E’ giusto che ai bimbi di una scuola d’infanzia i cui genitori, praticamente senza eccezioni, chiedono che prima dei pasti sia insegnato loro di farsi il segno della croce, questo insegnamento venga negato? Secondo la nuova coordinatrice pedagogica di un’area del Trentino, sì: nessun segno della croce, nessuna preghiera né altre manifestazioni confessionali in una scuola pubblica [1]. Anche se i genitori interessati, come ricordato, lo chiedono. Anche se da quelle parti (l’asilo è riservato alla minoranza linguistica mochena) si è sempre fatto così. Anche se nessuno – dicasi nessuno – ha mai espresso alcuna lamentazione al riguardo. Di qui un dubbio, anzi due. Il primo: ma non sarà che il segno della croce, in fondo, costituisce un problema per la sola funzionaria in parola? E se così è, perché mai le sue perplessità debbono prevalere su tutto e tutti?
Seconda domanda: il giorno che alla scuola d’infanzia si presentasse una bambina musulmana, che le accadrà? Le sarà imposta la massima neutralità confessionale oppure le sarà consentito di indossare il velo? E se questo diritto le sarà riconosciuto, siamo sicuri che permettere o ricordare ai bambini l’importanza del segno della croce prima dei pasti costituisca un’ingerenza? Perché se la laicità è una cosa seria –cosa di cui son per esempio convinti in Francia – allora questa va preservata sempre, senza eccezioni. Viceversa, se ad essere un diritto fondamentale è la libertà religiosa, allora è questa che deve assicurata. Non ci sono alternative: o accettiamo l’idea dell’asilo della laicità oppure quanti non capiscono la differenza fra laicità e laicismo sono da spedire a scuola. Anzi, all’asilo.
[1] http://www.ladige.it/articoli/2012/10/27/segno-croce-feroce-polemica
È tutto un grosso equivoco che è stato strumentalizzato per vari scopi. La coordinatrice non ha mai proibito ai bambini di farsi il segno della croce:ha proposto ai genitori(in seguito a malintesi all’interno della scuola)un programma religioso da inserire nell’orientamento educativo scolastico.Oltre ad introdurre momenti di sviluppo della spiritualità(es: riflessione e raccoglimento in piccoli gruppi) e prevedere visite a Chiesa e cimitero,voleva ampliare il momento della canzoncina prima dei pasti in un ventaglio di attività:alternare la preghierina con segno della croce a altro tipo di canzoncina nel segno di valori positivi condivisibili da tutti e prevedere un giorno in cui un bambino potesse esprimere e condividere il proprio pensiero/ringraziamento personale.La proposta della scuola sarebbe potuta diventare un’ottima occasione di crescita e arricchimento per i bambini.Anche il ritorno alla solita preghierina,per i bambini va benissimo.È sorta una polemica assurda con un ridicolo intervento politico.
Le scuole dell’infanzia provinciali in Trentino seguono degli orientamenti tra cui è previsto anche quello religioso: http://www.consiglio.provincia.tn.it/banche_dati/codice_provinciale/clex_documento_camp.it.asp?app=clex&at_id=1376&do_id=6107&type=testo&pagetype=trov&blank=Y&ZID=5919459