
Dove eravamo rimasti? Ah, sì: alle feste di Arcore – condannate come immorali con un’implacabilità da far impallidire sant’Alfonso Maria de’ Liguori – e, più recentemente, al Papeete, con la presenza di Matteo Salvini a torso nudo altresì condannata come indecente, con tanto d’accostamento alle foto di Aldo Moro in spiaggia, lui, impeccabilmente incravattato. Altri tempi.
Ora i progressisti, sorpresa, sono tornati a difendere il diritto di divertirsi pure per i politici. L’occasione è venuta sotto forma di soccorso alla premier finlandese, Sanna Marin, 36 anni, immortalata nel corso di feste molto allegre, tanto che neppure l’interessata ha potuto negar nulla, limitandosi all’autodifesa tipica dei giovani pizzicati sbronzi alla guida: «Ho solo bevuto un po’ di alcol».
Di qui il soccorso progressista di cui si diceva e del quale è un fulgido esempio l’intervento su Repubblica a firma dello psicanalista Massimo Recalcati, il quale ai critici della politica nordica ha rinfacciato una forma di «accusa sfacciatamente moralistica» nelle cui pieghe si scorge «la pioggia acida dell’invidia». Segnarsi tutto, please. Tornerà utile al prossimo populista sorpreso a far bisboccia e perciò accusato di essere un essere umano.
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«Guzzo ha scritto un poderoso volume apologetico che risulta illuminante per capire la situazione della fede cristiana oggi» (Avvenire)
«Giuliano Guzzo accumula una serie impressionante di dati per mostrarci una realtà che ignoriamo. E che dimostra che il Maestro non ha esaurito le carte da giocare» (Rino Cammilleri)
«Un prezioso manuale con corrette interpretazioni su moltissime tematiche. Può senz’altro contribuire a trasformare la “fede liquida” in una “fede forte”» (Unione Cristiani Cattolici Razionali)
«Un libro che mancava e che sfata montagne di pregiudizi sul cristianesimo» (Pro Vita & Famiglia)
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Berlusconi si divertiva in privato, ma si pagava prostitute, una era pure minorenne ed è stata riconosciuta in parlamento come nipote di Mubarak. Qui si trattava di festa privata, se Sanna Marin abbia fatto uso di sostanze stupefacenti sarà verificato. Di che si lamenta lei, Guzzo, quando si tratta di eventi differenti? Forse sarebbe ora di riflettere.
Ricordo una foto di Gianfranco Fini, anni fa: prendeva il sole, in un luogo appartato, in costume da bagno (un costume “normale”, non uno di quei microslippini sottilissimi incollati addosso che a stare nudi sarebbero meno indecenti), come più o meno tutti noi facciamo in vacanza, e al momento dello scatto (fatto probabilmente proprio per questo) aveva una considerevole erezione (capita), su una dotazione già di suo piuttosto generosa (capita anche questo), cose entrambe visibili con un normale costume da bagno. Non stava facendo assolutamente niente, è il fotografo che si era appostato nella speranza di beccare qualcosa che meritasse uno scatto. E si è scatenato il finimondo (contro di lui, non contro il fotografo indiscreto) per la mancanza di rispetto verso il suo ruolo istituzionale. Mentre Fini, a quanto pare, per salvaguardare la dignità del suo ruolo istituzionale avrebbe avuto il dovere di castrarsi, un primo ministro visibilmente strafatta, visibilmente priva di controllo, che non si preoccupa neppure di salvaguardare la dignità del suo ruolo imponendo di lasciare fuori i cellulari, va difesa a tutto spiano perché si sta solo divertendo.