
Un romanzo? Non appena l’amica e avvocato Maristella Paiar mi ha informato dell’uscita di Asso. Nato per volare (Reverdito, 2022) stentavo quasi a crederci. Non perché dubitassi della sua penna, ma perché la sapevo impegnata su tutt’altri fronti; per dire, la sua precedente fatica, recensita su queste colonne, era un saggio sul femminicidio. All’inizio ero quindi abbastanza scettico sul tentativo dell’Autrice di scrivere un racconto.
Invece leggendo questo suo libro mi sono dovuto ricredere. Asso – che, in sintesi, è la storia di un piccolo alieno (alato) che, da cavia di laboratorio quale avrebbe dovuto essere, anche grazie all’aiuto di persone a lui care, si riscatta come pilota da combattimento – è infatti libro che si legge facilmente e che contiene molti stimoli interessanti: c’è la guerra senza che ci sia l’odio, la sofferenza senza che vi sia la tristezza, il gioco senza la superficialità.
A impreziosire il testo, reso vicino a noi da alcuni elementi di attualità (la malattia, un virus – «un morbo spaziale» (p.121) – il sacrificio), ci poi sono frasi che, pure prese isolatamente, fanno riflettere: «Salvali…e forse salverete voi stessi» (p.51); «Sto infrangendo qualunque legge del mio popolo…per fiducia in te» (p.115); «Ci tengo a scusarmi con te…per aver cercato di renderti quello che non eri» (p.183). Non aggiungo altri passaggi solo per non anticipare troppo, ma vi assicuro che ce ne sono tanti di profondi.
Ecco che allora Asso. Nato per volare, pur essendo anzitutto un racconto per ragazzi, ad uno sguardo attento si rivela qualcosa di più: una storia utile anche per i più cresciuti; in generale, per tutti quelli che considerano certi valori, profondamente umani, ormai tramontati. Ma ci sono valori talmente importanti che non solo non tramontano ma, come mostra questo libro, sarebbero egualmente validi anche nei confronti di razze aliene. Perché sono davvero universali. Buona lettura!
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