. Ma qualcuno mangia embrioni umani?? E allora cosa c’entra?! Comunque non hai risposto al mio commento circa la posizione del personale medico e delle donne costrette alla ivg terapeutica, ma quello che ti\vi ho scritto è un’esposizione di come sta attualmente funzionando quel tipo di settore e le dinamiche che lo sottendono. Non lo scrivo per sentito dire ma perché ci ho lavorato dentro.
Tutto questo bla-bla per dire cosa? Le stesse cose di prima, che io avevo intuito. Che l’uomo non deve mangiare carne.
Però gli esseri “inutili” come malati e vecchi, vanno “eliminati” (per il loro bene, s’intende!) perche’ palle al piede della societa’.
A parte questo, i concetti che ho espresso circa la giusta tutela del Sistema Vita ( con le specie ) non sono una mia invenzione ma li trovate espressi molto meglio agli articoli 2415, 2416, 2417, 2418 nel Catechismo della Chiesa Cattolica (riguardano l’integrità della creazione e il rispetto delle specie). Per quanto riguarda il post iniziale, siano letti i cap. 2273, 2274 sempre del Catechismi. Il mio post fa riferimento alla posizione del personale sanitario in merito. E descrive la mentalità del sistema in cui siamo costretti a lavorare. Quando rispondo ai post di Giuliano Guzzo spero di poter dialogare con persone che almeno (mi riferisco a Piero) conoscono il Catechismo, perché non penso che avrò più voglia di rispondere a provocazioni. E scusate la mia di durezza, che non avrei voluto usare.
Il “Sistema Vita” (voluto da Dio ed espresso nelle leggi naturali) merita tutela (tutela del Creato nella sua interezza, dall’uomo agli animali alle piante ecc.) mentre “il sistema morte” è voluto dal nemico di Dio e anche dalla meschinità umana che vi aderisce.
Allora il problema del personale medico è che svolte una professione che dovrebbe essere al servizio della vita e invece si ritrova (aborto indotto, eutanasia) a svolgerla in funzione di dare la morte.
Ma un tempo era per molto ovvio poter optare per la clausola di obienzione di coscienza ma adesso come stanno cambiando le cose?
Che abbia combattuto la teoria del gender, me ne faccio un baffo, se vuole eliminare un bambino che ha qualche malattia invalidante.
Io non voglio eliminare nessuno. Leggi bene.
E’ “il sistema” che vuole eliminarli. NON il personale medico o i singoli Cittadini.
Infatti Giuliano Guzzo scrive: “la crescente richiesta di eutanasia nei Paesi dove questa, divenendo legale, ha avviato un processo di colpevolizzazione dei malati.”
Quindi “il sistema” (che considera i malati incurabili una palla al piede) li vuole eliminare per motivi che non sono ideologici, bensì ECONOMICI. Ma li colpevolizza, facendoli sentire “un peso inutile”.
Praticamente è una istigazione al suicidio (assistito).
E’ dunque queste mentalità perversa, questa “cultura di morte” subdolamente diffusa ed edulcorata che va combattuta nonostante e soprattutto ogni eventuale interesse economico (dello Stato, delle aziende ospedaliere ecc.).
Il “sistema” ha paura della malattia e della morte, sì. Perchè costano.
Non si vuole più investire in progetti di recupero e di riabilitazione (es. dei tossicomani) e sono poche le opportunità offerte alle donne in difficoltà affinché siano incentivate a tenere il bambino.
Un tempo l’istigazione all’aborto era un reato come lo era per un medico il procurarlo.
Raramente oggi un medico invita una donna ad abortire però altrettamento raramente riesce ad opporsi validamente a questa scelta perché ormai si sta cercando di affermare una mentalità “contraria alla stessa obiezione di coscienza”.
Così di questo passo, in nome “della legge” (che allo Stato fa comodo) ecco che si farà dei medici e degli scienziati, menti libere, gli “schiavetti” del sistema che promuove per proprio vantaggio la cultura della morte, della terminazione anziché del “prendersi cura”.
E chi riuscirà ad obiettare?! Chi potrà ancora parlare di sacralità e rispetto della vita senza essere guardato come un anacronista o un fanatico religioso?
Anche secondo me il massimo rispetto va dato a tutti i viventi, sani e malati, gioveni e vecchi e va dato rispetto dei loro cicli vitali di vita e di morte come pure va rispettato il Creato (uso e non abuso), tutelato l’ambiente e ogni creatura di Dio che Lui ha voluto per la vita e non per essere considerata un oggetto da macello.
Ah, Piero, mi sa che hai frainteso del tutto quello che io ti avevo scritto all’inizio. Non sono io che personalmente voglio eliminare bambini disabili, o anziani non più autosufficienti, ma è una parte del sistema sanitario che lo vuole fare. E questo io te lo avevo scritto non perché lo condivido ma perché lo vedo. Almeno leggi bene prima di rispondere.
Comunque il fatto di mangiare carne, se non lo sai, è una delle conseguenze del peccato originale. È tollerata nel senso che è lecito farlo soltanto per motivi di pura necessità e basta. Per il resto non hai intuito niente di me in quanto sono anche una dei pochi obiettori di coscienza nel reparto dove lavoro. Allora non scrivere le cose se non le sai perché prendere fischi per fiaschi e poi attribuire al prossimo parole e intenzioni mai espresse. Questa si chiama diffamazione comunque e se è deliberata diventa anche reato. A quanto pare i chiarimenti per te sono bla bla perché non ammetti di avere, come può capitare, capito una cosa per un’altra. Io invece sono a favore della vita di tutti. Quelli che non condivido è l’accanimento terapeutico e l’assistenzialismo. Tuttavia non condanno né giudico aspramente le persone che compiono scelte contro la vita (le donne che scelgono la ivg o i malati che scelgono l’eutanasia) perché pur non condividendo la loro scelta, io non sono nessuno per giudicare gli altri i quali si trovano in condizioni drammatiche. Mi pare che il Vangelo sia chiaro circa l’astensione dal giudizio e che Papa Francesco si sia abbondantemente espresso in merito.
La questione della giusta tutela degli animali (compresa quindi anche l’esigenza di un’alimentazione più ecosostenibile e anche etica, quindi ridurre la quantità di carne nell’alimentazione umana, migliorare la qualità di vita delle bestie negli allevamenti o anche optare per scelte vegerariane e vegane) è molto importante, penso che nessun cristiano veramente tale si sognerebbe mai di dire il contrario.
Tuttavia la questione della tutela della integrità della vita umana dal suo concepimento alla morte naturale è il vero tema di questo post e secondo me non va portato avanti parallelamente alla questione della giusta tutela degli animali, anche se comune ad entrambe è la tutela della vita e il fatto di non dare la morte se non è strettamente necessario.
Si dovrebbero aprire quindi due post diversi.
A parte questo, penso che qui tutti noi siamo d’accordo sul fatto di dover denunciare almeno scrivendo il subdolo instaurarsi della falsa compassione che “vorrebbe elargire morte” come fosse una caramella “per non soffrire e non far soffrire”.
A me pare che, si tratti di persone, si tratti di animali, la falsa compassione promuova l’eutanasia e l’IVG (rispettivamente per i malati terminali e le donne gravide in difficoltà) mentre il falso animalismo anziché tutelare gli animali li trasforma in surrogati affettivi (di figli, soprattutto).
E questo è il “falso bene”. E “il male che si traveste da bene” un po’ come, per dirla con un’immagine biblica, il demonio si traveste da angelo di luce.