E’ incredibile: l’intero Paese s’interroga, ammutolito, sulla strage di Lecco – dove una madre, prima di tentare il suicidio, ha ucciso le proprie figlie di 13, 10 e 3 anni – e nessuno osa far notare che la donna, Edlia Dobrushi, si era separata dal marito lo scorso settembre e che solo a febbraio, cioè pochissimi giorni fa, i due avevano firmato in tribunale la separazione ufficiale. Tutti a chiedersi quanto depressa doveva essere quella mamma di 37 anni, e non uno che spieghi che non solo l’instabilità coniugale è associata a rischi depressivi e l’uso di antidepressivi sale proprio prima della fine di un matrimonio [1], ma nei soggetti che in qualche modo hanno già manifestato sintomi depressivi separazione e divorzio fungono da veri e propri detonatori di questi disturbi [2].
E’ vero anche che la stessa depressione, spesso, favorisce la rottura coniugale. Ma il dubbio tuttavia rimane: se quella a donna fosse rimasta con suo marito, avrebbe nutrito le stesse, laceranti paure per il “futuro disperato” delle proprie figlie che l’hanno portata a fare quello che ha fatto? Ed oltre a questo, quanti fatti di cronaca nera non si sarebbero mai verificati se quella separazione o quel divorzio non si fossero stati? Non sarebbe più opportuno che lo Stato, per il bene e la salute dei propri cittadini, bambini in primis, provvedesse a predisporre più sostegni alle coppie in crisi? Sono domande che da tempo, troppo tempo, non hanno risposta. E sarebbe il caso che fra tanti dibattiti sul nulla, in Parlamento, qualcuno iniziasse a porsele e a porle. Anche se sono scomode. Anche se non fanno guadagnare voti. Anche se mettono in luce una drammatica verità.
Note: [1] Cfr. Metsä-Simola N. – Martikainen P. (2013) Divorce and changes in the prevalence of psychotropic medication use: a register-based longitudinal study among middle-aged Finns.«Social Science & Medicine»; Vol. 94:71-80; [2] Cfr. Sbarra D.A. – Emery R.E. – Beam C.R. – Ocker B.L. (2013) Marital Dissolution and Major Depression in Midlife. A Propensity Score Analysis. «Clinical Psychological Science»; doi:10.1177/2167702613498727.

Sono molto favorevole al fatto di mettere in atto degli strumenti adeguati per non lasciare sole le coppie in crisi. Per me questi episodi sono il frutto della profonda solitudine in cui vive l’uomo/donna di oggi che, se aggiunta alla crisi di valori, il quadro è completo. Basta dibattiti, basta sondaggi facciamo qualcosa concretamente perché si arresti quasta “STRAGE DEGLI INNOCENTI”.
In quali statistiche nazionali risulta che i genitori depressi e separati uccidono più figli rispetto ai genitori depressi non separati?
Uno studio specifico, che io sappia, non esiste. Ma sintomi depressivi e disturbi affettivi sono associati a condotte devianti (Cfr. Journal of Affective Disorders 1997; Vol.42(1):29-38): se uno sa fare 2 + 2, trova la risposta al suo presunto “domandone” in un arco di tempo che va dai 2 ai 3 secondi. Buona serata.
La separazione c’entra, eccome. Oggi parliamo di una donna che uccide le figlie per mancanza di sostegno economico. insomma alla fine quattro vittime per lo stesso motivo, il mancato sostentamento. Ma nella separazione non era stato stabilito un tot per le necessità economiche sia per la moglie che per le figlie?Ma quanti casi simili hanno la sola spiegazione la separazione una legge iniqua che andrebbe modificata al più presto?