Non serve neppure soffermarsi sul legame – evidente ed inconfutabile – tra l’introduzione della marijuana a fini terapeutici e la volontà politica di legalizzare le cosiddette “droghe leggere”[1]. Solo l’ingenuità, infatti, potrebbe impedirci di cogliere questa correlazione palese, anche se poco nota. Così come poco note, purtroppo, sono le conseguenze sociali legate all’introduzione della marijuana terapeutica. A questo riguardo, sul Journal of the American Academy of Child & Adolescent  Psychiatry è stato recentemente pubblicato uno studio [2] su quel che accade in Colorado, Stato nel quale la marijuana terapeutica è disponibile e utilizzata da decine di migliaia di cittadini regolarmente registrati e conteggiati [3]. Ebbene, questa ricerca, condotta somministrando un questionario ad un campione di 164 giovani, ha messo in luce un dato a dir poco allarmante: quasi il 74% degli adolescenti ha consumato marijuana prescritta ad altri. Un problema di proporzioni enormi, tanto è vero che gli autori dello studio concludono il loro lavoro caldeggiando una celere revisione delle misure di accesso e monitoraggio della marijuana terapeutica. Un problema che da noi praticamente nessuno dei non pochi sostenitori politici di questo impiego della sostanza si è finora posto, dimostrando la solita leggerezza nel trattare argomenti che meriterebbero, invece, estrema prudenza. Che non sia il caso, allora, di scongiurare in toto il problema degli abusi terapeutici della marijuana evitando d’introdurne l’uso, dato che non produce effetti miracolosi [5] e – a differenza di altri medicinali – presenta rischi sociali assai seri, soprattutto per i più giovani [6]?

Note: [1] Cfr. http://www.libertaepersona.org/wordpress/2012/06/cannabis-terapeutica-inganno-radicale/; [2] Salomonsen-Sautel S. – Sakai J.T. – Thurstone C. – Corley R. – Hopfer C. Medical Marijuana Use Among Adolescents in Substance Abuse Treatment. «Journal of the American Academy of Child & Adolescent  Psychiatry», 2012;51(7):694–702; [3]  The Colorado Medical Marijuana Registry: http://www.cdphe.state.co.us/hs/medicalmarijuana/statistics.html [4] Salomonsen-Sautel S. et al, Ibidem: http://www.cadca.org/files/coloradomarijuanastudy.pdf; [5] Significativa, al riguardo, l’affermazione del dott. Zaninetta, già presidente della Società italiana di cure palliative: «Non possiamo considerare la cannabis un farmaco miracoloso, perché proprio non lo è […]  serve un dosaggio molto alto e, a quel punto, il risultato è che presenta gli stessi effetti collaterali della morfina. Che è già disponibile e non costa nulla. Mi sembra uno spreco». Zaninetta G. intervistato in  Arachi A. Servono dosaggi alti. E non sono miracolosi. «Corriere della Sera», 3/5/2012, p. 27; [6]Un esempio tra i tanti possibili rischi legati al consumo di marijuana tra i giovani, è dello sviluppo di depressione o sindrome ansiosa, significativamente più alto rispetto a coloro che non ne consumano. Cfr. Patton G.C. – Coffey C. – Carlin J.B. –  Degenhardt L. – Lynskey M. – Hall W. (2002) Cannabis use and mental health in young people: cohort study. «British Medical Journal», 323: 1195-1198.