
Toccare solo Giulietta è sessista, urge porle accanto una statua del suo innamorato affinché pure «le donne possano strofinarsi felicemente». É la tesi d’una consigliera comunale bavarese, tale Marie Burneleit, la quale ha presentato un’interrogazione per chiedere, appunto, che la copia della celebre statua veronese, presente a Monaco, non resti isolata, pena il permanere di una discriminazione consistente nel tocco portafortuna solo su Giulietta. «La valutazione è assolutamente corretta», è stata poi la risposta allucinante data alla già allucinante interrogazione. Fine della barzelletta.
Mi riesce infatti difficile qualificare altrimenti una vicenda che tuttavia, pur col suo buon carico di delirio, è istruttiva sotto più profili. Anzitutto dimostra che il puritanesimo protestante è ancora vivo e vegeto, perché solo un puritano – e pure invasato – può perdere un istante della sua vita istituzionale facendo delle manate sulla tetta di una statua un problema. In secondo luogo, l’episodio sottolinea a quali esiti porti accanirsi sulla «parità di genere», da tempo pretesto di assurde battaglie. Infine, ci viene ricordato il coma profondo di un’Europa dove, mentre si consuma la tragedia delle donne afghane, c’è chi brama i testicoli di Romeo.
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Oltre che scema, anche ignorante, la crucca: toccare il seno di Giulietta porta fortuna a tutti, uomini e donne!

E anche le mie scolare, quando siamo andati in gita a Verona, l’hanno toccato e ci si sono fatte fotografare.
L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italia.
Ovviamente la Giulietta di Shakespeare (o del Da Porto) non era il tipo che si sarebbe fatta toccare le tette da chicchessia… Cara Giulietta, figura sommamente tragica ridotta goliardicamente a un seno portafortuna.
Ma tant’é… cosa non si fa per deliziare il turista!