Il punctum dolens del disegno di legge contro l’omofobia, al di là di tutto, non sta in ciò che afferma o affermava prima dei passaggi in Commissione ma in quello che furbescamente taceva e continua a tacere: prevede cioè fino ad un anno e sei mesi per chi «propaganda idee» o «istiga a commettere o commette atti di discriminazione» fondati «sull’omofobia o transfobia», ma non scende minimamente nel concreto chiarendo cosa sarebbe da intendersi per «omofobia o transfobia». Il testo e la relazione introduttiva – che alludono nella massima vaghezza statistica e semantica a non meglio precisati «episodi di omofobia e transfobia» -, infatti divagano o danno per scontato. Questo, converrete, spalanca le porte alla più totale discrezionalità.
E non si vede ragione alcuna per la quale – se la legge passasse – chi consigliasse la lettura di Platone, che relega l’«omosessualità maschile e femminile», al pari degli «amori precoci di fanciulli e fanciulle», fra le «perversioni che sono responsabili di incalcolabili sciagure, non solo per la vita privata dei singoli, ma anche per l’intera società» (Leggi, 836 B), o di Aristotele, a detta del quale la concreta manifestazione dell’«amore tra maschi» rappresenterebbe uno dei «comportamenti bestiali» (Etica Nicomachea, 1148b 24-30), non dovrebbe essere perseguibile alla stregua di chi «propaganda idee» fondate «sull’omofobia». Se dunque volete toglierci i ben più innocui Catechismo e Paolo di Tarso, cari alfieri della libertà sessuale ma non di parola, prendetevi anche Platone e Aristotele: oppure lasciateci tutto e tenetevi la vostra cristianofobia.
Ciao Giuliano, purtroppo é una guerra durissima. Il problema é che la maggioranza degli italiani sono come addormentati su questi punti, come se non gli importasse nulla o forse chi sta facendo questa legge manipola molto bene i mezzi di informazione e il tutto sta passando sotto il tavolo.
Caro Michele, pur essendo io per il rispetto massimo di tutti – e dunque non condividendo Platone e Aristotele, che avevano idee poco simpatiche anche sulla donna, sul razzismo e sulla schiavitù – ho voluto scrivere questo commento per provare a dare un’idea di quanto pericolosa potrebbe essere una legge liberticida. Speriamo che la maggioranza, cui tu giustamente alludi, apra gli occhi. Cari saluti.
ci vuole una legge contro la cristianofobia!
Una legge sulla cristianofobia non ci sarà mai.
Cristo è andato in croce e nessuna legge lo ha impedito, i farisei, gli scribi i sacerdoti, tutti questi ipocriti hanno tanto brigato fino a convincere il popolo ad uccidere Gesù anziché Barabba.
E’ quello che sta succedendo oggi.
Noi cristiani dobbiamo continuare a dire la Verità e vivere la nostra vita nella gioia di Cristo, dobbiamo anche denunciare abusi e violenze e dobbiamo essere uniti più che mai.
Il cristianesimo è la religione che dà più fastidio perché dice la verità e rende l’uomo libero e cosciente di sé stesso. “La verità vi farà liberi”.
A questa gente non servono persone libere che credono nei valori, che lottano per essi, servono schiavi addormentati dalla droga, dal sesso, dalla tecnologia, da teorie false, esoteriche, astruse o da vuoto assoluto, per poterci rigirare come vogliono, comandare il mondo e fare sempre più soldi ed avere sempre più potere.
Questo Cristo non lo permette e allora lo vogliono fare fuori di nuovo, ma si scordano che Cristo ha già vinto e che il male non prevarrà sulla sua Chiesa e sul Bene, avranno la loro giusta ricompensa già qui sulla terra. Purtroppo non solo loro ma infangheranno tanti innocenti, come i bambini a cui verranno insegnati valori marci e se mai fossero adottati da coppie omosessuali non avranno una vita psicologica normale e andranno incontro a grandi sofferenze.
Già l’ho detto in un altro commento ad un articolo di Giuliano, io non ho paura sono pronta ad andare in prigione ma continuerò a dire la verità fino a che avrò fiato. Perché questa verità è la mia stessa vita che Cristo ha voluto donarmi con il suo Vangelo e il suo amore.